""Io non partecipo o vinco o perdo"" CONSIDERAZIONI

tempions

Utente
15 Maggio 2003
1,728
1
615
Salve.
Volevo aprire una discussione con voi che vada ben oltre l'argomento principe di questo forum.
Oggi pomeriggio prima di scendere un po',mi imbatto in alcune domande fatte a M.Costanzo personaggio che non sempre apprezzo.
Costanzo autore di un nuovo libro, una biografia che a mio parere è molto interessante, per alcune cose che ha scritto.
Cito :Io non partecipo o vinco o perdo..Questa frase è emblematica, io l'ho trovata dura, fredda ma vera.
Mi sono indentificato in questa affermazione, non tanto per ragioni relativi al mio modo di pensare ma per quello che ho potuto imparare
dalla mia vita dai primi giorni alla maggiore età...
Qui in questo forum, in molti potranno insegnarmi come vivere, ma pensate a questa frase, è verissima, è una legge di vita , un affermazione
scontata ma credetemi più la leggo e più il suo significato diventa profondo.
La vita di ognuno, la mia vita, la vita di tutti in ogni ambito, in ogni epoca si è comportata seguendo la legge della natura, i più forti
sul podio, avanti a tutti di kilometri e il resto indietro a tentare invanamente di raggiungere gli irraggiungibili primi.
La vita condonna le mezze misure, la vita prima di portarti a vincere a essere competitivo o solamente più forte ti fa cadere mille volte
e per questo nulla è scontato, tutti siamo in bilico, sul filo del rasoio a sperare di continuare il nostro viaggio.
Vincere o perdere? Personalmente non mi interessa la mezza misura ,ma ho commesso l'errore per molto tempo di comportarmi da tale, e questo
atteggiamento mi ha fatto star male, molto.
Ricordo amaramente episodi sopratutto relative a ragazze, prima ero spigliato semplice oggi non lo sono più, oggi riesco molto di meno rispetto
a prima a mettermi in gioco, a volte non partecipo, a volte partecipo e quando lo faccio sinceramente non mi impongo per vincere.
Cosi per il resto delle cose, posso chiaramente dire di aver preso quasi tutto molto alla leggera.
La vita non credo sia stata molto clemente con me e forse con voi, con questo non voglio classificarmi tra i meno agiati su questa terra, ma
posso dire che ricordo giorni felicissimi e poi un crollo di tutta la mia vita. Un insuccesso dopo l'altro, un dramma che si avvicenda ad un altro,
questioni personali che vanno a male ....ricordo buio, lacrime tenute dentro e ferite che fanno male.
La mia sensibilità mi ha portato a tenere tutto dentro (tutte le cose che mi sono successe), mi ha portato sopratutto a essere una via di
 

tempions

Utente
15 Maggio 2003
1,728
1
615
Salve.
Volevo aprire una discussione con voi che vada ben oltre l'argomento principe di questo forum.
Oggi pomeriggio prima di scendere un po',mi imbatto in alcune domande fatte a M.Costanzo personaggio che non sempre apprezzo.
Costanzo autore di un nuovo libro, una biografia che a mio parere è molto interessante, per alcune cose che ha scritto.
Cito :Io non partecipo o vinco o perdo..Questa frase è emblematica, io l'ho trovata dura, fredda ma vera.
Mi sono indentificato in questa affermazione, non tanto per ragioni relativi al mio modo di pensare ma per quello che ho potuto imparare
dalla mia vita dai primi giorni alla maggiore età...
Qui in questo forum, in molti potranno insegnarmi come vivere, ma pensate a questa frase, è verissima, è una legge di vita , un affermazione
scontata ma credetemi più la leggo e più il suo significato diventa profondo.
La vita di ognuno, la mia vita, la vita di tutti in ogni ambito, in ogni epoca si è comportata seguendo la legge della natura, i più forti
sul podio, avanti a tutti di kilometri e il resto indietro a tentare invanamente di raggiungere gli irraggiungibili primi.
La vita condonna le mezze misure, la vita prima di portarti a vincere a essere competitivo o solamente più forte ti fa cadere mille volte
e per questo nulla è scontato, tutti siamo in bilico, sul filo del rasoio a sperare di continuare il nostro viaggio.
Vincere o perdere? Personalmente non mi interessa la mezza misura ,ma ho commesso l'errore per molto tempo di comportarmi da tale, e questo
atteggiamento mi ha fatto star male, molto.
Ricordo amaramente episodi sopratutto relative a ragazze, prima ero spigliato semplice oggi non lo sono più, oggi riesco molto di meno rispetto
a prima a mettermi in gioco, a volte non partecipo, a volte partecipo e quando lo faccio sinceramente non mi impongo per vincere.
Cosi per il resto delle cose, posso chiaramente dire di aver preso quasi tutto molto alla leggera.
La vita non credo sia stata molto clemente con me e forse con voi, con questo non voglio classificarmi tra i meno agiati su questa terra, ma
posso dire che ricordo giorni felicissimi e poi un crollo di tutta la mia vita. Un insuccesso dopo l'altro, un dramma che si avvicenda ad un altro,
questioni personali che vanno a male ....ricordo buio, lacrime tenute dentro e ferite che fanno male.
La mia sensibilità mi ha portato a tenere tutto dentro (tutte le cose che mi sono successe), mi ha portato sopratutto a essere una via di
 

tempions

Utente
15 Maggio 2003
1,728
1
615
Salve.
Volevo aprire una discussione con voi che vada ben oltre l'argomento principe di questo forum.
Oggi pomeriggio prima di scendere un po',mi imbatto in alcune domande fatte a M.Costanzo personaggio che non sempre apprezzo.
Costanzo autore di un nuovo libro, una biografia che a mio parere è molto interessante, per alcune cose che ha scritto.
Cito :Io non partecipo o vinco o perdo..Questa frase è emblematica, io l'ho trovata dura, fredda ma vera.
Mi sono indentificato in questa affermazione, non tanto per ragioni relativi al mio modo di pensare ma per quello che ho potuto imparare
dalla mia vita dai primi giorni alla maggiore età...
Qui in questo forum, in molti potranno insegnarmi come vivere, ma pensate a questa frase, è verissima, è una legge di vita , un affermazione
scontata ma credetemi più la leggo e più il suo significato diventa profondo.
La vita di ognuno, la mia vita, la vita di tutti in ogni ambito, in ogni epoca si è comportata seguendo la legge della natura, i più forti
sul podio, avanti a tutti di kilometri e il resto indietro a tentare invanamente di raggiungere gli irraggiungibili primi.
La vita condonna le mezze misure, la vita prima di portarti a vincere a essere competitivo o solamente più forte ti fa cadere mille volte
e per questo nulla è scontato, tutti siamo in bilico, sul filo del rasoio a sperare di continuare il nostro viaggio.
Vincere o perdere? Personalmente non mi interessa la mezza misura ,ma ho commesso l'errore per molto tempo di comportarmi da tale, e questo
atteggiamento mi ha fatto star male, molto.
Ricordo amaramente episodi sopratutto relative a ragazze, prima ero spigliato semplice oggi non lo sono più, oggi riesco molto di meno rispetto
a prima a mettermi in gioco, a volte non partecipo, a volte partecipo e quando lo faccio sinceramente non mi impongo per vincere.
Cosi per il resto delle cose, posso chiaramente dire di aver preso quasi tutto molto alla leggera.
La vita non credo sia stata molto clemente con me e forse con voi, con questo non voglio classificarmi tra i meno agiati su questa terra, ma
posso dire che ricordo giorni felicissimi e poi un crollo di tutta la mia vita. Un insuccesso dopo l'altro, un dramma che si avvicenda ad un altro,
questioni personali che vanno a male ....ricordo buio, lacrime tenute dentro e ferite che fanno male.
La mia sensibilità mi ha portato a tenere tutto dentro (tutte le cose che mi sono successe), mi ha portato sopratutto a essere una via di
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015
Tempions, forse per la piccola età, a mio avviso, tu vivi ancora molto centrato in te stesso. Certo,non sei l'unico a farlo. Infatti, sul questo forum, ho incontrato molta gente che pensa come te e vive come te.
Se pensiamo al mondo come ad un grande campo di battaglia e alla vita come una guerra
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alla quale dobbiamo vincere o perdere, il tuo ragionamento se costituirà in una verità pressoché insofismabile.In questo modo,come figli di Darwin, dovremmo fare valere la selezione naturale...ammazzandoci uni agli altri,caso fosse necessario, per non fare parte dello spregevole gruppo dei perdenti.
Ma, almeno nel mio forse sentimentale modo di pensare, il mondo non è propriamente detto una trincea e la vita non va necessariamente fatta da combattimenti;ma, anche da generosità e da solidarietà. Quando osiamo uscire dal guscio dell'insofferenza mascherata del nostro egoismo e passiamo a vedere la vita con occhi di collaborazione; vediamo che l'amore al prossimo può essere una realtà che va oltre ai principi di una religione
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.L'amore è l'unica cosa capace di renderci vincenti. È l'unica verità che non ci potranno togliere ,perché la sua grandezza si trova nel dare e non nel ricevere. Ma, purtroppo,capire questo non è per niente facile...perché è troppo difficile guardare al di là di noi stessi.Così, penso io.
Per finire, vorrei soltanto aggiungere che mi piace tantissimo il modo come tu scrivi...hai una vena di scrittore
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!!!
X Emily:parlando sul serio, non hai mai pensato in fare filosofia???[;)]
 

zangra

Utente
19 Aprile 2004
155
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Non sono d'accordo Tempions!
Non sono d'accordo nè col modo di pensare o agire di Costanzo, nè con il tuo. Vincere e perdere presuppongono sempre il riferimento ad un altro individuo o soggetto in genere. Presuppongono quindi il giudizio di altri in conseguenza del risultato ottenuto: se hai vinto ottieni accettazione, se hai perso perdi punti e rischi l'emarginazione. Questa logica, come prima cosa, rischia di renderti vittima di un tuo modo negativo di vedere le cose: di fare avverare una profezia che tu stesso hai evocato; in secundis, ti introduce in un cammino di vita che va tutto in salita e che non porta a nulla di buono! Secondo me l'importante non è vincere nè perdere, e neppure partecipare, ma semplicemente dare il meglio di sè, senza curarsi di nient'altro [compreso ciò che pensa la gente]. Una volta che tu hai dato il meglio di te non conta nient'altro: sei in pace con te stesso, ti sei impegnato e puoi essere soddisfatto della tua condotta. Se non sei riuscito a dare il meglio di te la colpa è tua e la prossima volta dovrai tentare di riuscirci. E' una sfida con te stesso. Concentrandosi su sè stessi gli altri percepiscono la tua vera persona e non possono fare altro che apprezzare ciò che sei veramente. Rapportandosi sempre agli altri non riuscirai a trasmettere ciò che realmente conta! E così con tutto quello che ti gira intorno: il lavoro, i professori, le ragazze, gli amici, ecc... Pensare di dover conquistare una ragazza e comportarsi di conseguenza, studiare per prendere un buon voto, comportarsi bene per farsi notare dal proprio capo o risultare simpatico ai colleghi sono tutte logiche mediocri che rendono più mediocre la terra. Si deve studiare per sapere, lavorare per creare o mettere a frutto le proprie migliori competenze e inclinazioni, rapportarsi con l'altro sesso per ciò che si è, senza dover dimostrare alcunchè e fregandosene degli altri! Il conto che paga chi si comporta altrimenti non tarda a farsi presentare. E' come se piano piano la tua personalità si allontanasse da te stesso per prendere le sembianze che la tua mente crede le siano imposte dalla società odierna. Cadere nel tranello costa caro! Alla lunga questa scollatura tra ciò che sei realmente [o che saresti dovuto essere] e ciò che sei diventato [mediante la spersonalizzazione] genera sconforto, frustrazione, infelicità, depressione. Non bisogna focalizzarci sull'obiettivo sbagliato! Non spetta a me dire quale sia l'obiettivo giusto, certo però non mi limiterei a