Salve a tutti. Dopo aver letto per diverso tempo vari thread su questo forum, ho deciso di chiedere un consiglio (non so se sono nella sezione giusta).
Ho 23 anni e circa 3 mesi fa mi sono recato all’IDI di Roma per una visita tricologica, avendo notato nei mesi precedenti un certo diradamento sia frontalmente sia nell’area del vertex, accompagnato da una caduta superiore al solito. Durante la visita la dottoressa afferma che prima di procedere con la diagnosi è necessario ridurre l’infiammazione del cuoio capelluto (infiammazione della cui esistenza sospettavo, dal momento che ho sempre avuto un po’ di forfora, aumentata nell’ultimo periodo e accompagnata da prurito). Come terapia mi prescrive (oltre allo shampoo con ciproxolamina), un galenico contenente minoxidil 5% + idrossicortisone butirrato in trichosol (1 ml tutte le sere), e un integratore (rev keratin). A detta sua l’integratore era per intervenire subito sulla caduta mentre il minoxidil era per l’infiammazione... ciò mi è sembrato subito strano, perché sapevo bene che minoxidil era uno dei farmaci per trattare l’alopecia, e dall’altro lato un integratore non può bastare da solo.
Torno 10 settimane dopo per un controllo (con un’altra dottoressa, non potendola scegliere) e dice che l’infiammazione c’è ancora ma è minima, manipola per 10 secondi i capelli e fa diagnosi di “defluvium androgenetico”, mi prescrive una serie di esami ematochimici (vari oligoelementi, funzionalità tiroidea, emocromo e altri) per escludere altre patologie e cambia la terapia, passando a un altro integratore, dermagen (la cui composizione ho avuto difficoltà a trovare su internet), minoximen 5% 1ml a sere alternate, e delle fiale di deltager (questo invece proprio non dono riuscito a capire cosa contenga) da alternare al minoxidil. Mi ha anche proposto delle sedute di biostimolazione del cuoio capelluto.
Questa esperienza non mi è piaciuta molto: visite secondo me troppo sbrigative, diagnosi fatta senza tricoscopia e prima degli esami ematochimici, utilizzo di prodotti costosi e di dubbia efficacia (quantomeno non dimostrata in letteratura scientifica), per di più ho notato che le fiale e l’integratore sono prodotte dalla stessa azienda, il che mi fa pensare... . Insomma, sarei dell’idea di passare a un altro medico, voi che ne pensate, ne varrebbe la pena? O sono io che mi faccio troppi problemi? In caso decidessi di cambiare, dovrei sospendere le cure o continuarle fino alla nuova visita? Grazie in anticipo!
Ho 23 anni e circa 3 mesi fa mi sono recato all’IDI di Roma per una visita tricologica, avendo notato nei mesi precedenti un certo diradamento sia frontalmente sia nell’area del vertex, accompagnato da una caduta superiore al solito. Durante la visita la dottoressa afferma che prima di procedere con la diagnosi è necessario ridurre l’infiammazione del cuoio capelluto (infiammazione della cui esistenza sospettavo, dal momento che ho sempre avuto un po’ di forfora, aumentata nell’ultimo periodo e accompagnata da prurito). Come terapia mi prescrive (oltre allo shampoo con ciproxolamina), un galenico contenente minoxidil 5% + idrossicortisone butirrato in trichosol (1 ml tutte le sere), e un integratore (rev keratin). A detta sua l’integratore era per intervenire subito sulla caduta mentre il minoxidil era per l’infiammazione... ciò mi è sembrato subito strano, perché sapevo bene che minoxidil era uno dei farmaci per trattare l’alopecia, e dall’altro lato un integratore non può bastare da solo.
Torno 10 settimane dopo per un controllo (con un’altra dottoressa, non potendola scegliere) e dice che l’infiammazione c’è ancora ma è minima, manipola per 10 secondi i capelli e fa diagnosi di “defluvium androgenetico”, mi prescrive una serie di esami ematochimici (vari oligoelementi, funzionalità tiroidea, emocromo e altri) per escludere altre patologie e cambia la terapia, passando a un altro integratore, dermagen (la cui composizione ho avuto difficoltà a trovare su internet), minoximen 5% 1ml a sere alternate, e delle fiale di deltager (questo invece proprio non dono riuscito a capire cosa contenga) da alternare al minoxidil. Mi ha anche proposto delle sedute di biostimolazione del cuoio capelluto.
Questa esperienza non mi è piaciuta molto: visite secondo me troppo sbrigative, diagnosi fatta senza tricoscopia e prima degli esami ematochimici, utilizzo di prodotti costosi e di dubbia efficacia (quantomeno non dimostrata in letteratura scientifica), per di più ho notato che le fiale e l’integratore sono prodotte dalla stessa azienda, il che mi fa pensare... . Insomma, sarei dell’idea di passare a un altro medico, voi che ne pensate, ne varrebbe la pena? O sono io che mi faccio troppi problemi? In caso decidessi di cambiare, dovrei sospendere le cure o continuarle fino alla nuova visita? Grazie in anticipo!