Leggendo il mio libro di cultura generale trovo una cosa interessante.
1274 - un Ciclone salva il Giappone dall'invasione della flotta mongola.
Il miracolo si ripete nel 1281.
Che ne pensate? Coincidenze o forza della preghiera/meditazione collettiva?
Cercando qualche info in più ho trovato:
Prima incursione mongola; l’armata mongola conquista le isole Tsushima, e Iki, poi, sbarca nell’isola di Kyushu occupando alcuni villaggi. Un ciclone (in giapponese kamikaze, cioè vento divino) annienta gli invasori
Seconda incursione mongola (fra agosto e ottobre). Dopo l’invasione tentata nel 1274, i mongoli, agli ordini di Kublai Khan (nipote di Gengis Khan), ritentano la conquista del Giappone, con due flotte di circa 4.400 imbarcazioni che trasportano 140.000 soldati (dotati delle più avanzate tecnologie militari, inclusi cavalli da guerra e artiglieria esplosiva). Dopo 50 giorni di sanguinose battaglie un nuovo ciclone (al largo dell’isola giapponese di Takashima) affonda la maggior parte della flotta e li fa desistere. Da qui, la leggenda del kamikaze(in giapponese vento divino).
^^ Ecco un'altro testo interessante al riguardo, scritto un pò con i piedi però senza dubbio interessante.
Il Giappone, a quel tempo diviso da lotte interne, non era assolutamente preparato a fronteggiare questo attacco esterno e sarebbe stato certamente sopraffatto dalla maggiore capacit¨¤ bellica degli invasori, se non fosse intervenuto un ciclone a spazzare via le navi nemiche, costringendo i mongoli a una precipitosa ritirata. Negli anni immediatamente successivi Kublai Khan fu occupato su altri fronti, ma non rinunci¨° mai a un secondo tentativo di invasione del Giappone. Il tentativo, infatti, fu ripetuto nel 1281. Questa volta la spedizione aveva una portata maggiore: ben due eserciti di novecento navi ciascuno per un totale di 80,000 uomini sarebbero salpati dalla Corea, mentre una terza flotta composta da 4400 navi con 140,000 uomini sarebbe partita da Quanzhou, nel Fujian (Cina meridionale). La resistenza giapponese questa volta fu accanita e tenace. Dopo 50 giorni di lotte e scontri, il Giappone ancora resisteva ai loro invasori. Eppure la superiorit¨¤ dei Mongoli non tard¨° a farsi sentire neanche questa volta: i samurai giapponesi, infatti, combattevano con la concezione di uno-contro-uno, mentre i Mongoli erano abituati ad utilizzare tecniche pi¨´ sofisticate, i loro archi potevano lanciare lontano il doppio, e in pi¨´ facevano uso dell¡¯e
1274 - un Ciclone salva il Giappone dall'invasione della flotta mongola.
Il miracolo si ripete nel 1281.
Che ne pensate? Coincidenze o forza della preghiera/meditazione collettiva?
Cercando qualche info in più ho trovato:
Prima incursione mongola; l’armata mongola conquista le isole Tsushima, e Iki, poi, sbarca nell’isola di Kyushu occupando alcuni villaggi. Un ciclone (in giapponese kamikaze, cioè vento divino) annienta gli invasori
Seconda incursione mongola (fra agosto e ottobre). Dopo l’invasione tentata nel 1274, i mongoli, agli ordini di Kublai Khan (nipote di Gengis Khan), ritentano la conquista del Giappone, con due flotte di circa 4.400 imbarcazioni che trasportano 140.000 soldati (dotati delle più avanzate tecnologie militari, inclusi cavalli da guerra e artiglieria esplosiva). Dopo 50 giorni di sanguinose battaglie un nuovo ciclone (al largo dell’isola giapponese di Takashima) affonda la maggior parte della flotta e li fa desistere. Da qui, la leggenda del kamikaze(in giapponese vento divino).
^^ Ecco un'altro testo interessante al riguardo, scritto un pò con i piedi però senza dubbio interessante.
Il Giappone, a quel tempo diviso da lotte interne, non era assolutamente preparato a fronteggiare questo attacco esterno e sarebbe stato certamente sopraffatto dalla maggiore capacit¨¤ bellica degli invasori, se non fosse intervenuto un ciclone a spazzare via le navi nemiche, costringendo i mongoli a una precipitosa ritirata. Negli anni immediatamente successivi Kublai Khan fu occupato su altri fronti, ma non rinunci¨° mai a un secondo tentativo di invasione del Giappone. Il tentativo, infatti, fu ripetuto nel 1281. Questa volta la spedizione aveva una portata maggiore: ben due eserciti di novecento navi ciascuno per un totale di 80,000 uomini sarebbero salpati dalla Corea, mentre una terza flotta composta da 4400 navi con 140,000 uomini sarebbe partita da Quanzhou, nel Fujian (Cina meridionale). La resistenza giapponese questa volta fu accanita e tenace. Dopo 50 giorni di lotte e scontri, il Giappone ancora resisteva ai loro invasori. Eppure la superiorit¨¤ dei Mongoli non tard¨° a farsi sentire neanche questa volta: i samurai giapponesi, infatti, combattevano con la concezione di uno-contro-uno, mentre i Mongoli erano abituati ad utilizzare tecniche pi¨´ sofisticate, i loro archi potevano lanciare lontano il doppio, e in pi¨´ facevano uso dell¡¯e