Sono gli atti di una commissione parlamentare, detta appunto Mitrokhin dal nome del dossier che ha aperto lo squarcio su molte questioni già precedentemente archiviate in modo diverso.
http://www.grtv.it/1999/ottobre99/12ottobre99/corriere12.
il link è decaduto e così....:
RASSEGNA STAMPA
Nomi e fatti, tutte le verità di Mitrokhin
Giornalisti, imprenditori e politici nella lista dell'archivista del Kgb: tra gli altri De Martino, Gawronski e Lelio Basso
(GRTV) Non si chiama archivio Mitrokhin ma materiale Impedian, è costituito in gran parte da fascicoletti di uno o due pagine, dal numero 1 giunto a Roma il 23 marzo del '95 a quello 261, emesso il 10 novembre 1998. In tutto, 645 pagine di documenti inviati ieri alla Commissione stragi dalla Procura di Roma. Documenti zeppi di nomi di politici, giornalisti, diplomatici, funzionari dello Stato, di codici, di operazioni illegali e di misure attive poste in essere dal Kgb in Italia per oltre quarant'anni.
LA STRUTTURA DEL DOSSIER
L'archivista Vasili Mitrokhin non viene mai citato ma viene indicato come fonte e descritto come ex ufficiale del Kgb di provata attendibilità. La data dell'informazione è fino all'84, anno in cui Mitrokhin andò in pensione. Il frontespizio di ciascun fascicoletto contiene una avvertenza importante per il nostro servizio segreto di controspionaggio, il Sismi. Attenzione: si fa presente che si tratta di fonte sensibile. Il materiale Impedian va tenuto e va visto solo da personale indottrinato. Nessuna azione va presa sulla scorta di questo rapporto o discussione/distribuzione del materiale Impedian al di fuori del Vostro servizio senza il consenso dell'originatore. Ecco perché la documentazione top secret, cioè classificata come segretissimo in Gran Bretagna è stata consegnata alla magistratura solo dopo il via libera del governo britannico.
Lo stile è burocratico, secco e molto stringato. I fogli sono semplici fogli bianchi, tutti uguali, privi di qualsivoglia intestazione: niente firme, niente sigle. Fogli anonimi. I nomi citati sono centinaia e centinaia. Molti nomi in codice sono rimasti non identificati. Ma bisogna dirlo subito non tutti i nomi sono spie, come ha affermato anche il consulente della Commissione stragi professor Victor Zaslavsky della Luiss, esperto di problemi riguardanti il Kgb e in genere di vicende legate al blocco sovietico.
I POLITICI
Armando Cossutta, Francesco De Martino, Jas Gawronski, Lelio Basso, Falco Accame, Michele Achilli e Giuseppe Avolio. Questi i principali uomini politici italiani che, secondo il dossier, sarebbero stati contatti del Kgb. Altri nomi figurano in codice, mentre anche Emanuele Macaluso è inserito nel dossier, ma con una scheda contro, ovvero con pesanti riferimenti a vicende familiari personali.
La scheda di Cossutta, la 132, parla di contatto confidenziale. In particolare si racconta di un incontro segreto avvenuto nel 1975 con l'ambasciatore sovietico in Italia Nikita Ryzhov. Anche De Martino, che è stato vicepresidente del Consiglio, è considerato un contatto confidenziale del Kgb ed ha svolto diversi compiti, mirati ad influenzare l'opinione pubblica in Italia (non si hanno ulteriori dettagli). Jas Gawronski, giornalista, europarlamentare di Forza Italia ed ex portavoce di Silvio Berlusconi a palazzo Chigi, figura con il titolo coltivazione del Kgb. Accame nel 1977, quando era presidente della Commissione difesa della Camera, venne contattato dal Kgb e spinto a presentare un'interrogazione contro la presenza di sottomarini americani in Sardegna. Avolio secondo il dossier fu coltivato a Roma dal 1961 al 1965, tuttavia si è rifiutato di approfondire il rapporto con il Kgb. Nel dossier viene indicato come agente anche Ruggero Orfei, ex consulente di Ciriaco de Mita a palazzo Chigi. E si parla di un contatto con il generale Nino Pasti.
LA GERARCHIA DELLE SPIE
Come si può vedere dalle indicazioni usate nel dossier per i politici, c'è una precisa gerarchia delle spie. Le spie vere e proprie, e cioè le persone che dietro compenso in denaro fornivano notizie,
sono quelli che nel gergo del Kgb sono definiti gli agenti informatori confidenziali. Lo ha spiegato Zaslavsky il quale ha anche aggiunto che il caso di Cossutta però è diverso perché lì veniva pagata la sua corrente.
L'episodio di spionaggio più clamoroso, secondo il consulente della Commissione stragi, è quello di un ingegnere che fornì informazioni riguardo un brevetto per un particolare tipo di gomma industriale. Questi ricevette un compenso di 50 mila dollari, ma all'ex Unione Sovietica fece risparmiare 16 milioni di rubli, necessari per la ricerca scientifica. Poi ci sono gli agenti di influenza, la cosiddetta linea Pr (pubbliche relazioni) e cioè i giornalisti. Alcuni di essi risultano essere stati tra gli agenti meglio remunerati tra quelli che dipendevano dalla residentura appoggiata presso l'Ambasciata sovietica di Roma. Servivano proprio a veicolare le tesi del Kgb, meglio se su importanti quotidiani e riviste. Infine ci sono i coltivati, cioè le personalità corteggiate, ovvero quelle prescelte e contattate per un eventuale aggancio.
I COMPITI DEL KGB
In più schede vengono riferiti i compiti che di volta in volta furono assegnati dal Centro al Residente del Kgb in Italia. Nel 1980 ad esempio giunse l'imput di infiltrare il Vaticano dopo l'elezione al soglio pontificio di Giovanni Paolo II, il Papa polacco, in coincidenza dei grandi sommovimenti popolari in Polonia e della nascita del sindacato Solidarnosc.
LE OPERAZIONI ILLEGALI E IL SABOTAGGIO
Un ampio capitolo è dedicato dal dossier a tutte le misure di sabotaggio, infiltrazione e appoggio ad operazioni illegali che erano state predisposte sul nostro territorio, compreso l'omicidio. Oltre alla mappa dettagliata dei nascondigli di armi occultate insieme a radiotrasmittenti, destinate alla cosiddetta Gladio Rossa.
LE DINAMICHE ALL'INTERNO DEL PCI
I fascicoli di Mitrokhin mettono in evidenza i rapporti contrastati tra l'ex Urss e il Partito comunista italiano, così come si sono dipanati nel corso dei decenni. Dalla richiesta di aiuto avanzata da Giorgio Amendola per contrastare un eventuale e temuto golpe in Italia, al tentativo di bloccare Enrico Berlinguer, screditando lo stesso segretario del Pci. Fino alle iniziative prese da Andropov per bloccare l'eurocomunismo.
LE BR E LA CECOSLOVACCHIA
Alcune schede di Mitrokhin riguardano i rapporti tra i servizi cecoslovacchi e le Brigate rosse.
Nel rapporto 143 viene riportato un episodio che nel nostro Paese era già noto attraverso il dossier inviato all'inizio del 1990 dal presidente cecoslovacco Vaclav Havel. E cioè che un dirigente del Partito comunista italiano (Salvatore Cacciapuoti) si era recato a Praga per sollecitare i cecoslovacchi a troncare qualsiasi rapporto con le Brigate rosse.
Mitrokhin aggiunge un particolare inedito e cioè che lo stesso ambasciatore russo a Roma, Nikhita Rykhov sospettava che all'interno dell'ambasciata cecoslovacca ci fosse qualcuno che era in contatto con le Brigate rosse.
LIBERO
Libero, secondo le note del dossier, era il nome in codice di Lelio Basso. L'ex presidente del Psiup, ed ex segretario del Psi, risulta reclutato nel 1970 come contatto riservato, ma contattato già nel 1963. Basso - si legge nel rapporto Impedian numero 7 - fu gestito da un membro della Residenza del Kgb di Roma.
LE MISURE ATTIVE E IL CASO MORO
Nel giugno del 1978 (poco più di un mese dopo l'assassinio dello statista democristiano) il Kgb vara l'operazione Shporà (Sperone). Obiettivo: coinvolgere gli Stati Uniti nel caso Moro. Ne parla il rapporto Impedian 234. L'operazione riuscì.
M. Antonietta Calabrò
Il Corriere della Sera del 12 ottobre 1999
Questo invece è di oggi e riguarda il botta e risposta sulla vicenda tra Guzzanti(presiden