Alopecia Areata. Gli studi di psicosomatica

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015
Guardate questo interessante lavoro del Dr. Giuseppe Hautmann(Psicologia Clinica - Firenze)sull'alopecia come disturbo psicosomatico:
Per quanto riguarda la alopecia areata, questa viene comunemente inserita tra le dermatosi psicosomatiche propriamente dette, ad eziologia emozionale reattiva, a latenza prolungata rispetto a stressors con interazione dei sistemi neurovegetativo, neuroendocrino e immunitario.
Nel 1952 DE GRACIANSKY e STERN per primi hanno indagato sulle connessioni fra psiche e alopecia areata giungendo a ritenere che l'elemento essenziale e caratteristico della personalità dei 22 alopecici da loro esaminati fosse l'immaturità affettiva e una certa tendenza alla depressione.
A conclusioni opposte perviene nel 1958 MACALPINE il quale, nel suo celebre articolo pubblicato sul British Journal of Dermatology, nega il ruolo predisponente dei disturbi mentali, i quali possono essere bensì interpretati come secondari all'alopecia areata stessa.
IRWIN nel 1963 ha esaminato 55 pazienti dividendoli in tre gruppi: nel primo, denominato «neurotico» inserisce soggetti affetti da psíconevrosi; nel secondo gruppo, «traumatico», l'alopecia areata sembra legarsi ad eventi dolorosi, il più spesso delle volte rappresentati dalla perdita di una persona cara; infine nel terzo gruppo include i pazienti per i quali non riesce a risalire ad alcuna causa psichica.
MEHLMAN nel 1968 ha esaminato un gruppo di bambini alopecici ritenendo che alla base della malattia ci fosse lo stress cronico di un difficile rapporto madre-figlio; delicata situazione questa che sconfinerebbe poi nella alopecia areata qualora vi si sovrapponesse un qualsiasi evento traumatico.
MEHLMAN quindi è il primo autore che pone in relazione i life-events con la manifestazione somatica, tracciando un cammino che godrà in seguito di notevole fortuna.
VAN MOFFAERT nel 1974 riprende gli studi sui bambini e dimostra come nel 30% dei casi fosse presente una familiarità per l'alopecia areata e altre dermatosi di origine psicosomatica; pone inoltre in rilievo la minore importanza che gli stress mentali assumono nella patogenesi della malattia qualora il paziente sia in età infantile ed evidenzia infine come in cinque casi l'alopecia areata sia insorta in seguito a trauma cranico.
Nel 1975 un'indagine di personalità in 18 alopecici areati, 11 vitiliginosi e 5 onicofagici ha individuato diversi tratti di personalità caratteristici, quali insicurezza, necessità di protezione, ansia
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Guardate questo interessante lavoro del Dr. Giuseppe Hautmann(Psicologia Clinica - Firenze)sull'alopecia come disturbo psicosomatico:
Per quanto riguarda la alopecia areata, questa viene comunemente inserita tra le dermatosi psicosomatiche propriamente dette, ad eziologia emozionale reattiva, a latenza prolungata rispetto a stressors con interazione dei sistemi neurovegetativo, neuroendocrino e immunitario.
Nel 1952 DE GRACIANSKY e STERN per primi hanno indagato sulle connessioni fra psiche e alopecia areata giungendo a ritenere che l'elemento essenziale e caratteristico della personalità dei 22 alopecici da loro esaminati fosse l'immaturità affettiva e una certa tendenza alla depressione.
A conclusioni opposte perviene nel 1958 MACALPINE il quale, nel suo celebre articolo pubblicato sul British Journal of Dermatology, nega il ruolo predisponente dei disturbi mentali, i quali possono essere bensì interpretati come secondari all'alopecia areata stessa.
IRWIN nel 1963 ha esaminato 55 pazienti dividendoli in tre gruppi: nel primo, denominato «neurotico» inserisce soggetti affetti da psíconevrosi; nel secondo gruppo, «traumatico», l'alopecia areata sembra legarsi ad eventi dolorosi, il più spesso delle volte rappresentati dalla perdita di una persona cara; infine nel terzo gruppo include i pazienti per i quali non riesce a risalire ad alcuna causa psichica.
MEHLMAN nel 1968 ha esaminato un gruppo di bambini alopecici ritenendo che alla base della malattia ci fosse lo stress cronico di un difficile rapporto madre-figlio; delicata situazione questa che sconfinerebbe poi nella alopecia areata qualora vi si sovrapponesse un qualsiasi evento traumatico.
MEHLMAN quindi è il primo autore che pone in relazione i life-events con la manifestazione somatica, tracciando un cammino che godrà in seguito di notevole fortuna.
VAN MOFFAERT nel 1974 riprende gli studi sui bambini e dimostra come nel 30% dei casi fosse presente una familiarità per l'alopecia areata e altre dermatosi di origine psicosomatica; pone inoltre in rilievo la minore importanza che gli stress mentali assumono nella patogenesi della malattia qualora il paziente sia in età infantile ed evidenzia infine come in cinque casi l'alopecia areata sia insorta in seguito a trauma cranico.
Nel 1975 un'indagine di personalità in 18 alopecici areati, 11 vitiliginosi e 5 onicofagici ha individuato diversi tratti di personalità caratteristici, quali insicurezza, necessità di protezione, ansia
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Guardate questo interessante lavoro del Dr. Giuseppe Hautmann(Psicologia Clinica - Firenze)sull'alopecia come disturbo psicosomatico:
Per quanto riguarda la alopecia areata, questa viene comunemente inserita tra le dermatosi psicosomatiche propriamente dette, ad eziologia emozionale reattiva, a latenza prolungata rispetto a stressors con interazione dei sistemi neurovegetativo, neuroendocrino e immunitario.
Nel 1952 DE GRACIANSKY e STERN per primi hanno indagato sulle connessioni fra psiche e alopecia areata giungendo a ritenere che l'elemento essenziale e caratteristico della personalità dei 22 alopecici da loro esaminati fosse l'immaturità affettiva e una certa tendenza alla depressione.
A conclusioni opposte perviene nel 1958 MACALPINE il quale, nel suo celebre articolo pubblicato sul British Journal of Dermatology, nega il ruolo predisponente dei disturbi mentali, i quali possono essere bensì interpretati come secondari all'alopecia areata stessa.
IRWIN nel 1963 ha esaminato 55 pazienti dividendoli in tre gruppi: nel primo, denominato «neurotico» inserisce soggetti affetti da psíconevrosi; nel secondo gruppo, «traumatico», l'alopecia areata sembra legarsi ad eventi dolorosi, il più spesso delle volte rappresentati dalla perdita di una persona cara; infine nel terzo gruppo include i pazienti per i quali non riesce a risalire ad alcuna causa psichica.
MEHLMAN nel 1968 ha esaminato un gruppo di bambini alopecici ritenendo che alla base della malattia ci fosse lo stress cronico di un difficile rapporto madre-figlio; delicata situazione questa che sconfinerebbe poi nella alopecia areata qualora vi si sovrapponesse un qualsiasi evento traumatico.
MEHLMAN quindi è il primo autore che pone in relazione i life-events con la manifestazione somatica, tracciando un cammino che godrà in seguito di notevole fortuna.
VAN MOFFAERT nel 1974 riprende gli studi sui bambini e dimostra come nel 30% dei casi fosse presente una familiarità per l'alopecia areata e altre dermatosi di origine psicosomatica; pone inoltre in rilievo la minore importanza che gli stress mentali assumono nella patogenesi della malattia qualora il paziente sia in età infantile ed evidenzia infine come in cinque casi l'alopecia areata sia insorta in seguito a trauma cranico.
Nel 1975 un'indagine di personalità in 18 alopecici areati, 11 vitiliginosi e 5 onicofagici ha individuato diversi tratti di personalità caratteristici, quali insicurezza, necessità di protezione, ansia
 

giampaolo

Utente
15 Ottobre 2003
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E se la tendenza alla depressione, i disturbi immunitari e dermatologici avessero tutti un medesimo substrato organico?...certamente i vari stress psichici, tramite la mediazione del sistema neuroendocrino causano guai fisici, ma quello che sfugge é il ponte tra turba psichica e patologia fisica...che sicuramente é un ponte organico...il concetto di psicosomatica, penso verrà a cadere quando si vorrà accettare definitivamente, che l'Anima ha una base organica, fatta di sinapsi, neuromediatori, reazioni chimiche e biochimiche e che le influenze esterne di tipo relazionale con relativi stati ansiosi e depressivi vanno a colpire sin dall'inizio strutture fisiche... porto ad esempio banale la luce, unEntita impalpabile, ma che quando raggiunge i nostri occhi genera un'infinita' di reazioni fisiche immediate e su la lunga distanza, dalla pupilla ,al cervello, alla liberazione di ormoni ...Credo verra' un giorno che la dicotomia psiche - soma verrà a cadere con tutta la coorte di patologie psichiche e psicosomatiche, che in realta', sono,(teoria strettamente personale) tutte indistintamente fisiche...(piccolo O/T di critica alla continua accademica separazione tra psiche e corpo)...chiedo scusa...Ma ogni tanto mi sovviene qualche pensiero personale contro e teorie mediche ufficiali...Comunque per stare con i piedi per terra, credo che le influenze emotive possano solo aggravare uno stato patologico minimo od innescare come concausa una patologia fisica gia potenzialmente presente ma silente...
 

uruseiyatsura

Utente
8 Maggio 2003
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Esatto Giampaolo!
Io condivido il tuo ultimo pensiero... credo che la situazione di stress (aseddo avrò scoperto l'acqua calda, lo so'!) purtroppo ci rende meno forti alle aggressioni esterne... e secondo il motivo della nostra sofferenza, il corpo reagisce a modo proprio... L'altro giorno mi diceva l'oculista che non sono gli occhi che ci danno la vista, ma il cervello.. l'occhio resta solo un sensore... così capii.. che quando avevo studiato ,al liceo, quel famoso periodo di completa cecità...e non si spiegava il ritorno poi alla vista... Beh, sicuramente il disagio interiore si era tradotto in oerdita della vista, e quindi con reazioni prettamente roganiche, perchè appunto è il sensore organico e non solo il lato psichico a soffrire di certe condizioni.
Altre volte, ho notato che a stati depressivi, e quindi depressivi anche del sistema immunitario (lasciando il corpo più debole ai virus esterni) si possono legare grossi eventi febbrili... con altissime temperature... e questi eventi portano con sè l'inizio di una malattia psicosomatica... Cioè dietro una febbre molto alta si possono nascondere danni che si possono far vivi anche a lungo termine...e in diretta concomitanza col malessere psicologico.
Scusami se ho fatto tutti questi contorcimenti mentali... spero di essere riuscita a trasmettere almeno un po' di quello che volevo dire [:D]
 

giampaolo

Utente
15 Ottobre 2003
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Guardate, probabilmente sono in errore, qui si naviga in acque solo parzialmente sconosciute, ma per me, tutto ha una base strettamente organica...probabilmente guardo da un'ottica errata, ma , non è improbabile che nuove conoscenze possano avvalorare le mie teorie un po' controcorrente...chissa'...[?]nessun dubbio comunque che stress depressione ansia siano importanti co-fattori, ma niente di piu'...
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015
Citazione:Messaggio inserito da Emily
Scusa BatGirl ma tutta quella marasmata psicodattilata mi fa solo ridere..
Che pacco!!! quando la medicina non trova il rimedio si rifugia in indubbie caviate psichiche e poi mi sa tutto di se non è zuppa è pan bagnato.
Sei depresso perchè calvo o sei calvo perche sei depresso???Il guaio che la psicanalisi trova la causa ma non il rimedio.Quindi che senso ha tutto questo?
Smuovi un bicchiere pieno di acqua e sabbia,quest'ultima viene alla superfice,ma poi ricade ritorna al suo posto..e così fa la psicanalisi.


Figurati,Emily!!! Non hai di cosa scusarti;il testo non è opera mia...credo che questo è stato sottolineato.
Tchau!!![^]