Mi sgancio di dosso questo finto perbenismo, mi astengo da questa inutile farsa.
Saro' sintetico, inspiegabile e immotivato cosi come la vita lo è stata con me ...
Non una parola in più, non un solo giudizio, mi ritengo innocente davanti a tutto questo.
Il fatto è che sono stanco, in ogni cosa tu ci sei sempre stato...si proprio tu...questa gente ti chiama dolore
altri ti chiamano sfortuna ma credo non sia il tuo vero nome.
Come un vecchio album di foto, ti rivedo in ogni immagine, in ogni scatto ti ritrovo in ogni parte di me...
Ti riconosco nel mio finto sorriso ai 18 anni, ti rivedo nel forzato abbraccio di mio padre quando ero ancora
piccolo per capire, ti rivedo nella finzione di tante immagini, ti scopro quando rido, quando ho capito che
la strada fosse stata in solitudine verso questo allungo della vita.
Mi hai tolto tutto.
Mi hai privato di mio padre, mi hai trasformato e ridicolizzato in cio'che non sono, mi hai ridotto ad avere
paura di me stesso, mi hai venduto senza il mio consenso, mi hai barattato per pochi spiccioli.
Hai cancellato il mio amore e se oggi sono volutamente lontano da lei la colpa è anche tua, mi hai costretto
a lunghi viaggi per una boccata d'aria affinchè riuscissi a trovare una finta pace per questo problema che è
cresciuto con me.
Non sei stato contento della mia sofferenza e hai voluto punirmi nell' orgoglio, mi hai mortificato
davanti a tutti con solo il mio volto distrutto, costringendomi a salvarmi in cambio della mia salute.
Ti ricordo nella mia confusione, negli occhi felici degli invidiosi (bastardy) in un fine anno scolastico da brividi,
quando tutti si stupirono di come un ragazzo cosi perfetto fosse caduto cosi in basso, sia come profitto ma mai quanto
fui sconfitto come persona.
Avevo tutto ed ora dubito di tutto, ero carino, inteliggente, ingenuo quanto basta per essere spregiudicato
e incosciente...qualità delle quali oggi dubito siano in mio leggittimo possesso anche se la realtà sembra smentirmi...
Ti rivedo anche nel mio presente, nelle mie incertezze , negli imprevisti che cancellano i miei progetti,
nelle ore che trascorre mio padre con mio fratello, nelle volte in cui mia madre sà il mio problema ma che continua a
reclamizzarlo davanti agli altri quasi come se ne guadagnassi in prestigio...eppure sono cosi normale.
Dio quanta gente mi invidia e io come ci sto male per questo, perchè gli altri credono e vedono in me quasi un
modello...
Che schifo d
Saro' sintetico, inspiegabile e immotivato cosi come la vita lo è stata con me ...
Non una parola in più, non un solo giudizio, mi ritengo innocente davanti a tutto questo.
Il fatto è che sono stanco, in ogni cosa tu ci sei sempre stato...si proprio tu...questa gente ti chiama dolore
altri ti chiamano sfortuna ma credo non sia il tuo vero nome.
Come un vecchio album di foto, ti rivedo in ogni immagine, in ogni scatto ti ritrovo in ogni parte di me...
Ti riconosco nel mio finto sorriso ai 18 anni, ti rivedo nel forzato abbraccio di mio padre quando ero ancora
piccolo per capire, ti rivedo nella finzione di tante immagini, ti scopro quando rido, quando ho capito che
la strada fosse stata in solitudine verso questo allungo della vita.
Mi hai tolto tutto.
Mi hai privato di mio padre, mi hai trasformato e ridicolizzato in cio'che non sono, mi hai ridotto ad avere
paura di me stesso, mi hai venduto senza il mio consenso, mi hai barattato per pochi spiccioli.
Hai cancellato il mio amore e se oggi sono volutamente lontano da lei la colpa è anche tua, mi hai costretto
a lunghi viaggi per una boccata d'aria affinchè riuscissi a trovare una finta pace per questo problema che è
cresciuto con me.
Non sei stato contento della mia sofferenza e hai voluto punirmi nell' orgoglio, mi hai mortificato
davanti a tutti con solo il mio volto distrutto, costringendomi a salvarmi in cambio della mia salute.
Ti ricordo nella mia confusione, negli occhi felici degli invidiosi (bastardy) in un fine anno scolastico da brividi,
quando tutti si stupirono di come un ragazzo cosi perfetto fosse caduto cosi in basso, sia come profitto ma mai quanto
fui sconfitto come persona.
Avevo tutto ed ora dubito di tutto, ero carino, inteliggente, ingenuo quanto basta per essere spregiudicato
e incosciente...qualità delle quali oggi dubito siano in mio leggittimo possesso anche se la realtà sembra smentirmi...
Ti rivedo anche nel mio presente, nelle mie incertezze , negli imprevisti che cancellano i miei progetti,
nelle ore che trascorre mio padre con mio fratello, nelle volte in cui mia madre sà il mio problema ma che continua a
reclamizzarlo davanti agli altri quasi come se ne guadagnassi in prestigio...eppure sono cosi normale.
Dio quanta gente mi invidia e io come ci sto male per questo, perchè gli altri credono e vedono in me quasi un
modello...
Che schifo d