Credevo di aver guadagnato l' immunità da certe cose e invece sono ancora qui a distanza di anni a combattere credendo che certe guerre possano essere ancora combatutte.
Non riesco più a vivere in questa famiglia, non riesco più a digerire questa stretta dimensione e questa mediocrità che non è una turba post-adolescenziale ma una verità netta e spietata.
Per anni ho combatutto con armi, a mani nude, ho combatutto indifferenze, ho vissuto mediocrità e abissi familiari che credo distruggerebbero qualsiasi giovane di buone speranze. Vedo amici distrutti dalle loro famiglie, come se oggi fosse moda e consuetudine distruggere le vite specie di chi paradossalmente ami.
Non riesco più a metabolizzare la dose tossica giornaliera della mia famiglia, dove la coerenza, la cultura e la sincerità non sono mai stati strumenti nelle loro mani.
Non riesco a convivere con mia madre, a volte mi riesce difficile confrontarmi anche con mio fratello più piccolo perchè (povero lui) è un altra vittima sacrificale di mia madre, e ha dei difetti talmente infantili che sempre che io per lui sia più padre che fratello.
In questo valzer di limiti e di bassezze, cerco ancora imperterrito di trovare la mia affermazione...studio, mi impegno, faccio la mia vita ma il peso che mi porto dietro è tanto grande che io per primo temo il giorno in cui mi fermerò o forse continuerò solo a tirare avanti per forza di inerzia.
Ho la voglia matta di andarmene, di far correre il tempo seppur questi anni fantastici non torneranno mai più.
Intanto mi godo la mia vita, quella fuori casa, quella splendida vita che ho creato fuori questa famiglia.
Sono un ragazzo apprezzato, forse troppo legato a schemi di immagine e di apparenza, ma posso dire oggi che sono l'unica e la sola persona che invidio ..ho affrontato e affronto ancora oggi tutto sperando che ogni giorno sia davvero l'ultimo.
Non riesco più a vivere in questa famiglia, non riesco più a digerire questa stretta dimensione e questa mediocrità che non è una turba post-adolescenziale ma una verità netta e spietata.
Per anni ho combatutto con armi, a mani nude, ho combatutto indifferenze, ho vissuto mediocrità e abissi familiari che credo distruggerebbero qualsiasi giovane di buone speranze. Vedo amici distrutti dalle loro famiglie, come se oggi fosse moda e consuetudine distruggere le vite specie di chi paradossalmente ami.
Non riesco più a metabolizzare la dose tossica giornaliera della mia famiglia, dove la coerenza, la cultura e la sincerità non sono mai stati strumenti nelle loro mani.
Non riesco a convivere con mia madre, a volte mi riesce difficile confrontarmi anche con mio fratello più piccolo perchè (povero lui) è un altra vittima sacrificale di mia madre, e ha dei difetti talmente infantili che sempre che io per lui sia più padre che fratello.
In questo valzer di limiti e di bassezze, cerco ancora imperterrito di trovare la mia affermazione...studio, mi impegno, faccio la mia vita ma il peso che mi porto dietro è tanto grande che io per primo temo il giorno in cui mi fermerò o forse continuerò solo a tirare avanti per forza di inerzia.
Ho la voglia matta di andarmene, di far correre il tempo seppur questi anni fantastici non torneranno mai più.
Intanto mi godo la mia vita, quella fuori casa, quella splendida vita che ho creato fuori questa famiglia.
Sono un ragazzo apprezzato, forse troppo legato a schemi di immagine e di apparenza, ma posso dire oggi che sono l'unica e la sola persona che invidio ..ho affrontato e affronto ancora oggi tutto sperando che ogni giorno sia davvero l'ultimo.