Come riconoscere i troll finti-esperti: la guida completa

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marlin

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9 Maggio 2004
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Come riconoscere i troll finti-esperti: la guida completa

Premessa
Al nostro forum contribuiscono dei professionisti di varie discipline mediche (e non solo), ma anche molti utenti che, grazie alle loro conoscenze, apportano continuamente nuove, utili e preziose informazioni in vari campi.
Tuttavia, ogni tanto si affaccia sul forum, conquistando la scena, un tipo di utente che potremmo definire un “troll finto-esperto”. Si tratta di un soggetto che, al dì là della materia di cui dice di essere esperto, adotta costantemente gli stessi atteggiamenti e comportamenti. Sono proprio quest’ultimi che ci consentono di individuarlo per tempo.

Un’allettante trappola
Molti utenti alle prime armi (ma anche i più navigati) prestano spesso grande attenzione a questi “finti-esperti”, restando affascinati dalla presunta autorevolezza con cui si presentano e dalle idee e proposte accattivanti che sanno proporre con estrema sicurezza e convinzione.
Di fatto, con i “troll finti-esperti” viene meno la principale missione del forum: veicolare le informazioni corrette e non diffondere notizie false e/o non accertate. Al fine di tutelare tutti gli utenti, soprattutto quelli nuovi, abbiamo stilato questa piccola guida per evitare di cascare in trappole tanto allettanti quanto pericolose.

1. I sette vizi capitali del troll finto-esperto
  • Autodidatta: si presenta come un esperto che si è "fatto da sé", scansando così il faticoso e lungo percorso che devono seguire specialisti ed esperti riconosciuti, i quali molto spesso lui disprezza o non prende in considerazione;

  • Rivoluzionario: è portatore di nuove teorie, che puntualmente smentiscono le conoscenze attuali di medici e specialisti;

  • Aggressivo-passivo: adotta un atteggiamento arrogante e aggressivo verso quelli che obiettano le sue teorie, soprattutto se gli si fanno notare contraddizioni, esagerazioni, paradossi, incongruenze e inconsistenza delle stesse;

  • Integralista: si propone come detentore della verità e come divulgatore benemerito di questa verità a cui lui è pervenuto e nessuno deve osare negarla o dubitare di essa; si definisce come un portatore di luce nella vita di chi, stupidamente, ancora crede nella scienza e nelle fonti accreditate;

  • Antiscientifico: ha una concezione della scienza antiscientifica, in quanto porta avanti un proprio credo ideologico che, ai suoi occhi, non può risultare falso (la falsificabilità è proprio la nota condizione che distingue le scienze dalle ideologie e da ciò che non è scienza);

  • Superficiale: si è costruito una realtà tutta sua, basandosi su poca documentazione scientifica e non sempre di alta qualità, da cui ha estratto sovente solo quanto risulta funzionale al suo discorso tralasciando tutto quello che potrebbe intaccarlo;

  • Onnisciente: non conosce il dubbio metodico, in quanto, essendo illuminato dalla verità, per lui esiste solo il bianco o il nero, senza sfumature e incertezze; allo stesso modo, secondo la sua personale filosofia, esistono solamente gli intelligenti (i suoi sostenitori) e gli stolti (coloro che negano le sue teorie propagando falsità).
2. Le sue armi di difesa
  • Retorica: di solito, il troll finto-esperto ha sviluppato una capacità di argomentare tale per cui riesce a sfuggire quando viene messo all'angolo dopo aver detto delle cose inesatte, non accertate, non vere o anche semplicemente ridicole;

  • Negazione: nega di aver affermato ciò che gli è stato appena contestato, sostenendo di aver detto altro e che semplicemente il suo messaggio è stato frainteso e/o non compreso;

  • Inversione dell'onere della prova: sostiene spesso ipotesi e teorie che nel migliore dei casi non sono ancora comprovate e vantano, se va bene, qualche studio che può mettere in dubbio le conoscenze acquisite, ma chiede prove di queste ultime. Prove che per lui consisterebbero in studi recenti che dovrebbero convalidarle, non sapendo che le conoscenze accertate e ormai acquisite non sono ovviamente l'oggetto preferito della ricerca, ma semmai si trovano esposte nei testi scientifici sui cui studiano gli specializzandi e che consultano gli specialisti;

  • Disorientamento: approfitta della complessità delle scienze biologiche per confondere l’interlocutore, sviando la discussione su elementi non pertinenti;

  • Offese: insulta dando dell’ignorante a chi mette in discussioni le sue argomentazioni; spesso, giustificandosi affermando che “ignorante” non è un insulto, ma una semplice constatazione del fatto che una persona non sappia le cose di cui si sta parlando;

  • Attacco: quando capisce che è stato colto in fallo su una questione, attacca per primo; quando è in difficoltà, gira le carte in tavola e punta sulla confusione per uscirne integro agli occhi di chi segue il dibattito senza troppo approfondire;

  • Giustificazioni: ogni volta che lo si trova in difetto, si discolpa con grande spreco di parole che possono al momento far sembrare che sia riuscito a sventare l'accusa, quando questa a ben vedere resta intatta.
3. Motivazione: una personalità fragile

Crediamo che dietro a queste figure, come a quasi tutti i troll e ai "leoni da tastiera", si nascondano delle personalità fragili che hanno trovato il modo di mostrarsi sicuri di sé proponendosi come esperti in un campo e trovando gratificante raccogliere un seguito di persone in cerca di certezze che credono in loro. Anche per questo sono integralisti nelle loro posizioni, difenderle per loro è una questione di "vita o di morte", o almeno lo è per il personaggio che si sono costruiti in rete e che sentono come il loro vero "io".

4. Difendersi

Partendo da queste considerazioni, si può capire come ogni discorso serio, corretto e possibilmente scientifico non si possa portare avanti con queste persone. Per questo, da un lato, chiediamo ai nostri utenti di imparare a riconoscere questi soggetti e soprattutto di non prestare loro attenzione. Dall’altro lato, noi amministratori, con tutta la nostra comprensione per gli aspetti psicologici retrostanti, siamo costretti a estrometterli dal nostro forum (ban), anche se sappiamo bene che con questa decisione finiscono per considerarsi vittime immolate sull'altare della (loro) verità e che difficilmente cambieranno il loro modo di comportarsi in rete.
 
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