la finzione non attiene solo al mondo dell'escalation industriale e del fare business,una finzione mutante spesso si nasconde nel rifiuto della retorica c.d. imperante e ne veicola una altrettanto avvilente.Strati di retorica e di 'conformazione' a diversa tessitura e segno si sovrappongono incessantemente rendendo tutto oggettivamente complesso.Il problema si sposta dall'asse industriale/commerciale e diventa 'segnico',culturale,non intendendo con ciò l'accezione negativa del termine e cioè contenitore di luoghi comuni e immagini e marci e piatti refrain subliminali di vario ordine e origine,ma riferendosi proprio al nucleo considerato da questi inattaccabile e cioè il 'nostro cervello migliore e pensante,quello che,quando volessimo,..sarebbe sempre possibile resuscitare per farlo funzionare.
succede così,può succedere diciamo,che lo sviluppo di passioni sociali e civili e profondamente umanitarie per statuto avvenga per la contrapposizione ideale verso qualcosa che indubitabilmente lo merita o lo richiede,ma che inevitabilmente determina il segno estremo della stessa( quì sta il margine dove intervenire),dove per estremo non intendo letture di valore negativo quali ad esempio fazioso o settario,ma certo questo sì..parziale e 'polarizzante',riferendosi
non alla plausibilità dell'analisi in sè che si fà dell'oggetto,ma osservandone l'eccessiva focalizzazione da una parte e l'assolutizzare prescrizioni e assiomi dall'altra.
Partendo da un'ottica comunque di non-accettazione...lo sfruttamento e l'iniquità sociale sono paradossalmente(leggi paradossalmente...)diminuiti,o meglio 'soltanto' cambiati nell'ultimo secolo,proprio x l'aumento della competizione:questa,motore del sistema industriale,ha standardizzato i termini del profitto e del profi..ttamento della 'manodopera' e ha fatto una cosa terribile rendendo molti uomini uguali nella possibilità di confrontare uguali pene e sofferenze.L'alienazione data non solo o non tanto dalla ripetizione meccanica di un gesto sempre medesimo ma dal condividere lo stesso con tanti altri nello stesso preciso momento.La proiezione di sè sugli altri,ma soprattutto l'introiezione della dimensione altrui,percepita appunto come spersonalizzante.
tutto questo ha significato umanamente dolore e sofferenza ma storicamente ha innescato uno stato nascente delle forze lavoro di base presenti nella società,ne ha formato un blocco compatto di enorme potenziale creativo,ha tolto loro il carattere di 'isolamento' e di 'cellula'(...)fin lì avuto.
Lo scopo finaziario fu evidentemente lo sfruttamento di risorse energetiche e/o commerciabili,ma solo su scala estesa e con modalità massimente efficienti ed efficaci,poichè la stessa cosa inizia,pound for pound,in mesopotamia con lo sfruttamento dell'agricoltura e acora prima con l'attività del cacciare(precedente a quella di allevare).
E' un processo lungo secoli nel quale risulta difficile intervenire spezzandone un tratto per dire che il male del mondo ha origine lì,per quanto ciò sia fisiologico e naturale da un punto di vista ego-centrico.Ma è un processo che anche relativamente alla fase cui ci riferiamo è ancora in pieno svolgimento e tutti noi spesso rischiamo di utilizzare strumenti di pensiero e di 'segno'
che rispetto allo stesso non sono 'categorie' terze ma più o meno diretti afferenti.
perdonatemi.