Sono uno di quelli che andrebbe girando con una bandiera con sù scritto Sono eterosessuale e me ne vanto ma non lo faccio perchè credo che sarebbe irrispettoso per qualcuno.
Oggi, noi della comitiva, abbiamo dato un arrivederci ad un nostro amico neo-laureato (triennale) che proseguirà gli studi fuori sede in una località abbastanza lontana.
Nulla da dire se non fosse che la storia di questo ragazzo è una storia carica di sofferenza.
Ricordo come se fosse ieri quando per mezzo della sorella (che frequentava la comitiva) iniziò per qualche sera ad unirsi a noi.
Lui : un ragazzo perbene col solo difetto di essere gay.
I primi tempi, io per primo, non sapevo come agire, lo consideravo come parte del gruppo ma forse un pò di ignoranza o forse perchè ero più piccolo non riuscivo a capire come mi sarei dovuto comportare.
Spesso in assenza di un comportamento valido, preferivo essergli indifferente, ma lo rispettavo molto.
Col tempo siamo un pò tutti cresciuti e con noi sono fortunatamente cresciuti dei valori ben più saldi, tuttavia non è mancato mai nessuno specie in una realtà di paese che lo giudicasse, lo etichettasse e lo condannasse, nonostante vivesse il suo non-problema con estrema semplicità, senza cagionare torto a nessuno.
Nella comitiva, che frequentava qualche volte ma mai spesso, credo abbia trovato sempre un ambiente amico e solidale, anche perchè involontariamente si è cercato sempre di non far pesare un problema che nel 2007 non deve essere più considerato altro se non come una condizione simile alla mia che sono eterosessuale.
Oggi il nostro amico ha lasciato la nostra realtà per quella di una grossa città, ma proprio oggi mi rendo conto del grosso progresso che abbiamo saputo dare ad una realtà piccola come la nostra ma grande nello stesso tempo perchè invasa di pregiudizi.
L' a.a se mi ha lasciato qualcosa oltre boccette di minoxidil e pasticche di fina, mi ha fatto capire la sofferenza degli altri.
Non capirò mai come vivesse il mio amico la sua omosessualità ma ho sempre percepito il suo dolore e oggi vedere il gruppo stretto attorno a questo ragazzo perchè è stata una delle pagine più liete della storia del nostro gruppo.
Speriamo che gesti e culture come la nostra possano essere più frequenti in posti dove sembra essere rimasti al 1500.
Oggi, noi della comitiva, abbiamo dato un arrivederci ad un nostro amico neo-laureato (triennale) che proseguirà gli studi fuori sede in una località abbastanza lontana.
Nulla da dire se non fosse che la storia di questo ragazzo è una storia carica di sofferenza.
Ricordo come se fosse ieri quando per mezzo della sorella (che frequentava la comitiva) iniziò per qualche sera ad unirsi a noi.
Lui : un ragazzo perbene col solo difetto di essere gay.
I primi tempi, io per primo, non sapevo come agire, lo consideravo come parte del gruppo ma forse un pò di ignoranza o forse perchè ero più piccolo non riuscivo a capire come mi sarei dovuto comportare.
Spesso in assenza di un comportamento valido, preferivo essergli indifferente, ma lo rispettavo molto.
Col tempo siamo un pò tutti cresciuti e con noi sono fortunatamente cresciuti dei valori ben più saldi, tuttavia non è mancato mai nessuno specie in una realtà di paese che lo giudicasse, lo etichettasse e lo condannasse, nonostante vivesse il suo non-problema con estrema semplicità, senza cagionare torto a nessuno.
Nella comitiva, che frequentava qualche volte ma mai spesso, credo abbia trovato sempre un ambiente amico e solidale, anche perchè involontariamente si è cercato sempre di non far pesare un problema che nel 2007 non deve essere più considerato altro se non come una condizione simile alla mia che sono eterosessuale.
Oggi il nostro amico ha lasciato la nostra realtà per quella di una grossa città, ma proprio oggi mi rendo conto del grosso progresso che abbiamo saputo dare ad una realtà piccola come la nostra ma grande nello stesso tempo perchè invasa di pregiudizi.
L' a.a se mi ha lasciato qualcosa oltre boccette di minoxidil e pasticche di fina, mi ha fatto capire la sofferenza degli altri.
Non capirò mai come vivesse il mio amico la sua omosessualità ma ho sempre percepito il suo dolore e oggi vedere il gruppo stretto attorno a questo ragazzo perchè è stata una delle pagine più liete della storia del nostro gruppo.
Speriamo che gesti e culture come la nostra possano essere più frequenti in posti dove sembra essere rimasti al 1500.