Come ti amo? lascia che te ne canti i modi

marina

Utente
27 Agosto 2004
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Sei stata sempre con me, non ricordo da quando. Sei entrata nella mia vita per accompagnarmi nei momenti più buii così come in quelli più belli. Ho versato tante lacrime con te, lacrime di gioia, lacrime di dolore e tu eri lì, ogni volta diversa, ogni volta pronta a consolare le mie pene, ogni volta pronta a strapparmi un sorriso come un taglio che lacera il cuore e lo risana per un'altra avventura. Sei venuta a me attraverso la voce degli altri, attraverso le dita di artisti e di sconosciuti incontrati lungo il cammino, sei venuta a ridarmi la vita quando credevo di essermi smarrita, come fa il vento quando all'improvviso gonfia le vele di una piccola barca mostrandole con stupore nuovi orizzonti. Hai saputo rimanere in silenzio quando non volevo sentire consigli, hai saputo scuotermi, farmi capire cosa avevo dentro quando io, sorda, non volevo ascoltare il mio cuore. Mi hai offerto quello che tanti non mi hanno voluto mai dare, mi hai ridonato ciò che gli altri mi avevano sottratto, mi hai regalato quello che da tanto sognavo e che nessuno ha mai capito. Ci siamo lasciate, ci siamo riprese, ci siamo cercate, ci siamo evitate, come un continuo altalenare di un legame che non può non esistere, perché è parte del tuo essere, perché come qualcuno ti ha già detto io vivo per te.
Grazie di essere venuta a me ieri sera col tuo abito più bello, quella melodia che ogni volta si rinnova in me con cresciuto amore, come l'alba, sempre uguale ma pur sempre unicamente splendida. Grazie di essere venuta attraverso gli artisti che più amo: mi hai regalato uno dei momenti più belli che porterò per sempre dentro di me. Ed io per questo motivo ti ho sempre amata, ti amo e ti amerò per sempre, perché sei stata, sei e sempre sarai il mio primo vero amore. Ti amo con devozione, musica.
 

marina

Utente
27 Agosto 2004
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Sei stata sempre con me, non ricordo da quando. Sei entrata nella mia vita per accompagnarmi nei momenti più buii così come in quelli più belli. Ho versato tante lacrime con te, lacrime di gioia, lacrime di dolore e tu eri lì, ogni volta diversa, ogni volta pronta a consolare le mie pene, ogni volta pronta a strapparmi un sorriso come un taglio che lacera il cuore e lo risana per un'altra avventura. Sei venuta a me attraverso la voce degli altri, attraverso le dita di artisti e di sconosciuti incontrati lungo il cammino, sei venuta a ridarmi la vita quando credevo di essermi smarrita, come fa il vento quando all'improvviso gonfia le vele di una piccola barca mostrandole con stupore nuovi orizzonti. Hai saputo rimanere in silenzio quando non volevo sentire consigli, hai saputo scuotermi, farmi capire cosa avevo dentro quando io, sorda, non volevo ascoltare il mio cuore. Mi hai offerto quello che tanti non mi hanno voluto mai dare, mi hai ridonato ciò che gli altri mi avevano sottratto, mi hai regalato quello che da tanto sognavo e che nessuno ha mai capito. Ci siamo lasciate, ci siamo riprese, ci siamo cercate, ci siamo evitate, come un continuo altalenare di un legame che non può non esistere, perché è parte del tuo essere, perché come qualcuno ti ha già detto io vivo per te.
Grazie di essere venuta a me ieri sera col tuo abito più bello, quella melodia che ogni volta si rinnova in me con cresciuto amore, come l'alba, sempre uguale ma pur sempre unicamente splendida. Grazie di essere venuta attraverso gli artisti che più amo: mi hai regalato uno dei momenti più belli che porterò per sempre dentro di me. Ed io per questo motivo ti ho sempre amata, ti amo e ti amerò per sempre, perché sei stata, sei e sempre sarai il mio primo vero amore. Ti amo con devozione, musica.
 

marina

Utente
27 Agosto 2004
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Sei stata sempre con me, non ricordo da quando. Sei entrata nella mia vita per accompagnarmi nei momenti più buii così come in quelli più belli. Ho versato tante lacrime con te, lacrime di gioia, lacrime di dolore e tu eri lì, ogni volta diversa, ogni volta pronta a consolare le mie pene, ogni volta pronta a strapparmi un sorriso come un taglio che lacera il cuore e lo risana per un'altra avventura. Sei venuta a me attraverso la voce degli altri, attraverso le dita di artisti e di sconosciuti incontrati lungo il cammino, sei venuta a ridarmi la vita quando credevo di essermi smarrita, come fa il vento quando all'improvviso gonfia le vele di una piccola barca mostrandole con stupore nuovi orizzonti. Hai saputo rimanere in silenzio quando non volevo sentire consigli, hai saputo scuotermi, farmi capire cosa avevo dentro quando io, sorda, non volevo ascoltare il mio cuore. Mi hai offerto quello che tanti non mi hanno voluto mai dare, mi hai ridonato ciò che gli altri mi avevano sottratto, mi hai regalato quello che da tanto sognavo e che nessuno ha mai capito. Ci siamo lasciate, ci siamo riprese, ci siamo cercate, ci siamo evitate, come un continuo altalenare di un legame che non può non esistere, perché è parte del tuo essere, perché come qualcuno ti ha già detto io vivo per te.
Grazie di essere venuta a me ieri sera col tuo abito più bello, quella melodia che ogni volta si rinnova in me con cresciuto amore, come l'alba, sempre uguale ma pur sempre unicamente splendida. Grazie di essere venuta attraverso gli artisti che più amo: mi hai regalato uno dei momenti più belli che porterò per sempre dentro di me. Ed io per questo motivo ti ho sempre amata, ti amo e ti amerò per sempre, perché sei stata, sei e sempre sarai il mio primo vero amore. Ti amo con devozione, musica.
 

lorybel81

Utente
30 Giugno 2004
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Wow...quante emozioni che mi fai provare cara e dolce amica..

grazie per il sorriso che ho in questo momento...

con affetto

Laura
 

marina

Utente
27 Agosto 2004
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Per Laura: [:X][:X][:X]

Per Cris: Mi piaci quando taci (Pablo Neruda)

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.

Baci
Marina
 

flegias

Utente
12 Ottobre 2004
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dai su...tanto sempre li si va a parare...inutile fare preamboli che rubano solo tempo all'azione..[:D]
 

marina

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27 Agosto 2004
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Flegias, tesoro: quello che conta è l'atmosfera, indipendentemente da dove si vada a parare...
A proposito di atmosfere: qui nevica, è tutto bianco e incredibilmente romantico...
Baci
Marina
 

flegias

Utente
12 Ottobre 2004
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certo marina..ti sto solo provocando.. l 'atmosfera è importante, la dolcezza, l amore, il sentimento...concordo con tutto cio che hai scritto!
qua piove..[V]
 

marina

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27 Agosto 2004
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Lo so che mi provochi, per questo non cedo, bischero! [:D]
Ah, cosa darei per essere adesso in una baita di legno circondata da montagne...
 

marina

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27 Agosto 2004
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[;)] se aspetti troppo la neve si scioglie...
[:D] scherzi a parte: potrei essere tua madre, Flegias...
 
18 Ottobre 2004
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A volte non e' come appare, ma se siamo desti..........
GLI OCCHI DEI POVERI


Ah, volete sapere perché oggi non vi amo piu’? Certo penerete più voi a intenderlo che non io a spiegarvelo, essendo, voi, il miglior esempio che si possa incontrare d'impermeabilità femminina.
Avevamo passato insieme una giornata lunga, che mi era sembrata corta. C'eravamo ben promessi che ogni pensier nostro avesse a essere comune ad ambedue, e che di due ormai avremmo fatto un'anima sola; - sogno privo affatto d'originalità in fin dei conti, se non forse in questo, che, sognato da quanti furono uomini, non lo ha adempiuto neppure uno -.
A sera, sentendo un po' la stanchezza, voleste sedervi davanti a un caffè nuovo, che faceva angolo in un viale nuovo, tuttora ingombro di calcinacci; ma già vi appariva la gloria dei suoi splendori in via di compimento. Il caffè luccicava. Il gaz medesimo spiegava l'ardore di un debutto e illuminava a tutta forza i muri bianchi da cavar gli occhi, le mappe abbaglianti degli specchi, gli ori delle liste a bastoncino e delle cornici, i paggi dalle gote paffute trascinati dai cani al guinzaglio, le dame arridenti al falcone appollaiato sul pugno loro, le ninfe e le dee con frutta in capo e pasticci e cacciagione, le Ebe e i Ganimedi sporgenti a braccio teso l'anforetta della bavarese o l'obelisco bicolorato dei gelati assortiti: la storia e la mitologia al servizio del rimpinzamento.
Sul lastrico, ritto di fronte a noi, s'era piantato un buon uomo sulla quarantina, di viso stanco, di barba grigia; e aveva per mano un ragazzino e in braccio dall'altra parte un esserino troppo debole per camminare coi propri piedi. Facendo la parte di donna di servizio, costui conduceva la prole a prender l'aria per l'ora del fresco. Stracciati tutti e tre. Quei tre volti erano straordinariamente seri, e i sei occhi contemplavano fissi il caffè nuovo con uguale ammirazione, ma sfumata diversamente secondo l'età.
Dicevano gli occhi paterni: Quant'è bello, quant'è bello! Si direbbe che tutto 'oro di questo povero mondo sia su queste mura. - E gli occhi del ragazzino: Quant'è bello, quant'è bello! Ma è una casa dove entrano soltanto quelli che non sono come noi. - Gli occhi infine del più piccino erano troppo affascinati per poter dire altra cosa che una felicità stupida e profonda.
Gli scrittori di canzoni dicono che il piacere abbonisce l'animo e ammorbidisce il cuore. La canzone aveva ragione quella sera, riguardo a me. Non soltanto ero intenerito da quella famiglia di occhi, ma mi sentivo un po' vergognoso dei bicchieri e delle caraffe più capaci della nostra sete. Volgevo gli occhi miei verso i vostri, caro amore, per leggervi il mio pensiero; mi tuffavo nei vostri occhi tanto belli e stranamente soavi, occhi verdi dov'abita il Capriccio e che la Luna ispira, quando mi diceste: Quella gente non posso sopportarla, con quegli occhi grandi come portoni! Non potreste chiedere al caffettiere di farli sloggiare?.
Tanto è difficile intenderci, amore mio caro, tanto poco il pensiero è comunicabile, sia pure fra persone che si amano!

Charles Baudelaire

Da: Lo Spleen di Parigi - 2 Luglio 1864
Titolo originale: La vie parisienne
Traduzione di Riccardo Bacchelli


ciao
Pier
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Così mi porti alle lacrime...
42.gif
e ho già pianto troppo per una vita.
 

marina

Utente
27 Agosto 2004
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Visto che avete riesumato il post, ne approfitto per chiarire che il messaggio originale è dedicato a due persone a me molto care: Daniele Caronna e Fabio Rinaudo. Con la loro musica, queste due persone mi hanno regalato cinque anni di momenti meravigliosi e, soprattutto mi hanno donato un lunedì sera, precisamente il 17 Gennaio 2005 in cui li ho ascoltati dal vivo e in cui ho pensato a questo post, di assoluta estasi emotiva.

Se mai dovessero capitare da queste parti (anche se per ora non ne hanno bisogno [:D]) o dovessero casualmente imbattersi in questo post, almeno sapranno che le emozioni da me descritte sono state suscitate dalla loro musica.

Fabio, Daniele, grazie mille di cuore: mi avete ridato la voglia di tornare a suonare.
Marina