Un conto è il cortisolo prodotto internamente con lo stress...
Citazione:L'altra risposta dell'organismo allo stress è il rilascio da parte della corticale del surrene di cortisolo. Il cortisolo stimola il fegato a rilasciare glucosio, nel sangue per permettere all'organismo di affrontare il momento di bisogno con maggiori risorse energetiche. Ma se lo stress diventa continuo nel tempo il cortisolo da utile baluardo dei nostri bisogni diventa sostanza dannosa capace di corrodere le funzioni più importanti del nostro organismo.
L'eccesso di glucosio, come abbiamo visto nel capitolo precedente, provoca alterazioni nella produzione d'insulina e manda in tilt l'equilibrio ormonale. Un'alterazione della produzione di glucosio, insulina, glucagone porta all'intolleranza al glucosio e all'insulino resistenza, condizioni che possono portare al diabete. Vengono rilasciate nel sangue maggiori quantità di grassi che a lungo andare provocano un aumento di colesterolo e trigliceridi e un conseguente incremento del rischio cardiovascolare.
-------------------------------------------
Malattie e disturbi legati alla sindrome da stress
Disturbi cardiovascolari e ipertensione essenziale
Gastriti, esofagite da reflusso, ulcere e coliti ulcerose
Cefalee e emicranie
Disturbi del sonno e insonnia
Telogen effluvium acuto e cronico (caduta di capelli diffusa e temporanea)
-------------------------------------------
Si ha poi un maggior utilizzo da parte dell'organismo degli aminoacidi dei tessuti muscolari, riducendo così le risorse proteiche dei nostri muscoli. La pelle diventa più sottile e meno elastica e si indeboliscono i tessuti linfoidi, deputati a modulare le difese immunitarie del nostro organismo. Inoltre la liberazione eccessiva e costante di cortisolo è anche in grado di danneggiare la mucosa gastrica. Gastriti, esofagite da reflusso, lesioni ulcerose sono spesso correlate alle alterazioni di quest'ormone.
Citazione:E il cortisolo? Nei capitoli sull'alimentazione si è osservato come il cortisolo sia fondamentale per riequilibrare gli squilibri glucidici nel sangue. In seguito ad un eccesso d'insulina nel sangue, il cortisolo è spesso costretto ad intervenire per sostituire il glucagone nel stimolare la liberazione del glucosio nel sangue.
Anche lo stress cronico aumenta il cortisolo nel sangue, provocando nel corso degli anni disturbi e malattie. L'aumento di cortisolo inibisce la produzione di tutti gli eicosanoidi (ormoni locali), sia quelli dannosi che provocano infiammazione, sia quelli benefici che permettono una comunicazione ormonale perfetta dei sistemi cardiovascolare, nervoso e immunitario.
Di fatto il cortisolo, bloccando l'azione di questi eicosanoidi buoni, altera l'azione dell'effettore del messaggio, cioè l'AMP ciclico. Anche le cellule della matrice del follicolo, deputate a produrre il capello, hanno bisogno di un eicosanoide che mantenga costante il messaggio per poi passarlo all'AMP ciclico.
La prostraglandina PG2 ha come precursori gli omega 6 ed è stata isolata a livello delle cellule germinative della matrice del follicolo. Il cortisolo in eccesso potrebbe bloccare la produzione d'eicosanoidi buoni con una eccesso di produzione di PG2 e una conseguente alterazione nella produzione di cheratina.
Il cortisolo in eccesso mobilita continuamente glucosio nel sangue. L'eccesso di glucosio è in grado di alterare (glicolisare) la struttura molecolare delle proteine destinate ai processi rigenerativi del nostro organismo, come ad esempio quelle coinvolte nella formazione della cheratina dei capelli.
In seguito ad uno stress il follicolo pilifero subisce quindi dei disordini metabolici e delle interferenze nei messaggi ormonali, si ha inoltre la formazione di radicali liberi che sono la conseguenza di questi danni metabolici più o meno transitori.
I radicali liberi possono ossidare grassi, proteine, DNA, danneggiando la struttura di queste molecole. Le cellule operaie della matrice del capello, deputate alla continua produzione di cheratina sono in costante attività mitotica (divisione cellulare) e possono essere influenzate dallo stress ossidativo dei radicali liberi. I radicali liberi danneggiano gli enzimi e le molecole del bulbo pilifero, scatenando una reazione a catena che negli anni provoca un accelerato invecchiamento della struttura del capello. Il follicolo pilifero subisce una parziale alterazione del ciclo e le cellule germinative (cellule della matrice) anticipano la loro temporanea morte cellulare (apoptosi). Il periodo catagen, che prepara il follicolo pilifero alla nascita di un nuovo capello risulta alterato e imperfetto (Arck e al. 2002). Le cellule del bulbo reagiscono a questa minaccia producendo enzimi che hanno il compito di disattivarne l'azione dannosa.
http://www.sitri.it/stress2/stress.html
Un conto è la terapia sistemica con cortisone....
Citazione:Questa terapia blocca la secrezione ipofisaria di ACTH, riporta alla norma la produzione di androgeni surrenalici, stabilizza la cortisolemia su livelli fisiologici.
In sostanza blocchi la produzione endogena perchè lo introduci artificialmente....
Altro conto la terapia LOCALE con idrocortisone...
Citazione:Esaminiamo le ragioni per cui riteniamo valido usare corticosteroidi, particolarmente l'idrocortisone (cortisolo) nella terapia locale del defluvio androgenetico.
1) In caso di seborrea l'uso di un blando corticosteroide non alogenato è certamente utile per controllare l'eritema e la desquamazione oltre che per rimuovere il sebo, mettendo così la cute in condizioni di poter ricevere meglio le altre terapie topiche.
2) Il cortisolo (idrocortisone) facilità le attività mediate da cAMP (Iizuka H. - Voorhees J.), probabilmente mediante un blocco della fosfodiesterasi (Zanussi C.), forse anche attivando l'adenilciclasi, e contribuisce così ad attivare il metabolismo energetico del tricocheratinocita.
3) Il cortisolo attiva la neoglicogenesi delle cellule della matrice e della papilla del bulbo pilifero, analogamente a quanto avviene nel fegato. Il glicogeno si accumula nel citoplasma cellulare durante il telogen e viene consumato durante l'anagen (De Villez R.L.). Il cortisolo consente quindi una produzione di glicogeno garante della omeostasi glicidica ed energetica del capello.
4) Il cortisolo si lega debolmente ai recettori degli androgeni, riduce l'attività enzimatica della 5 alfa reduttasi e compete, sia pur blandamente, con il diidrotestosterone per il recettore citosolico.
5) Il cortisolo è probabilmente capace di incrementare i fenomeni di aromatizzazione del follicolo pilifero, analogamente a quanto dimostrato nel tessuto adiposo (Salerno R.).
L'uso topico di cortisonici può quindi risultare vantaggioso dato che si pone a cavallo fra le terapie endocrine e quelle intese a modulare, attraverso il sistema adeniciclasi-cAMP, il metabolismo energetico del bulbo pilifero.
6) Il cortisolo è certamente utile a contrastare i fenomeni infiammatori follicolari e perifollicolari che accompagnano il defluvio androgenetico e che, esitando in fibrosi, contribuiscono a determinarsi delle fasi finali della alopecia androgenetica.
http://www.sitri.it/idrocortisone/cortisone.html
Ri