ho realizzato che ho bisogno di aiuto

davic

Utente
21 Maggio 2006
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Ciao!! D'accordo anche io con Anna Laura, anche sono certo che questi interventi non sono necessari e sono solo imperfezioni fisiche che non esistono o che non vengono notate affatto.

Molte delle nostre sofferenze nascono dall'egoismo.... No, non direi che è così, caso mai sono causate dall'egoismo degli altri, oppure dalla realtà che ci circonda o dalle particolari circostanze (anche semplici circostanze) strane che si vengono a creare, che intaccano la persona a livello emotivo.

In realtà il concentrarsi su sè stesso è una conseguenza della sofferenza, non la causa. Per uno che sta bene emotivamente e fisicamente è facile concentrarsi sugli altri e non su di sè. Ma quando insorge un certo problema ovviamente si avverte e si diventa ansiosi. Il punto è, con che intensità si avverte.
Infatti Raiden ha detto ma mi rendo conto davvero che il problema grosso sono io in conseguenza a particolari circostanze che si sono venute a creare, magari anche circostanze semplici o banali. Ognuno di noi reagisce in modo diverso alle cose.

Non è affatto vero che il problema sei tu Raiden, non devi pensarla così altrimenti crei un vortice!!! E' solo un pacco che ti stai tirando ingiustamente.

Certo a parole non è facile, ho fatto questo ragionamento perchè anche io mi rispecchio nella tua situazione mentale e fisica e comprendo tutte le sensazioni.

Pensa che c'è stato un periodo nel quale molti parenti o conoscenti mi tiravano i pacchi: appena mi vedevano mi dicevano ma come sei magro, come se fosse la prima cosa che dovevo assolutamente correggere. Anche adesso un po' me li tirano. Risultato: me li tiro anche io. Stranamente ora me ne tirano di meno eppure forse sono più magro di prima, si vede che si sono abituati.
Ora però saltano fuori anche quelli che mi fanno notare che mi tingo i capelli con henné come se non si potesse affatto. Ma perchè fanno quelle stupide battute retoriche ? Penso: L'hai già visto che ho fatto la tinta, che cavolo me lo chiedi a fare?. Non è ancora successo, ma magari salteranno fuori quelli che dicono: Ah, stai perdendo i capelli ?. Anzi, già un mio zio me l'ha detto, ma non l'ha detto per male, ma l'ho presa male io.

Il punto è che bisogna fregarsene altamente di quello che pensano gli altri, o dicono, ed essere più sicuri di sè (cosa facile a dirsi, ma difficile a farsi). Vai tra che le ragazze non notano quelle quattro cose, se lo notano non te lo fanno pesare. Se incontri la ragazza che ha una certa sensibilità, capisce perfettamente cosa provi quindi non devi avere paura di provare sensazioni inconsce per le quali... Sono tutti artifici mentali.

Sii te stesso sempre !! Le situazioni si metteranno a posto, vai tranqui.

Curiosità: ma a livello di capelli com'è la tua situazione ?





 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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beh..mi spiace ke nn arrivi a capirlo..cmq i rispiego...intendo dire ke lui va a fare volontariato per alleviare questi dolori ke lui ha..e per sentirsi meglio...da cio mi è venuta la definizone rifugio dei dolori....
e castano te l avevo detto nell altro post..ke nn siamo sulla stessa lunghezza d onda
 

castanochiaro

Utente
25 Maggio 2006
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anch'io non sopporto gli ipocriti che vanno a fare volontariato come 'rifugio dei propri dolori' come una amica di mia madre, piena di soldi e superficiale che fa volontariato per mettersi l'anima in pace, per far vedere agli altri che lei è altruista ma se le chiedi 10 cent. non te li da!

nel caso di Raiden al contrario fare del volontariato potrebbe significare immergersi in una realtà molto diversa dalla sua che potrebbe fargli distogliere l'attenzione da se stesso e fargli relativizzare cio' che lui ritiene problemi immensi.

in questo caso non è quindi un rifugio ma una liberazione a mio avviso.
 

paolina

Utente
21 Aprile 2006
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Citazione:Messaggio inserito da Davic
Molte delle nostre sofferenze nascono dall'egoismo.... No, non direi che è così, caso mai sono causate dall'egoismo degli altri, oppure dalla realtà che ci circonda o dalle particolari circostanze (anche semplici circostanze) strane che si vengono a creare, che intaccano la persona a livello emotivo.

In realtà il concentrarsi su sè stesso è una conseguenza della sofferenza, non la causa.

l'autogiustificazione...uno dei migliori meccanismi di difesa che abbiamo contro le nostre piccole meschinità !
...mi domando se i grandi personaggi della storia avessero pensato lo stesso dove sarebbe ora il mondo.
certo,nessuno è obbligato nella vita a seguire le orme di Gandhi,dipende da che persona si vuol diventare.
comunque ribadisco ciò che ho scritto:
visuale ristretta = egoismo = sempre più facile caduta nella sofferenza.
...è sempre e solo un mio parere neh ?!?
 

davic

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21 Maggio 2006
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Paolina!!

Il tuo ragionamento è giusto, ma secondo me non si applica a questa situazione più complessa.

Qui si tratta di una serie di circostanze scorrelate (ad esempio le solite battute stupide di cui parlavo prima + delle delusioni in campo sentimentale + altre cose magari semplici o magari no) che portano la persona a convincersi che sono correlate, quindi di non piacere agli altri, per motivi fisici o per paura di trasmettere inconsciamente le paure.

E qui non si tratta di autogiustificazione e neanche di autocommiserazione, in questo caso ci si convince proprio di essere il problema, si perde l'autostima, e non si vuole far pesare la cosa sugli altri, non si vuole dirlo agli altri, se non qui, che non ci conosciamo.

Ovviamente fare diverse attività (volontariato che può essere anche lavorare per la biblioteca del comune, oppure fare attività fisiche, oppure cento altre cose) è di aiuto per distogliere la mente e concentrarsi su altri obiettivi.

Paolina!! Se domani ti lascia il tipo senza un motivo, può accadere in generale, non a te :) (spero)
Non è che in quel caso tu soffri perchè sei egoista, ma per ovvi motivi, quindi ti concentri sulla tua sofferenza come risposta alla causa.
Se prendo un martello e mi pesto il dito, posso cercare di non essere egoista nel senso che dici tu, ma la legnata l'ho presa lo stesso e fa male. Se una bella tipa in quel momento mi fa il massaggio shiatsu magari sento meno male della martellata.
Più o meno accade anche in senso emotivo.

Il fatto di fare volontariato e altre cose è un modo per distogliere la mente dalla sofferenza causata non dal tuo egoismo, ma da circostanze esterne (la tipa che ti lascia, per altri sono gli scherzi pesanti o le battute stupide, per altri è una malattia o la morte di una persona cara, per altri è un'altra delusione). Ognuno reagisce con intensità diversa a questi fattori.

Non è che ho detto questo per contraddirti. Forse volevi dire che quando uno è colpito dalla sofferenza deve cercare di non concentrarsi sulla causa della sofferenza ma cercare di allenare la mente in altri obiettivi, e allora sono d'accordo.

 

paolina

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21 Aprile 2006
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Intendevo dire che,se alla sofferenza si reagisce cercando di trarne motivo di crescita interiore,è un conto.
se invece si cerca di superarla scivolando a lato del vero problema,ci si ricascherà sempre,sempre più spesso,e sempre peggio.

riguardo al fatto che la situazione sia più complessa...sai,credo che oltre alla più estrema differenziazione e complessità,si ritorni ancora alla più grande semplicità...è l'esempio del TAO.[8)]
 

davic

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21 Maggio 2006
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Oh! Abbiamo trovato un'altra filosofica che tira la storia che le sofferenze servono per crescere.

Non è vero, se non ci fossero queste sofferenze in generale, sarebbe molto meglio e si crescerebbe lo stesso interiormente ed esteriormente (e forse anche con molti capelli in più, dato che c'è il fattore psicogeno dell'alopecia).

Scusa Paolina se mi sono permesso di dire la frase sopra, è un modo scherzoso, non per contraddire del tutto la tua idea che tra l'altro non ho ben capito (riguardo al TAO, boh!!), ma per esprimere quello che penso io.

Non capisco come si può fare della sofferenza un motivo di crescita interiore. Se non ci fosse la sofferenza si crescerebbe meglio. Non vuoi mica dire come dicono tanti che se non ci fosse la sofferenza, non ci sarebbe l'amore, o discorsi del genere ?!

Tutto il mondo crescerebbe meglio. Invece convivendo con le sofferenze pian piano si rischia di diventare più insensibili, come dire, ci si fa i calli.

 

paolina

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21 Aprile 2006
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non mi sognerei mai di dire che se non ci fosse la sofferenza non ci sarebbe l'amore...certo che sarebbe meglio se nessuno avesse da soffrire...MA LA SOFFERENZA C'E',ESISTE,FA PARTE DELLA VITA CHE CI PIACCIA O NO,e in quanto tale bisogna farci i conti: o si passa tutta la vita a soffrire lamentandoci di quanto siamo sfortunati,o la viviamo,la attraversiamo e cerchiamo (e ripeto CERCHIAMO...non è per nulla facile) di trarne qualcosa per non farci trovare di nuovo al punto di partenza alla prossima ondata di sofferenza che,puoi scommetterci,prima o poi arriverà.
e non c'è nulla di più limitante secondo me,dell'imputare ad altro/altri la colpa del nostro star male (questo ovviamente parlando della norma,vi prego,non tiratemi fuori discorsi tipo: e allora il bambino che mette il piede su una mina anti-uomo...
 

castanochiaro

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25 Maggio 2006
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caro Davic la sofferenza arricchisce e fa parte della vita. non esiste una vita senza sofferenza e chi la evita prima o poi soccombe quando arriva. la sofferenza aiuta molto a crescere e a maturare perchè la sofferenza ci fa lottare con gli altri e con noi stessi mettendoci a dura prova, la sofferenza ci fa mettere in gioco e ci fa considerare altre cose, ci fa rivalutare o svalutare chi abbiamo vicino, ci aiuta a fortificare noi stessi e ci fa ampliare le nostre vedute sul ns concetto che abbiamo della vita.

certo sarebbe piu' desiderabile una vita tutta piaceri e niente problemi, io l'ho vissuta una vita cosi' ed ero profondamente superficiale e a distanza di alcuni anni posso dirti che la sofferenza mi ha fatto davvero crescere, per quanto io continui cmq ad amare la bella vita.

la sofferenza è sempre fonte di una crescita interiore per quanto ci siano parecchi sofferenti idioti in giro [:D]
 

raiden

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17 Maggio 2003
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New York
cmq al di là del supporto psicologico,una visita da un bravo chirurgo plastico la dovrei fare cmq.
Perchè è l'armonia del volto che ricerco.
Per dire,ok non ho piu i capelli di un tempo.
Ma li ho ancora ,e parecchi per essere uno affetto da aga...sono uno tra i piu folti dei diradati per fare il paragone..
Se uno ha un bel viso,regolare,sia di profilo che davanti,gli sta bene qualsiasi taglio di capelli.Certo alcuni gli stanno meglio di altri,ma resta sempre figo(esempio..brad pitt o david beckham,anche justin timberlake che rasato è figo uguale...).
Quindi se uno è cosi..i capelli veramente diventano un problema minimo,perchè bene o male sempre figo resti,qualsiasi taglio fai(vedi anceh ljumberg,se si scrive cosi..,giocatore dell'arsenal...).

Se invece uno ha un brutto naso o profilo in generale,vedi ibrahimovic,ma anche lo stesso costantino....,con i capelli pettinati in una certa maniera è anceh accettabile ,ma con certi tagli diventa orrendo perchè accentua.Per dire ora ho un bel taglio corto.Il taglio è bello,però mica sono contento.Se per dire posto solo la foto del taglio,il taglio va bene,la densità è buona,ecc
ma il mio naso si nota di piu cosi,chiaramente.
Ma d'altronde non posso piu permettermi di portarli lunghi.ALmeno corti sembra che ne ho ancora a sufficienza e non mi stressano.
Alla fine,ripeto,il problema sta nel'armonia del viso.E' un problema che ho sempre avuto,e come ho detto varie volte,l'ho avuto in una forma particolarmente violenta prima che iniziassi a diradarmi.HO passato in pratica tutta l'estate a guardarmi con vari specchi il profilo..mi storgevo in naso,tentavo di raddrizzarlo,ecc(cosa che faccio ancora oggi con le mani...me lo tocco sempre,proprio perchè non mi piace..poi non ci respiro per niente ,e questo non fa che accentuare l'ulteriore senso di pesantezza che il naso mi da al volto...infatti c'e l'ho abbastanza rosso perchè me lo tocco,il naso..)
Poi chiaramente è saltato fuori il problema capelli(bene o male prima mi piacevano,avevo un bel taglio con la riga in mezzo che bene o male mi stava bene...infatti io mi sono cominciato a piacere di piu verso i 17 anni quando ho fatto crescere i capelli...e cmq in generale il naso stonava meno..) e ho accantonato del tutto quello del naso,fino a poco tempo fa.
Perciò in ogni caso a mio avviso devo andare da un medico (il punto è trovarne uno verramente bravo,perchè ste cose ti cambiano la vita...inoltre deve essere bravo in generale,perchè potrebbe essere che aggiustare il naso non sia sufficiente..ad esempio anche il mento secondo me andrebbe un attimo regolato di profili,e anche gli occhi...nel senso che ho un occhio che sembra piu piccolo perchè ha la palpebra piu cadente...sono dettagli,ma che nell'insieme possono rendere un viso da bello a normale o bruttino x..),anche perchp deve vedere lui di che interventi ho bisogno e se ne ho bisogno.
E ripeto,in ogni caso ci vuole il supporto psicologico(che cmq un medico serio consiglia sempre..),sia per vedere se sono io che ingigantisco le cose ,sia per eventualmetne accettarmi anceh dopo un'intervento.Perchè chi non si accetta in generale,io nella fattispecie....non si accetta mai..come fa e fa cmq non si piace.E quindi rischierei di ritrovarmi insoddisfatto anceh dopo.
Io cmq sti percorsi gli voglio fare,perchè sento che ne ho bisogno.


E il problema saranno anche i miei genitori...chiedere aiuto a loro e sperare che mi diano una mano..perchè i miei,ma forse un pò tutti genitori...non è che sono molto propensi alle novità..non so come dire..
Finchè il figlio non si lamenta va tutto bene..quando tenta di imporre i suoi desideri...ecco che non va piu bene.
Soprattuto a casa mia,finchè c'e calma piatta è tutto ok,se provo a esporre un mio disagio scattano i problemi...non importa se io magari dentro sto male..l'importante è che ho il sorriso finto e non chiedo niente di impossibile come andare da un chilurgo plastico a km e km di distanza da casa mia per fare una visita serie e forse un'operazione,oppure Un supporto psicologico serio.
IO gli dico papà non mi piaccio cosi e lui oh sempre qualcosa hai ...vai bene cosi dai,non scassare
 

davic

Utente
21 Maggio 2006
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Castano!! Per dire che se le sofferenze non ci fossero sarebbe meglio, so cosa vuol dire la sofferenza.

Al contrario, chi dice che servono per crescere, allora FORSE è perchè sta bene.

So benissimo che la realtà è questa e che le sofferenze sono inevitabili, però sono una reazione a catena, di certo non fanno bene e non aiutano a crescere nè fisicamente, nè emotivamente.

Ovviamente uno deve cercare di superarle, per forza di cose, per andare avanti.
Siamo noi che facciamo questi ragionamenti, e ci tiriamo i pacchi per queste piccole cose, mentre se vai in certe zone del mondo dove c'è guerra, torture, malattie e chi più ne ha più ne metta, loro ti sapranno raccontare bene come funziona il mondo, e ti sapranno dire se è proprio vero che le sofferenze servono per crescere.
E' per questo che non sopporto la famosa frase le sofferenze servono per crescere, quando invece sono distruttive.

 

paolina

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21 Aprile 2006
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a chiunque andrai a chiedere:hai sofferto nella vita? ti risponderà di sì...dall'uomo che muore di fame,a quello che ha sempre avuto una salute di ferro,nessun problema familiare,nè economico...
perchè questo ?
perchè la maggioranza delle persone è egoista!
sai che chiunque può leggere la mano?...basta dire Vedo che hai sofferto molto nella tua vita...con sguardo compassionevole,e l'altro con l'autocommiserazione gonfiata a mille,magari si metterà pure a piangere,dicendo di sì,che la vita lo ha bersagliato,che lui è troppo buono e gli altri se ne approfittano...dai...
un piccolo esame di coscienza...rileggiti la discussione sulla depressione e gli interventi di BOLA...c'è molto da imparare.
 

davic

Utente
21 Maggio 2006
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Dipende!!

Tutti dicono di sì perchè ovviamente ognuno nel suo piccolo le ha avute veramente, e poi perchè hai ragione tu: molti si autocommiserano. Quello che ha sofferto veramente magari non ti dice niente, ma di certo se gli chiedi le sofferenze ti sono servite per crescere interiormente? ti risponde no!!.

Per questo dico che in generale bisogna guardare le condizioni in cui vivono alcuni, prima di dire che le sofferenze servono a crescere, e sono sicuro che su questo sei d'accordo con me.
 

davic

Utente
21 Maggio 2006
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Aspetta che mi correggo: dipende cosa intendi per crescere.

Perchè è anche vero che alcune persone che magari prima non avevano valori morali, dopo aver provato la sofferenza diventano persone migliori sotto l'aspetto morale.

Ma si tratta di caso e caso. Alcune diventano peggiori.

Io generalizzo dicendo che le sofferenze sono distruttive in senso emotivo e fisico. Poi è chiaro che ci sono diversi casi.

Quindi alla fin fine sono d'accordo con tutte queste affermazioni. Dipende uno in che senso le dice.
 

paolina

Utente
21 Aprile 2006
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Intendo dire che la sofferenza,se usata come veicolo di crescita,cioè se gestita con uno sforzo di obbiettività verso se stessi porta:
Un suo ridimensionamento...quando soffri sei tutto tu.
Empatia nei confronti della sofferenza altrui.

E ribadisco che qto discorso vale per le relativamente piccole sofferenze che normalmente attanagliano le nostre privilegiatissime vite...non mi permetterei mai di riferire questo discorso a livelli di sofferenza di cui non ho mai avuto esperienza diretta.

Davic,è vero...le sofferenze sono esperienze distruttive...ma solo se vissute senza uno sforzo di...onestà verso se stessi.
Finchè il nostro essere continuerà a dipendere solo ed unicamente dalle condizioni esterne a noi,favorevoli o no,continueremo a vivere in balia dei maremoti del fato.
 

frida

Utente
5 Settembre 2003
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quoto Bucowski...

e comunque mi pare un passo da gigante... un grosso in bocca al lupo..

anch'io sto facendo lo stesso e devo dire che dietro alle fissazioni c'è un mondo infinito ..

un grosso abbraccio