Diverse settimane fà ho perso un caro amico.
Forse l'alta velocità, probabilmente ha perso il controllo del volante e sicuramente aveva perso già da diverso tempo il controllo della propria vita.
Un impatto violento e la fine di una giovane vita, con la droga e l'alcool a rendere ancora più amara la tragedia.
Il mio amico aveva perso il controllo della sua vita, stava già morendo nel momento in cui aveva scelto questa doppia vita : una vita di evasione dalla realtà.
Era un grande amico, non per retorica, gli anni della comitiva in piazzetta sono stati l'esempio di una amicizia forte e sincera e di un ragazzo che aveva tanta solidarietà per gli altri e poca per sè stessi.
Da quel giorno mi è capitato di indagarmi sulla morte, di pensare se le persone che abbiamo voluto bene o che ce ne hanno voluto dopo la morte possano essere ancora con noi.
Spesso penso al mio amico se un posto me lo ricorda o semplicemente quando accendo l'auto.
Spesso penso se nella gioia o nelle difficoltà lui è vicino alla mia vita e a quelle degli altri ragazzi del gruppo.
A questo ci penso spesso.
Vorrei capire come vedete voi la morte, se credete sia possibile che le persone che ci hanno abbandonato siano ancora con noi in un certo senso.
Con la sua morte ho capito diverse cose, ho valutato la vita per quello che è, ho compreso che bisogna circondarsi del bene quando abbiamo la fortuna di trovare chi ci ama (sinceramente).
Su tutto però mi è aumentata la voglia di creare nei prossimi anni o decenni (sono lungimirante) una fondazione che sappia dare voce e vita alle persone in difficoltà. (sopratutto i bambini poveri).
Forse l'alta velocità, probabilmente ha perso il controllo del volante e sicuramente aveva perso già da diverso tempo il controllo della propria vita.
Un impatto violento e la fine di una giovane vita, con la droga e l'alcool a rendere ancora più amara la tragedia.
Il mio amico aveva perso il controllo della sua vita, stava già morendo nel momento in cui aveva scelto questa doppia vita : una vita di evasione dalla realtà.
Era un grande amico, non per retorica, gli anni della comitiva in piazzetta sono stati l'esempio di una amicizia forte e sincera e di un ragazzo che aveva tanta solidarietà per gli altri e poca per sè stessi.
Da quel giorno mi è capitato di indagarmi sulla morte, di pensare se le persone che abbiamo voluto bene o che ce ne hanno voluto dopo la morte possano essere ancora con noi.
Spesso penso al mio amico se un posto me lo ricorda o semplicemente quando accendo l'auto.
Spesso penso se nella gioia o nelle difficoltà lui è vicino alla mia vita e a quelle degli altri ragazzi del gruppo.
A questo ci penso spesso.
Vorrei capire come vedete voi la morte, se credete sia possibile che le persone che ci hanno abbandonato siano ancora con noi in un certo senso.
Con la sua morte ho capito diverse cose, ho valutato la vita per quello che è, ho compreso che bisogna circondarsi del bene quando abbiamo la fortuna di trovare chi ci ama (sinceramente).
Su tutto però mi è aumentata la voglia di creare nei prossimi anni o decenni (sono lungimirante) una fondazione che sappia dare voce e vita alle persone in difficoltà. (sopratutto i bambini poveri).