Ignoranza da Sud - parte 2°

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
0
415
Tempo fà scrissi il 1° atto di questo post che esaltava lo zoccolo o zoccoletto duro per qualcuno del Sud, quello che si comportava da zavorra per l'intero meridione.
Prendo spunto da una ennesima esperienza mattutina per dare idea che se qualcosa non và tanto al Sud quanto in Italia un pò è anche per colpa nostra.
Complice un duro esame che dovrò affrontare a Febbraio (spero), ho iniziato stamattina a studiare.
Premtto che forse sono nella famiglia de il cafone (quello che citava Piotta in una canzone di qualche anno fà era il Super Cafone, ma rende l' idea ugualmente).
Invito i miei familiari o coinquilini ad abbassare toni di voci e di televisioni, quanto meno di comportarsi in ottemperanza alla buona educazione.
Primo minuto : silenzio. Apro il libro e sfoglio gli argomenti.
Pochi minuti dopo : urla, tv ad alto volume, sopratutto da parte di mio padre. Apro la stanza e cordialmente rinvito al silenzio.
Torno nella stanza, riapro il libro. Ricomincio lo studio.
Pochi minuti, ennesimo atto di cattiva educazione : volume alto, voci incontrollate, buon senso sotto le suole.
Riesco, richiedo con educazione per lo meno di non ascolatare i programmi televisivi di mio padre con la porta (mia) chiusa.
Riottengo il silenzio.
Il teatrino và avanti per 1 ora, dove esco almeno 4-5 volte.
Stanco e desolato desisto dallo studio, scrivo questo post.

Ora:
Comprendo che la mia famiglia se vogliamo è atipica, incivile e maleducata per definizione, inoltre se vogliamo ha una scarsa considerazione (ampiamente giustificate e giustificabile)anche nella cerchia dei parenti e tutto questo concorre a rendere qualsiasi cosa una faticaccia.
Capisco che per mio padre un libro è fatto di fogli e che l'università e la laurea è il passatempo degli sf***ti, capisco che l'educazione sto capendo che per alcuni non è full-optional ma in una società civile credo che al rispetto di un figlio si risponda con altrettanto rispetto (e stile) e oltretutto rimango indignito perchè in tutte le famiglie del mondo (anche nel Guatemala) l'istruzione di un figlio vale anche più di un sacrificio minimo di silenzio.

Ancora:
L'episodio in sè potrebbe valere poco per qualcuno, tuttavia vi garantisco che le performance della mia famiglia, mi duole dirlo, stia scadendo oltre il trash e anche oltre gli ormai ex-invalicabili confini domestici. Per dirla alla francese : pane-amore e cafonate.
In più larga veduta vedo attraverso la mia vita un Sud che è più che ben r
 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
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415
Tempo fà scrissi il 1° atto di questo post che esaltava lo zoccolo o zoccoletto duro per qualcuno del Sud, quello che si comportava da zavorra per l'intero meridione.
Prendo spunto da una ennesima esperienza mattutina per dare idea che se qualcosa non và tanto al Sud quanto in Italia un pò è anche per colpa nostra.
Complice un duro esame che dovrò affrontare a Febbraio (spero), ho iniziato stamattina a studiare.
Premtto che forse sono nella famiglia de il cafone (quello che citava Piotta in una canzone di qualche anno fà era il Super Cafone, ma rende l' idea ugualmente).
Invito i miei familiari o coinquilini ad abbassare toni di voci e di televisioni, quanto meno di comportarsi in ottemperanza alla buona educazione.
Primo minuto : silenzio. Apro il libro e sfoglio gli argomenti.
Pochi minuti dopo : urla, tv ad alto volume, sopratutto da parte di mio padre. Apro la stanza e cordialmente rinvito al silenzio.
Torno nella stanza, riapro il libro. Ricomincio lo studio.
Pochi minuti, ennesimo atto di cattiva educazione : volume alto, voci incontrollate, buon senso sotto le suole.
Riesco, richiedo con educazione per lo meno di non ascolatare i programmi televisivi di mio padre con la porta (mia) chiusa.
Riottengo il silenzio.
Il teatrino và avanti per 1 ora, dove esco almeno 4-5 volte.
Stanco e desolato desisto dallo studio, scrivo questo post.

Ora:
Comprendo che la mia famiglia se vogliamo è atipica, incivile e maleducata per definizione, inoltre se vogliamo ha una scarsa considerazione (ampiamente giustificate e giustificabile)anche nella cerchia dei parenti e tutto questo concorre a rendere qualsiasi cosa una faticaccia.
Capisco che per mio padre un libro è fatto di fogli e che l'università e la laurea è il passatempo degli sf***ti, capisco che l'educazione sto capendo che per alcuni non è full-optional ma in una società civile credo che al rispetto di un figlio si risponda con altrettanto rispetto (e stile) e oltretutto rimango indignito perchè in tutte le famiglie del mondo (anche nel Guatemala) l'istruzione di un figlio vale anche più di un sacrificio minimo di silenzio.

Ancora:
L'episodio in sè potrebbe valere poco per qualcuno, tuttavia vi garantisco che le performance della mia famiglia, mi duole dirlo, stia scadendo oltre il trash e anche oltre gli ormai ex-invalicabili confini domestici. Per dirla alla francese : pane-amore e cafonate.
In più larga veduta vedo attraverso la mia vita un Sud che è più che ben r
 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
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Tempo fà scrissi il 1° atto di questo post che esaltava lo zoccolo o zoccoletto duro per qualcuno del Sud, quello che si comportava da zavorra per l'intero meridione.
Prendo spunto da una ennesima esperienza mattutina per dare idea che se qualcosa non và tanto al Sud quanto in Italia un pò è anche per colpa nostra.
Complice un duro esame che dovrò affrontare a Febbraio (spero), ho iniziato stamattina a studiare.
Premtto che forse sono nella famiglia de il cafone (quello che citava Piotta in una canzone di qualche anno fà era il Super Cafone, ma rende l' idea ugualmente).
Invito i miei familiari o coinquilini ad abbassare toni di voci e di televisioni, quanto meno di comportarsi in ottemperanza alla buona educazione.
Primo minuto : silenzio. Apro il libro e sfoglio gli argomenti.
Pochi minuti dopo : urla, tv ad alto volume, sopratutto da parte di mio padre. Apro la stanza e cordialmente rinvito al silenzio.
Torno nella stanza, riapro il libro. Ricomincio lo studio.
Pochi minuti, ennesimo atto di cattiva educazione : volume alto, voci incontrollate, buon senso sotto le suole.
Riesco, richiedo con educazione per lo meno di non ascolatare i programmi televisivi di mio padre con la porta (mia) chiusa.
Riottengo il silenzio.
Il teatrino và avanti per 1 ora, dove esco almeno 4-5 volte.
Stanco e desolato desisto dallo studio, scrivo questo post.

Ora:
Comprendo che la mia famiglia se vogliamo è atipica, incivile e maleducata per definizione, inoltre se vogliamo ha una scarsa considerazione (ampiamente giustificate e giustificabile)anche nella cerchia dei parenti e tutto questo concorre a rendere qualsiasi cosa una faticaccia.
Capisco che per mio padre un libro è fatto di fogli e che l'università e la laurea è il passatempo degli sf***ti, capisco che l'educazione sto capendo che per alcuni non è full-optional ma in una società civile credo che al rispetto di un figlio si risponda con altrettanto rispetto (e stile) e oltretutto rimango indignito perchè in tutte le famiglie del mondo (anche nel Guatemala) l'istruzione di un figlio vale anche più di un sacrificio minimo di silenzio.

Ancora:
L'episodio in sè potrebbe valere poco per qualcuno, tuttavia vi garantisco che le performance della mia famiglia, mi duole dirlo, stia scadendo oltre il trash e anche oltre gli ormai ex-invalicabili confini domestici. Per dirla alla francese : pane-amore e cafonate.
In più larga veduta vedo attraverso la mia vita un Sud che è più che ben r
 

arrhenius

Utente
13 Settembre 2005
1,981
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615
qwerty__ , se ti può consolare secondo me hai perfettamente ragione!!!

Purtroppo dicono che siamo noi la generazione della maleducazione e della perdizione....
Padri di famiglia che si lamentano di non arrivare a fine mese e poi li vedi con cellulari da mezzo milione di lire (per fare i ca**oni in giro), con macchine belle che non possono permettersi (per carità , piuttosto mi faccio ammazzare dagli usurai, ma la macchina bella ci vuole...)
QUesto è il meno...fra questi (solo in parte) metto pure quelli della nostra generazione,poi però ci sono quelli, ancora peggio, che ti devastano nell'orgoglio e nella mente...ti denigrano 24h su 24h senza un giusto motivo per farlo... sono incapaci di comunicare in qualsiasi forma (carezze, parole , ecc ecc) ; alcuni vogliono trasmettere il mito del
Super-Uomo,in una sorta di autocelebrazione costante, non accorgendosi della loro piccola morale.
Se non sanno ascoltare nemmeno il proprio figlio, che qualità può avere il loro ruolo nella società?

Che dire...se non che è bello vedere , anche in un forum, che comunque c'è gente che rema dalla stessa tua parte e la pensa come te...[;)]

Pensa, io ritengo che per molti,moltissimi casi, il luogo migliore per un ragazzo per crescere serenamente e per realizzarsi sia ben lontano dalla famiglia, che spesso costituisce un tremendo limite.
Il problema è che alternative alla famiglia non ce ne sono gran chè.
Purtroppo gira tutto con i soldi...
I tuoi cari sarebbe bello vederli magari al fine settimana e nelle feste, saremmo tutti più felici, senza anti-depressivi e tanti psicologi fra le balle.
Se ti posso dare un consiglio non prendere queste mie parole per accrescere la rabbia nei confronti della tua famiglia, anzi cerca
di essere paziente , solo per un fatto: che tanto non risolvi niente facendoti del nervoso; prova ad accettarli così come sono, e fatti sentire,prova diverse strade per comunicare il tuo disagio....

Tieni duro, e pensa comunque positivo...(fidati che serve)
Sinceri Auguri
Arrhenius.

 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
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415
x Modem:
Hai perfettamente ragione, spero di finire la triennale andando 1 anno fuori corso e poi valutare seriamente di andarmene fuori. Per il prosieguo della triennale mi sà che se voglio sopravvivere devo andarmene per qualche giorno da mia nonna, che è una persona fantastica.
Mi ripeto in famiglia non c'è cultura verso lo studio : io sono inconcempibile per mio padre. Detto in modo più crudo, meglio un LCD (il televisorone per intenderci) che investire i soldi su suo figlio....ma fà niente.

x arrhenius
Verissimo quello che dici : molte famiglie sono un limite per i figli e a volte anche per sè stessi.
Io sogno un futuro e proprio un sogno mi dà la forza e la rabbia.
Penso però a mia madre (che non giudico) condannata ad una vita non meravigliosa con una persona come mio padre.
Ti dico solo che se osservo la famiglia della mia ragazza mi rendo conto di quanto io sia stato forte a crearmi da solo quello che ho.
 

arrhenius

Utente
13 Settembre 2005
1,981
0
615
guarda,ti capisco, avrai più soddisfazione un domani....
creati, come stai facendo, una tua identità...e non puoi sbagliare!

Ciao [;)]

 

antoxx

Utente
20 Febbraio 2007
984
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265
Termina gli studi, cerca un lavoro che ti permetta di mantenerti, e vai a vivere da solo, possibilmente mettendo tra te e la tua famiglia almeno 400 Km....

Tutto qui.

Per il momento potresti andare a studiare in facoltà, per esempio, o a casa di qualche amico, o di un parente.

Come ti hanno detto gli altri, tieni duro. Un giorno la frustrazione che provi adesso ti sembrerà molto meno dolorosa.

Fidati.

 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
0
415
AntoXX tra le righe devo leggere qualcosa di personale (per te)...
Comunque da solo spero proprio di no.... lontano non sò, dipende essenzialmente dalle opporunità. Inoltre si può essere lontani pure stando a 1 km di distanza.
Detto ciò da tempo la mia famiglia mi è scaduta, non è più frustrazione ma una amara realtà.
Studiare in facoltà : beh si, lo faccio con i miei amici ma quando seguo i corsi...attualmente non mi conviene perchè sono iscritto a Napoli e quindi a 40 min da casa.
Devo tenere solo duro, godermi la mia ragazza, i miei amici e le persone che mi vogliono bene....sono loro la mia forza anche se la rabbia verso la mia famiglia mi ha dato una forza incredibile.
 

antoxx

Utente
20 Febbraio 2007
984
0
265
QWERTY, vivere da soli non vuol dire SOLI SOLI SOLI. Puoi vivere con dei coinquilini, con la tua ragazza, con dei colleghi, con una coppia, col cane... [8)]

Leggi in ciò che scrivo qualcosa di personale... Non è completamente falso, ma non nel tuo senso. I miei hanno avuto sempre massimo rispetto per i miei studi. Solo che secondo me hanno avuto rispetto 'solo' per quelli, e non per le mie idee, che andavano e vanno tuttora contro i loro modelli, e contro i modelli del 90% dei miei conterranei...

Pazienza... Trovando la giusta distanza, tutto ha cominciato a girare come volevo io. Ed è per questo che ora sono proprio fiera di me.

In bocca al lupo.

 

modem

Utente
23 Aprile 2005
1,223
0
415
a salerno c'è uno dei pochi campus universitari d italia.una struttura che al sud è qualcosa di piu unico che raro.all esterno del campus ci sono intere palazzine abitate da studenti proveniente da tutto il sud e sono in ultimazione anche i dormitori dell universita per non differire dai campus stranieri.

oggi giorno studiare fuori è molto piu facile.
 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
0
415
Citazione:Messaggio inserito da modem
a salerno c'è uno dei pochi campus universitari d italia.una struttura che al sud è qualcosa di piu unico che raro.all esterno del campus ci sono intere palazzine abitate da studenti proveniente da tutto il sud e sono in ultimazione anche i dormitori dell universita per non differire dai campus stranieri.

oggi giorno studiare fuori è molto piu facile.


Io ho preferito Napoli, è una università più matura rispetto a quella di Salerno.
Ho valutato anche di prendere casa a Napoli ma poi ho preferito non pesare sulle tasche di nessuno e 40 minuti non sono poi cosi tanti venendo da Av.
Semmai potrei valutare anche la specialistica li'.
 

nanty

Utente
16 Febbraio 2005
1,651
1
615
ciao qwerty, capisco il tuo stato d'animo, ma il fatto che tu perseveri continuando a studiare deve solo farti sentire orgoglioso e sempre più convinto di quello che stai, con tutte le difficoltà che stai incontrando e che sicuramente incontrerai!
pensa, un giorno quando potrai guadagnare e vivere solo dei tuoi soldi, avrai una posizione, tuo padre e la tua famiglia per quanto inconcepibile per loro sia lo studio, dovranno prenderne atto!
sai, spesso le persone di altre generazione, anche pareri discordanti su ciò che è importante nella vita, alcune pensano che lo studio aiuta a maturare ed anche se a tempo debito ad avere una posizione stabile e duratura, altri pensano che sia solo una perdita di tempo perchè si potrebbe fare anche il muratore e guadagnare abbastanza da vivere bene, ma con quale risultato???? quindi tutto dipende da quello che si vuole veramente nella vita, da quanto si vuole crescere e migliorare!
Io vivo nel sud, e posso dirti che ho visto laurearsi anche figli di pescivendoli (con tutto il rispetto per loro)con più voglia dei figli di illustri professionisti! vedo tuttora amiche e parenti che studiano e lavorano part-time, perchè i loro genitori non riescono a pagargli le tasse universitarie! beh, questo per me è indice di vanto, perchè anche se la mia terra è povera, piena di gente incivile che spesso vive solo per inerzia, penso che fino a quando esisteranno giovani che vogliono studiare anche facendo dei sacrifici, non abbiamo nulla a che invidiare all'Italia!
quindi ben vengano i disagi, le difficoltà in famiglie etc.
Non mollare!

P.S.:
dimenticavo, io non andrei lontano, anzi! resterei vicino, avendo ovviamente la possibilità di lavorare e cogliere i frutti della mia laurea!
Perchè fuggire sempre dalla propria terra, se hai la possibilità di vivere qui!
Il sud è bello e se ci fosse lavoro sarebbe un paradiso
ciao
 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
0
415
Passati anche questi primi giorni festivi traccio un altro inesorabile e negativo quadro familiare.
La mia famiglia con mio padre in testa è una barzelletta vivente, sopratutto mio padre sposa in pieno il connubio ignoranza e disintegrità mentale.
Purtroppo io ho un limite al mio decoro e alla mia dignità, ma i comportamenti e i modi di quest' uomo anche veramente più di una cosa in comune con le performance di qualche degente del centro mentale (che per lo meno può essere definito malato).
La verità di questa volta è che non sono stato il solo a rilevare questo stato pietoso di quest' uomo.
Credo e mi dispiace dirlo, che non potevo capitare in un contesto più misero di questo, più schifoso e più desolante.
Forse è perchè sto vivendo un periodo personale positivo, ma non sò dove prendo tutta questa forza.
 

lucagee

Utente
27 Marzo 2007
332
0
265
Citazione:Messaggio inserito da modem
vai a studiare fuori sede.


Non si risolve la cosa.

Perchè puoi trovare ragazzi - quelli che dividono con te l'appartamento - ancora più cafoni ed esagitati.

L'unica è andare a studiare in biblioteca.

Lì almeno, tutti devono fare silenzio.
 

jador

Utente
7 Agosto 2006
2,061
0
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Sai qwerty.....per fortuna che a volte succede che il peggio degli altri fa tirare fuori il meglio di noi stessi.

La puoi considerare, paradossalmente, una fortuna.


 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
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Jador io sono giunto alla conclusione : attendere il decorso del tempo.
Il tempo mi stà dando ragione, mio padre è tanto cafone e senza modi che tutti i miei parenti (molti in maniera tacita) sono scaduti nella stessa valutazione.
Io però non condanno tanto l' essere cafoni quanto il cattivo gusto, io non condannerei mio padre se non mi arrecasse danno. I suoi modi fanno si che non posso portare la mia ragazza a casa, non sò come reagirebbe a questa furia di pochezza. Altresi', studiare a casa è un compito arduo se tu immagini quanto delle materie mnemoniche e altre molto riflessive presuppongano per lo meno un silenzio pari al baccano (e da me si arriva decisamente oltre).
Posso perdorargli che stà facendo perdere la faccia alla mia famiglia...questo si...perchè io agisco individualmente.
Il problema sostanziale della mia famiglia e di molte del Sud è che dietro dei successi ci siano dei sacrifici, e un 27 dicembre passato a studiare potrebbe esserlo.
 

jador

Utente
7 Agosto 2006
2,061
0
615
qwerti...sono madre di famiglia, ma sono stata figlia che a suo tempo ha subìto tante cose.

Posso solo dirti di fare del tutto per non farti calpestare ovviamente...cerca di allontanarti prima che puoi, ma sottolineo ancora....il meglio di te viene dal peggio di loro.

E' un'esortazione al non rancore, pur cercando la via per mettere le distanze da loro.

In bocca al lupo.