dal blog di quel grande di beppe grillo che chiama mastella il ceppalonico [
] allego questa poesiola
La Camera ha applaudito più volte Mastella mentre attaccava la magistratura. Una solidarietà convinta di chi può rischiare di fare la stessa fine [ov]
Applausi
ah ah ah ah ah ah ah
ah ah ah ah ah ah ah
ah ah ah ah ah ah ah
applausi della Casta (1) intorno a me
applausi tu sola Sandra (2) non ci sei
ma dove sei chissà dove sei tu
agli arresti forse tu
perché cantare
cantare ma perché
se canto tutta la Casta va in galera insieme a me
ah ah ah ah ah ah ah
applausi oceano di mani sporche
intorno a me
ma le tue mani Sandra
non le vedrò mai più
ho un nodo in gola
arrestatemi con lei (3)
perché cantare
fare la spia ma perché
se canto la Cosca non mi applaude più
ah ah ah ah ah ah ah
un magistrato non è
non e' un robot senz’anima
Prodi (4) io per te son stato
come un disco che fa l’indulto (5)
e poi si getta via
applausi della Cosca intorno a me
applausi tu sola Sandra non ci sei
chissà dove sei tu
agli arresti forse tu
perché cantare
cantare ma perché
cantare ma perché
se De Magistris (6)più non c’è
ah ah ah ah
cantare ma perché
cantare ma perché
perché cantare se la Casta ama me
perché cantare se la Casta applaude me
(1) Applausi di tutta la Camera il 16 gennaio 2008 all’attacco di Mastella alla magistratura con l’unica eccezione dell’Italia dei Valori e del PDCI
(2) Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella e presidente del Consiglio regionale della Campania, agli arresti domiciliari
(3) Clemente Mastella è indagato per sette ipotesi di reato, tra cui la tentata concussione al Governatore della Campania Antonio Bassolino
(4) Prodi ha espresso a Mastella la sua solidarietà e ha respinto le sue dimissioni
(5) L’indulto del 2006 proposto da Mastella che ha evitato il carcere ai responsabili di reati finanziari e contro la Pubblica amministrazione
(6) Luigi De Magistris ha indagato su Mastella e su Prodi fino all’avocatura dell’inchiesta Why Not sulla distribuzione dei fondi europei.
se avete tempo leggete la bellissima lettera che marco travaglio ha inviato a beppe grillo che mi permetto di anticipare qui di seguito
Caro Beppe,
siamo tutti costernati e affranti per quanto sta accadendo al cosiddetto ministro della Giustizia Clemente Mastella e alla sua numerosa famiglia, nonché al suo partito, che poi è la stessa cosa. Costernati, affranti, ma soprattutto increduli per la terribile sorte che sta toccando a tante brave persone. Infatti, oltre alla signora Sandra, presidente del Consiglio regionale della Campania, sono finiti agli arresti il consuocero Carlo Camilleri, già segretario provinciale Udeur; gli assessori regionali campani dell’Udeur Luigi Nocera (Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale); il sindaco di Benevento dell’Udeur, Fausto Pepe, e il capogruppo Udeur alla Regione, Fernando Errico, e il consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro e altri venti amministratori dell’Udeur. In pratica, hanno arrestato l’Udeur (un mese fa era finito ai domiciliari l’unico sottosegretario dell’Udeur, Marco Verzaschi, per lo scandalo delle Asl a Roma, mentre un altro consigliere regionale campano, Angelo Brancaccio, era finito in galera prima dell’estate quando era ancora nei Ds, ma appena uscito di galera era entrato nell’Udeur per meriti penali). Mastella, ancora a piede libero, è indagato a Catanzaro nell’inchiesta Why Not avviata da Luigi De Magistris e avocata dal procuratore generale non appena aveva raggiunto Mastella, che intanto non solo non si era dimesso, ma aveva chiesto al Csm di levargli dai piedi De Magistris. S’è dimesso invece oggi, Mastella, ma per qualche minuto appena: poi Prodi gli ha respinto le dimissioni, lasciandolo al suo posto che – pare incredibile – ma è sempre quello di MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. La sua signora, invece, non s’è dimessa (a Napoli, di questi tempi, c’è perfino il rischio che le dimissioni di un politico vengano accolte): dunque, par di capire, dirigerà il Consiglio regionale dai domiciliari, cioè dal salotto della villa di Ceppaloni.
Al momento nessuno sa nulla delle accuse che vengono mosse a lei e agli altri 29 arrestati. Ma l’intero Parlamento – con l’eccezione, mi pare, di Di Pietro e dei Comunisti Italiani – s’è stretto intorno al suo uomo più rappresentativo, tributandogli applausi scroscianti e standing ovation mentre insultava i giudici con parole eversive, che sarebbero parse eccessive anche a Craxi, ma non a Berlusconi: insomma la casta (sempre più simile a una cosca) ha già deciso che le accuse - che nessuno conosce - sono infondate e gli arrestati sono tutti innocenti. A prescindere. Un golpetto bianco, anzi nero, nerissimo, in diretta tv.
Nessuno, tranne Alfredo Mantovano di An, s’è domandato come facesse il ministro della Giustizia a sapere che sua moglie sarebbe stata arrestata e a presentarsi a metà mattina alla Camera con un bel discorso scritto, con tanto di citazioni di Fedro: insomma, com’è che gli arresti vengono annunciati ore prima di essere eseguiti? E perché gli arrestandi non sono stati prelevati all’alba, per evitare il rischio che qualcuno si desse alla fuga? Anche stavolta, la fuga di notizie è servita agli indagati, non ai magistrati. E, naturalmente, al cosiddetto ministro.
Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, anziché aprire una pratica a tutela dei giudici aggrediti dal ministro, ha subito assicurato solidarietà umana al ministro e ai suoi cari (dobbiamo prepararci al trasferimento dei procuratori e del gip di Santa Maria Capua Vetere, sulla scia di quanto sta accadendo per De Magistris e Forleo?). Il senatore ambidestro Lamberto Dini ha colto l’occasione per denunciare un fatto sconvolgente: i magistrati se la prendono con le nostre mogli (la sua, Donatella, avendo fatto fallimento con certe sue società, è stata addirittura condannata a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, pena interamente indultata grazie anche a Mastella). Insomma, è l’ennesimo attacco ai valori della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: dopo l'immunità parlamentare, occorre una bella immunità parentale. Come fa osservare la signora Sandra Lonardo in Mastella dai domiciliari, questo è l’amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo. Che aspettano a invitarli a parlare alla Sapienza?. Marco Travaglio
fonte
http://www.beppegrillo.it/