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Gravi danni del doping
L'enfasi con cui diffusamente si parla di certe prestazioni sportive, associata alla ammirazione ed alla emulazione che suscitano i modelli corporei muscolarmente superdotati fa si che, soprattutto da parte degli utilizzatori di sostanze dopanti, vengano trascurati o completamente dimenticati i gravissimi danni che tale utilizzo può comportare.
Un addetto ai lavori il quale, pentitosi di aver contribuito alla diffusione e al consumo di sostanze dopanti, aveva invertito direzione impegnandosi nel sensibilizzare i ragazzi sui pericoli del doping, disse una volta: ... è difficile convincere i giovani dopati sui rischi che corrono poiché l'euforia di sollevare tanti chili in palestra e di non sentirsi stanchi, fa superare loro certe paure e ignorare certe precauzioni. La distinzione dalle droghe vere e proprie è quindi davvero sottile.
Le sostanze o le classi di sostanze dopanti sono fra loro nettamente diverse ma alla fine gli esiti, immediati o ritardati, sono quasi sempre devastanti: dai danni gravi all'ipofisi da parte degli anabolizzanti, agli insulti esercitati sulle cellule nervose da parte degli stimolanti come le anfetamine o la caffeina somministrata in grandi dosi.
La pompa cardiaca è quella che viene stressata maggiormente: il cuore deve far fronte a richieste di prestazioni che progressivamente lo affaticano, esso deve provvedere a masse muscolari molto più estese del normale, con incremento enorme dei carichi di lavoro, anche a motivo di un sangue che risulta molto più denso e viscoso a causa del doping ematico. Certamente, un cuore giovane può sopportare meglio la sovrastimolazione, almeno immediatamente, ma col tempo i danni non potranno che manifestarsi anche nei giovani sotto forma di gravi patologie come l'ischemia miocardica e l'infarto.
Lo stesso problema dei danni sia immediati che ritardati riguarda il fegato, il quale metabolizza la maggior parte delle sostanze, nella sua funzione di depuratore ematico e viene pertanto progressivamente intossicato, con gravi conseguenze per la sua integrità.
Le patologie epatiche di più frequente riscontro nel doping, così frequenti da aver talora interessato perfino intere squadre nazionali, a causa delle emotrasfusioni, sono state le epatiti, ma vi sono da segnalare anche le epatopatie provocate da depositi in eccesso di ferro, e le forme tumorali associate all'abuso di anabolizzanti, di somatotropina e di ACTH.
Anche lo stomaco può essere coinvolto con una certa frequenza, per cui gastriti e ulcere gastriche e duodenali sono non rare patologie osservate nei soggetti dopati.
L'assunzione di amfetamine, soprattutto per quello che viene definito il doping estetico del dimagrimento, può comportare gravi irregolarità nei processi metabolici.
Frequenti e numerose sono anche le disfunzioni renali gravi indotte dal doping e le statistiche dicono che sono molti fra gli ex campioni o gli ex atleti professionisti quelli a dover ricorrere precocemente alla dialisi. Inevitabilmente, anche l'apparato scheletrico, il quale viene sottoposto oltre misura a sollecitazioni anomale, viene aggredito da processi degenerativi e di invecchiamento precoce. I tendini vengono sollecitati da muscoli abnormi e le rotture tendinee nonché le infiammazioni croniche delle strutture legamentose sono spesso imputabili agli abusi di anabolizzanti o di sostanze come il cortisone che mascherano i sintomi della fatica e dell'infiammazione. Vi è anche da sottolineare, riguardo l'apparato muscoloscheletrico, il ruolo patogeno della somatotropina la quale facilita la decalcificazione ossea, con conseguente osteoporosi . Anche i testicoli pagano un grave tributo al doping; infatti, gli anabolizzanti svolgono una azione inibente sul trofismo testicolare che può spingersi fino all'atrofia dei tessuti. Nelle donne l'assunzione di anabolizzanti induce irregolarità mestruali e induce una accentuazione delle caratteristiche somatiche maschili. Evidente cambio dei caratteri somatici si osserva anche con la somministrazione dei vari tipi di ormone della crescita (GH) il quale, da principio terapeutico impiegato per alcune forme di nanismo, è diventato uno dei più utilizzati prodotti dopanti, al pari dell'EPO. Oltre all'incremento delle masse muscolari, si riscontra l'ispessimento delle ossa mandibolari e un anomalo accrescimento delle ossa delle mani e dei piedi.
Ben diverso appare invece il ruolo di integratori fisiologici e di sostanze a documentata attività antiossidante, certamente utili in soggetti che vanno incontro ad una iperproduzione di forme radicaliche libere dall'ossigeno (ROS) connesse con l'attività fisica. Di queste tratteremo ampiamente al capitolo successivo.