Caro mio fratello : adesso..basta.
Molto semplicemente ho cercato di comprendere, con estrema dedizione, l'adolescenza del mio fratello minore.
Ho messo via da parte mia tutti quegli stimoli, spesso innaturali, di sopraffazione nei suoi confronti e mi sono reso suo simile e perciò malleabile. Ho puntato a farlo sentire parte integrante della mia vita (come consigliatomi) e a renderlo partecipe di tantissime situazioni, abusando addirittura della mia stessa pazienza.
Tuttavia di fronte alle sue continue provocazioni tanto terribili quanto gratuite, al suo senso di tentare di colpirmi nel mio ego con molta molta e molta mediocrità e con estrema cattiveria, ho deciso di fare un passo lungo e all'indietro.
Ho sopportato tantissime sue parole fuori luogo (offensive), una miriade di situazioni di tentativo di abuso psicologico da parte sua nei miei confronti (lui sbatte contro una porta blindata), ma memore di quello che sono è giusto che gente anzi gentaglia come lui non valga più di un calcio in c**o e a casa.
Ho fatto il possibile, tutto il possibile e tutto ciò che di buono potessi fare.
Credo che la cattiveria non abbia età, non conosca nè adolescenze e nè fasi di crescita perchè credo che l'astio verso gli altri sia quasi una dote congenita.
Mio fratello si è giocato il nostro rapporto (o per lo meno un bel rapporto), e non sono tante le offese gratuite di cui sono bersaglio e neanche la tortura (che invano) a cui presumibilmente aspira nei miei confronti, il problema principale è che sò che tutto quello che tira fuori da dentro è intenzionale, perchè osservandolo lui sceglie chi colpire e non colpisce chi non vuole. Sostanziale differenza.
Mi dispiace davvero, magari soffre terribilmente qualcosa di me ...ma come in altre situazioni nella vita lascio il passo con onore e con grande lealtà.
Molto semplicemente ho cercato di comprendere, con estrema dedizione, l'adolescenza del mio fratello minore.
Ho messo via da parte mia tutti quegli stimoli, spesso innaturali, di sopraffazione nei suoi confronti e mi sono reso suo simile e perciò malleabile. Ho puntato a farlo sentire parte integrante della mia vita (come consigliatomi) e a renderlo partecipe di tantissime situazioni, abusando addirittura della mia stessa pazienza.
Tuttavia di fronte alle sue continue provocazioni tanto terribili quanto gratuite, al suo senso di tentare di colpirmi nel mio ego con molta molta e molta mediocrità e con estrema cattiveria, ho deciso di fare un passo lungo e all'indietro.
Ho sopportato tantissime sue parole fuori luogo (offensive), una miriade di situazioni di tentativo di abuso psicologico da parte sua nei miei confronti (lui sbatte contro una porta blindata), ma memore di quello che sono è giusto che gente anzi gentaglia come lui non valga più di un calcio in c**o e a casa.
Ho fatto il possibile, tutto il possibile e tutto ciò che di buono potessi fare.
Credo che la cattiveria non abbia età, non conosca nè adolescenze e nè fasi di crescita perchè credo che l'astio verso gli altri sia quasi una dote congenita.
Mio fratello si è giocato il nostro rapporto (o per lo meno un bel rapporto), e non sono tante le offese gratuite di cui sono bersaglio e neanche la tortura (che invano) a cui presumibilmente aspira nei miei confronti, il problema principale è che sò che tutto quello che tira fuori da dentro è intenzionale, perchè osservandolo lui sceglie chi colpire e non colpisce chi non vuole. Sostanziale differenza.
Mi dispiace davvero, magari soffre terribilmente qualcosa di me ...ma come in altre situazioni nella vita lascio il passo con onore e con grande lealtà.