Brigate Rosse.

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
1
615
Molto o tutto forse è stato detto e scritto...al di là dell'aspetto criminale per cui il fenomeno si caratterizz-a/ò ([X] ho sempre considerato come l'impianto ideologico dello stesso fosse povero nelle premesse e pessimo nelle conclusioni:come è stato possibile pensare che uccidendo 50,100,fossero stati pure 1000 uomini rappresentativi delle istituzioni si potesse piegare uno stato democratico,oltretutto burocratico e dotato di poteri ed emanazioni di poteri in perenne conflitto fra di loro?

nell'ipotesi..quale parlamento avrebbe potuto licenziare leggi grottescamente 'proletarie' e manifestamente anticostituzionali?

quale consulta suprema lo avrebbe permesso?

con quale settaggio intellettuale ci si accingeva quindi ad ammazzare la gente pensando che tale abominevole leva potesse scardinare i vincoli della legge e dell'equilibrio??

oppure quale sollevazione proletaria avrebbe mai potuto portare lo scatenarsi di questa forma di violenza??quali precedenti storici potevano mai validare tale ipotesi?
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
1
615
Molto o tutto forse è stato detto e scritto...al di là dell'aspetto criminale per cui il fenomeno si caratterizz-a/ò ([X] ho sempre considerato come l'impianto ideologico dello stesso fosse povero nelle premesse e pessimo nelle conclusioni:come è stato possibile pensare che uccidendo 50,100,fossero stati pure 1000 uomini rappresentativi delle istituzioni si potesse piegare uno stato democratico,oltretutto burocratico e dotato di poteri ed emanazioni di poteri in perenne conflitto fra di loro?

nell'ipotesi..quale parlamento avrebbe potuto licenziare leggi grottescamente 'proletarie' e manifestamente anticostituzionali?

quale consulta suprema lo avrebbe permesso?

con quale settaggio intellettuale ci si accingeva quindi ad ammazzare la gente pensando che tale abominevole leva potesse scardinare i vincoli della legge e dell'equilibrio??

oppure quale sollevazione proletaria avrebbe mai potuto portare lo scatenarsi di questa forma di violenza??quali precedenti storici potevano mai validare tale ipotesi?
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
1
615
Molto o tutto forse è stato detto e scritto...al di là dell'aspetto criminale per cui il fenomeno si caratterizz-a/ò ([X] ho sempre considerato come l'impianto ideologico dello stesso fosse povero nelle premesse e pessimo nelle conclusioni:come è stato possibile pensare che uccidendo 50,100,fossero stati pure 1000 uomini rappresentativi delle istituzioni si potesse piegare uno stato democratico,oltretutto burocratico e dotato di poteri ed emanazioni di poteri in perenne conflitto fra di loro?

nell'ipotesi..quale parlamento avrebbe potuto licenziare leggi grottescamente 'proletarie' e manifestamente anticostituzionali?

quale consulta suprema lo avrebbe permesso?

con quale settaggio intellettuale ci si accingeva quindi ad ammazzare la gente pensando che tale abominevole leva potesse scardinare i vincoli della legge e dell'equilibrio??

oppure quale sollevazione proletaria avrebbe mai potuto portare lo scatenarsi di questa forma di violenza??quali precedenti storici potevano mai validare tale ipotesi?
 

lortas

Utente
10 Luglio 2004
711
1
265
Deh Basilio,
ma chi credi abbia fatto le scarpe a Moro???
Dalla sua morte non ci ha certo rimesso il
suo partito....[V]
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
941
0
265
Bel tema, purtroppo poco adatto ad una discussione da forum.


1) Le Brigate Rosse erano la punta di un movimento che era radicato nel sociale, almeno nella prima parte degli anni 70, che poi si militarizza nella seconda parte. Fino al 76 le Brigate Rossse non uccidono nessuno volontariamente e con premiditazione. LE morti del 74 (due vittime) sono un incidente imbarazzante per loro e difficile da gestie

2)Questo movimento nasceva come risposta ad una politica che tagliava fuori alcuni strari sociali, e le Brigate Rosse ne erano una punta minimale ( nel loro apogeo sono stati 150 regolari e circa 350 irregolari).


3) La sfiducia verso il governo e le istituzione era totale negli anni 70, con l'aggravante (per me lodevole) che tutti insieme si potesse fare qualcosa per cambiare anche in una direzione che ad oggi pare assurda.


4) Le Brigate Rosse non avevano l'obiettivo di prendere il potere ma di accelerare processi di cambiamento sociali.

5) le Brigate Rosse durante il caso Moro furono oggetto di un appello di liberazione dell' ostaggio da parte del segretario dell'ONU - Kurt Waldheim - . Alle Brigate Rosse venne offerta la mediazione per il buon fine del rapimento da parte di Amnesty Internationa e della Caritas

6) Le Brigate ROsse prosperano in un periodo in cui i movimenti armati vivevano in altre nazioni (vedi RAF in Germania e Action Directe in Francia) la loro stagione migliore. Rapimenti della RAF di uomini politici tedeschi ebbero come riscontro il rilascio di prigionieri politici nella Germania Occidentale cosi come chidevano le Brigate Rosse.

Conclusione 1
E' profondamente sbagliato valutare l'esperienza brigatista in termini di morti ammazzati, senza capire il periodo in cui essa si e' sviluppata.

Conclusione 2
Se i Brigatisi avessero preso il potere nessuno avrebbe protestato per i morti ammazzati cosi come nessuno a Cuba ha protestato contro i morti fatti dai guerriglieri di Fidel Castro e Che Guevara nella guerra di liberazione

Detto questo non sono affatto brigatista...ne' favorevole ad ammistie..perche' non li considero prigionieri politici.

Ma ridurre tutto ad una questione di ordine pubblico e' riduttivo

saluti

Brasileiro
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
1
615
Infatti nessuno ha parlato di ordine pubblico...
nè detto che le BR volessero la presa del potere...

nemmeno però interessava loro accellerare il cambiamento sociale quanto in realtà riscriverlo per direzione e dimensione avendo come matrice ideologica un marxismo applicato alla lettera nell'accezione di lotta di classe.

nella storiografia i fenonemi sociali si analizzano a partire dal contesto dal quale muovono e risulta arduo, anche se già bellamente teorizzato, paragonare l'Italia repubblicana e democratica con la Cuba precastrista.

la strutturazione del fenomeno terroristico italiano nn ha eguali nel mondo dell'epoca,il substrato ideologico mai così articolato e perfezionato, pur nell'autorefenzialità nella quale rimase.Si è sempre detto infatti che il brodo di coltura delle br fosse certo extraparlamentarismo e la culla sociale nella quale svilupparsi il più ampio mondo di sinistra, ma ammazzare la gente smise presto di semmbrare uno strumento più o meno adeguato nell'italia di allora, e diventò subito tratto totalizzante di fronte al quale il mondo di sx si affrancò progressivamente ma in modo netto.

una cosa è rivendicare diritti, altra è uccidere in modo preordinato e programmatico per farlo, e nell'italia repubblicana nn c'è nessuna proporzione tra le due cose...ecco xchè mai sollevazione delle masse è seguita a quelle morti, ecco xchè il progetto rivoluzionario è fallito al dilà della risposta dello stato.Non è un caso insomma che sia andata a finire così, il fenomeno
br è morto proprio xchè la gran parte di quelli che pur condividevano gli iniziali moti di rivendicazione di classe hanno poi detto no.

la mia domanda è questa:rimarcata la nn casualità
dell'epilogo, poteva veramente andare in modo diverso?Quale stato occidentale moderno e democratico è mai stato sovvertito?Quale mai avrebbe concretamente potuto esserlo e in quel modo?Le morti sono sempre odiose a partire da quelle in guerra e a scendere giù nella scala della-diciamo- maggiore o minore imprescindibilità del crimine...in fondo o quasi si colloca dover morire per aver rappresentato a vario titolo le istituzioni nella assurda lotta contro un progetto ridicolo più che utopico.
 

akiraaa

Utente
29 Settembre 2005
2,520
1
615
interessante...ragazzi continuate a discutere delle brigate rosse, c'è ki allora era piccolo (io ero un cucciolo d'uomo all'assassinio di Moro) e non ne sa proprio niente...
 

lortas

Utente
10 Luglio 2004
711
1
265
Dite un po-.....ma nessunao si pone una domanda di come mai
le BR hanno cambiato radicalmente modus operandi dal 74 in poi...??
E come questo cambiamento di linea sia avvenuto con l'arresto
dei leader storici e l'ascesa di Moretti??

C'è addirittura chi dice che Moretti fosse un uomo stipendiato
dalla CIA...
E difatti le loro azioni hanno sortito l'effetto opposto, hanno
emarginato la sinistra italiana dal potere rafforzando l'ala
più conservatrice della Dc...tanto che Moro fu praticamente lasciato
morire contro la volontà stessa delle BR....
Fatto fuori l'uomo del rinnovamento e del dialogo nella DC, chi
rispunta fuori come uomo forte????
Meditate gente che i vertici delle forze dell'ordine, dei partiti
e dell'esercito erano tutti appartenenti alla P2.....
Come dice il buon Andreotti :
a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

Buona domenica a tutti

 

geronimo

Utente
9 Maggio 2003
377
0
265
Che le BR fossero controllate e foraggiate dalla CIA (o da qualche altra organizzazione governativa americana) l'ho sempre considerata come una ipotesi fantasiosa.

Trovo meno fantasiosa l'ipotesi che siano stati gli USA a decidere indirettamente l'esecuzione di Aldo Moro.

Moro : il fautore del tentativo di apertura ai partiti della sinistra.

Gli americani : assolutamente contrari all'idea di ritrovarsi il PCI coinvolto attivamente nell'amministrazione politica, sociale ed economica del nostro paese e pertanto assolutamente ostili a Moro ed al suo progetto.

Quando Moro fu rapito dalle BR la risposta dello Stato inizialmente fu decisa, la pista giusta subito fiutata grazie al brillante lavoro degli inquirenti. In una circostanza, quella di Via Gradoli a Roma, arrivarono addirittura ad un passo dal covo dove lo statista veniva tenuto prigioniero ed alla sua potenziale liberazione.

Successivamente la morsa venne allentata, sulle indagini iniziò a calare la nebbia.

La mia idea è che gli USA chiesero...anzi...pretesero dai leader politici italiani dell'epoca (a cominciare da Andreotti e Cossiga) di non scendere a patti con le BR, di interrompere le ricerche e di abbandonare Moro al suo destino.

Non dimentichiamoci che in quel periodo storico (al culmine del dominio democristiano) l'Italia era praticamente una colonia degli USA.

Comunque (riprendendo una vecchia battuta di Beppe Grillo)il giorno in cui Andreotti morirà gli tireranno fuori la scatola nera dalla gobba ed allora sapremo la verità.

 

lortas

Utente
10 Luglio 2004
711
1
265
Ottima la battuta di Grillo, arguto come sempre-
Comunque in via gradoli la polizia ricevette l'ordine improvviso
di sospendere le ricerche quando stavano quasi per entrare nel
palazzo dove Moro era incarcerato....

Chi sapeva che Moro era li??????
Io non dico che le BR erano foraggiate dalla Cia, questo no, ma che
qualcuno fosse un doppiogiochista mi sembra + plausibile...

D'altrtonde le BR sortono fuori sempre quando fa comodo a qualcuno,
vedi Biagi.
Lo hanno ammazzato e subito dopo la legge sul lavoro viene stravolta
ed apporvate le sue deliranti idee di flessibilità....
Impossibile votargli contro per non passare come spalleggiatori dei
brigatisti....

Lore

P.S. Sicuramente la nostra interessante conversazione sarà registrata
dal Big Brother....forse meglio cambiare IP ??[:eek:)]
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
941
0
265
Comunque se vi interessa leggetevi il memoriale Moro, ossia i riassunti in carta quadrettata delle conversazione che il leader ebbe con Moretti nella prigione del popolo.

Pur se incompleto, è un documento eccezionale che fa capire molti fatti dell'epoca.

Diciamo che se un giorno compiraranno le bobine registrate degli interrogatori, sarebbe uno squarcio inedito sulla nostra storia.

 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
941
0
265
http://clarence.supereva.com/contents/societa/memoria/moro/tema4.html

e poi si sono stupiti nel 92 di Tangentopoli...ste cose erano chiare sin dall'ottobre 78 (anno del ritrovamento della prima parte del memoriale)
 

lortas

Utente
10 Luglio 2004
711
1
265
Oddio....Panorama come fonte di informazione non mi sembra
la più attendibile
Una volta ero abbonato...ma poi ho avuto delle complicazioni
a livello gastro enterico.
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
1
615
Sono gli atti di una commissione parlamentare, detta appunto Mitrokhin dal nome del dossier che ha aperto lo squarcio su molte questioni già precedentemente archiviate in modo diverso.

http://www.grtv.it/1999/ottobre99/12ottobre99/corriere12.
il link è decaduto e così....:


RASSEGNA STAMPA


Nomi e fatti, tutte le verità di Mitrokhin

Giornalisti, imprenditori e politici nella lista dell'archivista del Kgb: tra gli altri De Martino, Gawronski e Lelio Basso

(GRTV) Non si chiama archivio Mitrokhin ma materiale Impedian, è costituito in gran parte da fascicoletti di uno o due pagine, dal numero 1 giunto a Roma il 23 marzo del '95 a quello 261, emesso il 10 novembre 1998. In tutto, 645 pagine di documenti inviati ieri alla Commissione stragi dalla Procura di Roma. Documenti zeppi di nomi di politici, giornalisti, diplomatici, funzionari dello Stato, di codici, di operazioni illegali e di misure attive poste in essere dal Kgb in Italia per oltre quarant'anni.

LA STRUTTURA DEL DOSSIER

L'archivista Vasili Mitrokhin non viene mai citato ma viene indicato come fonte e descritto come ex ufficiale del Kgb di provata attendibilità. La data dell'informazione è fino all'84, anno in cui Mitrokhin andò in pensione. Il frontespizio di ciascun fascicoletto contiene una avvertenza importante per il nostro servizio segreto di controspionaggio, il Sismi. Attenzione: si fa presente che si tratta di fonte sensibile. Il materiale Impedian va tenuto e va visto solo da personale indottrinato. Nessuna azione va presa sulla scorta di questo rapporto o discussione/distribuzione del materiale Impedian al di fuori del Vostro servizio senza il consenso dell'originatore. Ecco perché la documentazione top secret, cioè classificata come segretissimo in Gran Bretagna è stata consegnata alla magistratura solo dopo il via libera del governo britannico.

Lo stile è burocratico, secco e molto stringato. I fogli sono semplici fogli bianchi, tutti uguali, privi di qualsivoglia intestazione: niente firme, niente sigle. Fogli anonimi. I nomi citati sono centinaia e centinaia. Molti nomi in codice sono rimasti non identificati. Ma bisogna dirlo subito non tutti i nomi sono spie, come ha affermato anche il consulente della Commissione stragi professor Victor Zaslavsky della Luiss, esperto di problemi riguardanti il Kgb e in genere di vicende legate al blocco sovietico.

I POLITICI

Armando Cossutta, Francesco De Martino, Jas Gawronski, Lelio Basso, Falco Accame, Michele Achilli e Giuseppe Avolio. Questi i principali uomini politici italiani che, secondo il dossier, sarebbero stati contatti del Kgb. Altri nomi figurano in codice, mentre anche Emanuele Macaluso è inserito nel dossier, ma con una scheda contro, ovvero con pesanti riferimenti a vicende familiari personali.

La scheda di Cossutta, la 132, parla di contatto confidenziale. In particolare si racconta di un incontro segreto avvenuto nel 1975 con l'ambasciatore sovietico in Italia Nikita Ryzhov. Anche De Martino, che è stato vicepresidente del Consiglio, è considerato un contatto confidenziale del Kgb ed ha svolto diversi compiti, mirati ad influenzare l'opinione pubblica in Italia (non si hanno ulteriori dettagli). Jas Gawronski, giornalista, europarlamentare di Forza Italia ed ex portavoce di Silvio Berlusconi a palazzo Chigi, figura con il titolo coltivazione del Kgb. Accame nel 1977, quando era presidente della Commissione difesa della Camera, venne contattato dal Kgb e spinto a presentare un'interrogazione contro la presenza di sottomarini americani in Sardegna. Avolio secondo il dossier fu coltivato a Roma dal 1961 al 1965, tuttavia si è rifiutato di approfondire il rapporto con il Kgb. Nel dossier viene indicato come agente anche Ruggero Orfei, ex consulente di Ciriaco de Mita a palazzo Chigi. E si parla di un contatto con il generale Nino Pasti.

LA GERARCHIA DELLE SPIE

Come si può vedere dalle indicazioni usate nel dossier per i politici, c'è una precisa gerarchia delle spie. Le spie vere e proprie, e cioè le persone che dietro compenso in denaro fornivano notizie,

sono quelli che nel gergo del Kgb sono definiti gli agenti informatori confidenziali. Lo ha spiegato Zaslavsky il quale ha anche aggiunto che il caso di Cossutta però è diverso perché lì veniva pagata la sua corrente.

L'episodio di spionaggio più clamoroso, secondo il consulente della Commissione stragi, è quello di un ingegnere che fornì informazioni riguardo un brevetto per un particolare tipo di gomma industriale. Questi ricevette un compenso di 50 mila dollari, ma all'ex Unione Sovietica fece risparmiare 16 milioni di rubli, necessari per la ricerca scientifica. Poi ci sono gli agenti di influenza, la cosiddetta linea Pr (pubbliche relazioni) e cioè i giornalisti. Alcuni di essi risultano essere stati tra gli agenti meglio remunerati tra quelli che dipendevano dalla residentura appoggiata presso l'Ambasciata sovietica di Roma. Servivano proprio a veicolare le tesi del Kgb, meglio se su importanti quotidiani e riviste. Infine ci sono i coltivati, cioè le personalità corteggiate, ovvero quelle prescelte e contattate per un eventuale aggancio.

I COMPITI DEL KGB

In più schede vengono riferiti i compiti che di volta in volta furono assegnati dal Centro al Residente del Kgb in Italia. Nel 1980 ad esempio giunse l'imput di infiltrare il Vaticano dopo l'elezione al soglio pontificio di Giovanni Paolo II, il Papa polacco, in coincidenza dei grandi sommovimenti popolari in Polonia e della nascita del sindacato Solidarnosc.

LE OPERAZIONI ILLEGALI E IL SABOTAGGIO

Un ampio capitolo è dedicato dal dossier a tutte le misure di sabotaggio, infiltrazione e appoggio ad operazioni illegali che erano state predisposte sul nostro territorio, compreso l'omicidio. Oltre alla mappa dettagliata dei nascondigli di armi occultate insieme a radiotrasmittenti, destinate alla cosiddetta Gladio Rossa.

LE DINAMICHE ALL'INTERNO DEL PCI

I fascicoli di Mitrokhin mettono in evidenza i rapporti contrastati tra l'ex Urss e il Partito comunista italiano, così come si sono dipanati nel corso dei decenni. Dalla richiesta di aiuto avanzata da Giorgio Amendola per contrastare un eventuale e temuto golpe in Italia, al tentativo di bloccare Enrico Berlinguer, screditando lo stesso segretario del Pci. Fino alle iniziative prese da Andropov per bloccare l'eurocomunismo.

LE BR E LA CECOSLOVACCHIA

Alcune schede di Mitrokhin riguardano i rapporti tra i servizi cecoslovacchi e le Brigate rosse.

Nel rapporto 143 viene riportato un episodio che nel nostro Paese era già noto attraverso il dossier inviato all'inizio del 1990 dal presidente cecoslovacco Vaclav Havel. E cioè che un dirigente del Partito comunista italiano (Salvatore Cacciapuoti) si era recato a Praga per sollecitare i cecoslovacchi a troncare qualsiasi rapporto con le Brigate rosse.

Mitrokhin aggiunge un particolare inedito e cioè che lo stesso ambasciatore russo a Roma, Nikhita Rykhov sospettava che all'interno dell'ambasciata cecoslovacca ci fosse qualcuno che era in contatto con le Brigate rosse.

LIBERO

Libero, secondo le note del dossier, era il nome in codice di Lelio Basso. L'ex presidente del Psiup, ed ex segretario del Psi, risulta reclutato nel 1970 come contatto riservato, ma contattato già nel 1963. Basso - si legge nel rapporto Impedian numero 7 - fu gestito da un membro della Residenza del Kgb di Roma.

LE MISURE ATTIVE E IL CASO MORO

Nel giugno del 1978 (poco più di un mese dopo l'assassinio dello statista democristiano) il Kgb vara l'operazione Shporà (Sperone). Obiettivo: coinvolgere gli Stati Uniti nel caso Moro. Ne parla il rapporto Impedian 234. L'operazione riuscì.

M. Antonietta Calabrò

Il Corriere della Sera del 12 ottobre 1999



Questo invece è di oggi e riguarda il botta e risposta sulla vicenda tra Guzzanti(presiden