Essendo in corso la mia epurazione - poi rientrata - avevo tempo di seguire la vicenda del piccolo Matteo, 16 anni di Chieri (To) suicida in seguito ad atti di bullismo e discriminazione pare con insulti del tipo secchione finocchio e altro. []
La cosa che si consuma adesso sono le mille dichiarazioni dell'Arcigay e dell'Agedo che parlano di un adolescente omosessuale discriminato eccetera eccetera
MALEDETTI AVVOLTOI MA NON AVETE RISPETTO PER UN RAGAZZO DI CUI SI SONO RIPORTATI NOME COGNOME E PURE LA FOTOGRAFIA?
[sm]
Ma voglio dire un ragazzo suicida merita rispetto: lui e la sua famiglia... non si puo' indagare e entrare con il coltello come ha fatto Italia Uno nella sua cameretta... nelle sue cose con un'attenzione morbosa e vergognosa! Un po' di pace per Matteo, per gli studenti della sua classe e per la sua mamma!
Ma che cavolo di Paese è questo.
«Il senso di colpa potrebbe travolgere gli altri alunni» L'inchiesta sulla morte di Matteo. La madre: ora chiedo giustizia per mio figlio La Procura interrogherà studenti e insegnanti: «Gli dicevano: sei gay. E giù insulti». I compagni di classe sconvolti per il suicidio
TORINO - Per dire addio a Matteo (è questo il vero nome del sedicenne che martedì si è ucciso a Torino), mamma, papà e i due fratelli vorrebbero portarlo domani al piccolo cimitero di Buttigliera d'Asti, là sulle colline, vicino a dov'era nato. Mamma Priscilla è disperata, ma anche ferita, offesa: «Perché me lo hanno trattato così? Lui era un essere umano, una persona normale, come tutte le altre. Era buono e gentile. Perché prenderlo in giro con le parolacce, perché dargli del gay quando era chiaro che soffriva e piangeva? Chiedo giustizia per Matteo, chiedo giustizia per mio figlio». [sp][sp][sp]
A distanza di meno di un chilometro dal piccolo, dignitoso appartamento dove Priscilla ha cresciuto con fatica i suoi tre ragazzi, fianco a fianco con le famiglie della buona borghesia torinese dove lavora a servizio da quando è arrivata dalle Filippine, la Procura della Repubblica di Torino non è sorda alle sue parole. Il fascicolo di Matteo non andrà in archivio, o almeno non subito. Un'inchiesta è aperta, tutti i testimoni, dalla madre agli insegnanti ai compagni, verranno ascoltati nei prossimi giorni. Ancora non ci sono ipotesi di reato a carico di alcuno: l'istigazione al suicidio è esclusa, resta l'omessa sorveglianza da parte di chi avrebbe potuto fermare gli scherzi che prendevano di mira il giovane suicida, ma anche
La cosa che si consuma adesso sono le mille dichiarazioni dell'Arcigay e dell'Agedo che parlano di un adolescente omosessuale discriminato eccetera eccetera
MALEDETTI AVVOLTOI MA NON AVETE RISPETTO PER UN RAGAZZO DI CUI SI SONO RIPORTATI NOME COGNOME E PURE LA FOTOGRAFIA?
[sm]
Ma voglio dire un ragazzo suicida merita rispetto: lui e la sua famiglia... non si puo' indagare e entrare con il coltello come ha fatto Italia Uno nella sua cameretta... nelle sue cose con un'attenzione morbosa e vergognosa! Un po' di pace per Matteo, per gli studenti della sua classe e per la sua mamma!
Ma che cavolo di Paese è questo.
«Il senso di colpa potrebbe travolgere gli altri alunni» L'inchiesta sulla morte di Matteo. La madre: ora chiedo giustizia per mio figlio La Procura interrogherà studenti e insegnanti: «Gli dicevano: sei gay. E giù insulti». I compagni di classe sconvolti per il suicidio
TORINO - Per dire addio a Matteo (è questo il vero nome del sedicenne che martedì si è ucciso a Torino), mamma, papà e i due fratelli vorrebbero portarlo domani al piccolo cimitero di Buttigliera d'Asti, là sulle colline, vicino a dov'era nato. Mamma Priscilla è disperata, ma anche ferita, offesa: «Perché me lo hanno trattato così? Lui era un essere umano, una persona normale, come tutte le altre. Era buono e gentile. Perché prenderlo in giro con le parolacce, perché dargli del gay quando era chiaro che soffriva e piangeva? Chiedo giustizia per Matteo, chiedo giustizia per mio figlio». [sp][sp][sp]
A distanza di meno di un chilometro dal piccolo, dignitoso appartamento dove Priscilla ha cresciuto con fatica i suoi tre ragazzi, fianco a fianco con le famiglie della buona borghesia torinese dove lavora a servizio da quando è arrivata dalle Filippine, la Procura della Repubblica di Torino non è sorda alle sue parole. Il fascicolo di Matteo non andrà in archivio, o almeno non subito. Un'inchiesta è aperta, tutti i testimoni, dalla madre agli insegnanti ai compagni, verranno ascoltati nei prossimi giorni. Ancora non ci sono ipotesi di reato a carico di alcuno: l'istigazione al suicidio è esclusa, resta l'omessa sorveglianza da parte di chi avrebbe potuto fermare gli scherzi che prendevano di mira il giovane suicida, ma anche