Salve a tutti;io assumo finasteride 1 mg/die da circa 2 anni.Premetto che questa malattia (perchè io la considero una vera e propria patologia e non una condizione para-fisiologica come la definiscono certi medici) mi ha cambiato radicalmente la vita in peggio.In seguito alla diagnosi dell'alopecia androgenetica ho avuto un serio problema di depressione moderata-grave che nemmeno gli specialisti che ho consultato hanno saputo attribuire ad un determinato fattore.Io per primo da 2 anni ogni santo giorno cerco di capire se il mio umore ormai irreversibilmente alterato ha come causa la mia reazione psicologica alla malattia o l'utilizzo della fina.Desidero precisare che nel mio caso non si tratta di sbalzi di umore ma di uno stato cognitivo e comportamentale oramai perennemente depresso, caratterizzato da nervosismo, incapacità di concentrazione, di stare fermo e di relzionarmi con gli altri. Io non ho avuto il calo della libido come side effect della fina quindi il mio disturbo umorale non è da ascrivere alla perdita del desiderio sessuale. Ho per ora visto dei buoni risultato con la fina ma l'idea di essere dipendente da un farmaco finchè voglio i capelli e l'idea di avere questo difetto genetico hanno creato un corto circuito nel mio sistema nervoso che non riesco a risanare; ho perso l'autostima, sono più insicuro quando vado in giro, e questo mio costante nervosismo ha incrinato i rapporti con la mia famiglia e la mia fidanzata; questo mio stato di agitazione mi porta a stare in continuo movimento, a non stare fermo un attimo e sono arrivato a perdere 11 kg in neanche un mese. Ora peso 52 kg e sono sottopeso di almeno 8 kg. Vi dico tutto questo perchè secondo me la fina non ha un ruolo rilevante nell'alterazione dell'umore: sperimentalmente si è provato a dare la fina in soggetti sani (non affetti da aga) e non è stato riscontrato in essi alcun effetto sul sistema nervoso. é la nostra reazione psicologica alla malattia che ci porta a questo stato; e il senso di frustrazione che sedimenta col tempo dentro di noi a renderci collerici con tutto e tutti. Io ammetto che forse rispetto ad altri uomini ho reagito alla malattia in modo esagerato ma è stato qualcosa di inconscio e involontario: non prendetemi in giro ma penso che io tornerò quello di prima solo quando un medico mi darà ci siamo sbagliati, tu la malattia non ce l'hai.
Nella speranza che la ricerca (soprattutto sulle cellule staminali) possa guarirci da questo flagello vi porgo i miei migliori saluti.