Working Class Hero

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
3,039
0
915
In nudi e sinceri squilibri mentali affoghi le tue paure.
Guardare dal basso costellazioni,
riconoscerne gli errori,
l'imperfezione sensibile dell'infinito,
il continuo ripetersi degli eventi.

Sprofondare nel deserto,
in una fottuta pozzanghera che ti spo*ca le scarpe,
e inventa sculture incrostate dai ghigni malvagi e sfuggevoli.


Ritrovarsi in un parco desolato
a giocare su una giostra che non ha mai girato,
a fare amicizia col suo lucido e ficcante sgrugnio.


Perchè nel vuoto del parco,
c è qualcosa per cui vale la pena lottare,
difendere col cuore quell'integro silenzio.

Perchè nel vuoto del parco ,
cè qualcosa per cui vale la pena lottare.
difendere col sangue quel vuoto perfetto.


E ti accorgi urlando frasi sconnesse,
nella piena lucidità interiore,
che ogni cosa non esiste se non è percepita,
e ti accorgi urlando frasi sconnesse,
in assoluta simbiosi con l'infinito circostante,
che ogni cosa non esiste se non è percepita.

E ti convinci quasi,
(sempre più follemente)
sulla tua giostra che gira,
nel tuo mondo che gira,
che ogni cosa è stata messa li per te,
perchè sei solo nel tuo pianeta,
non puo esserci nessuno se non parla la tua lingua
non puo esserci nessuno se non vede i tuoi stessi colori.

Nella prigionia sinistra del parco,
non riesci a scorgere l'orizzonte,
no,
non puo non esserci una fine,
no,
non puo non esserci una fine,
no,
non puo non esserci una fine.


E sussurri al tuo parco,
e confidi alla tua giostra,
al tuo cielo sopra i tuoi pensieri,
alle stelle nel tuo cielo,

continui a ripetere abbassando la voce fino a farla scomparire,
che hai scoperto il trucco,

Non può esserci una fine,
ogni paesaggio che vede le tue spalle scompare.
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
3,039
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In nudi e sinceri squilibri mentali affoghi le tue paure.
Guardare dal basso costellazioni,
riconoscerne gli errori,
l'imperfezione sensibile dell'infinito,
il continuo ripetersi degli eventi.

Sprofondare nel deserto,
in una fottuta pozzanghera che ti spo*ca le scarpe,
e inventa sculture incrostate dai ghigni malvagi e sfuggevoli.


Ritrovarsi in un parco desolato
a giocare su una giostra che non ha mai girato,
a fare amicizia col suo lucido e ficcante sgrugnio.


Perchè nel vuoto del parco,
c è qualcosa per cui vale la pena lottare,
difendere col cuore quell'integro silenzio.

Perchè nel vuoto del parco ,
cè qualcosa per cui vale la pena lottare.
difendere col sangue quel vuoto perfetto.


E ti accorgi urlando frasi sconnesse,
nella piena lucidità interiore,
che ogni cosa non esiste se non è percepita,
e ti accorgi urlando frasi sconnesse,
in assoluta simbiosi con l'infinito circostante,
che ogni cosa non esiste se non è percepita.

E ti convinci quasi,
(sempre più follemente)
sulla tua giostra che gira,
nel tuo mondo che gira,
che ogni cosa è stata messa li per te,
perchè sei solo nel tuo pianeta,
non puo esserci nessuno se non parla la tua lingua
non puo esserci nessuno se non vede i tuoi stessi colori.

Nella prigionia sinistra del parco,
non riesci a scorgere l'orizzonte,
no,
non puo non esserci una fine,
no,
non puo non esserci una fine,
no,
non puo non esserci una fine.


E sussurri al tuo parco,
e confidi alla tua giostra,
al tuo cielo sopra i tuoi pensieri,
alle stelle nel tuo cielo,

continui a ripetere abbassando la voce fino a farla scomparire,
che hai scoperto il trucco,

Non può esserci una fine,
ogni paesaggio che vede le tue spalle scompare.
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
3,039
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In nudi e sinceri squilibri mentali affoghi le tue paure.
Guardare dal basso costellazioni,
riconoscerne gli errori,
l'imperfezione sensibile dell'infinito,
il continuo ripetersi degli eventi.

Sprofondare nel deserto,
in una fottuta pozzanghera che ti spo*ca le scarpe,
e inventa sculture incrostate dai ghigni malvagi e sfuggevoli.


Ritrovarsi in un parco desolato
a giocare su una giostra che non ha mai girato,
a fare amicizia col suo lucido e ficcante sgrugnio.


Perchè nel vuoto del parco,
c è qualcosa per cui vale la pena lottare,
difendere col cuore quell'integro silenzio.

Perchè nel vuoto del parco ,
cè qualcosa per cui vale la pena lottare.
difendere col sangue quel vuoto perfetto.


E ti accorgi urlando frasi sconnesse,
nella piena lucidità interiore,
che ogni cosa non esiste se non è percepita,
e ti accorgi urlando frasi sconnesse,
in assoluta simbiosi con l'infinito circostante,
che ogni cosa non esiste se non è percepita.

E ti convinci quasi,
(sempre più follemente)
sulla tua giostra che gira,
nel tuo mondo che gira,
che ogni cosa è stata messa li per te,
perchè sei solo nel tuo pianeta,
non puo esserci nessuno se non parla la tua lingua
non puo esserci nessuno se non vede i tuoi stessi colori.

Nella prigionia sinistra del parco,
non riesci a scorgere l'orizzonte,
no,
non puo non esserci una fine,
no,
non puo non esserci una fine,
no,
non puo non esserci una fine.


E sussurri al tuo parco,
e confidi alla tua giostra,
al tuo cielo sopra i tuoi pensieri,
alle stelle nel tuo cielo,

continui a ripetere abbassando la voce fino a farla scomparire,
che hai scoperto il trucco,

Non può esserci una fine,
ogni paesaggio che vede le tue spalle scompare.