Interessante il sale sodico dell'acido spaglumico, agisce da antagonista del C5a (potente mediatore delle infiammazioni e delle risposte autoimmunologiche), come la sostanza indicata nello studio da me citato.
L'acido spaglumico e' un dipeptide formato da due aminoacidi: l'acido L-glutammico e l'acido N-acetil-L-aspartico, composto di due isomeri, alfa e beta, presenti rispettivamente nelle proporzioni del 65% e del 35%.
Meccanismo di azione
Il sale sodico dell'acido spaglumico presenta meccanismi d'azione antiallergici fra loro sinergici. Infatti tale farmaco inibisce la degranulazione mastocitaria, antagonizza la liberazione di leucotrieni e blocca l'attivazione del complemento e la conseguente formazione delle anafilotossine C3a e C5a. Il triplice meccanismo di azione dell'acido spaglumico permette di espletare un'azione mirata sui principali meccanismi patogenetici delle sindromi allergiche, evitando, in tal modo, la possibilita' di amplificare il processo infiammatorio della congiuntiva e la conseguente cronicizzazione del quadro clinico.
Il cromoglicato di sodio e', dal punta di vista chimico, un bis-cromone costituito da due anelli cromonici legati ad una corta catena carbonica.
Meccanismo di azione
Tale sostanza e' in grado di limitare l'ingresso del calcio all'interno dei mastociti, con conseguente inibizione dei mediatori chimici dell'anafilassi. Tali mediatori chimici possono essere contenuti preformati nei granuli mastocitari (istamina, fattori chemiotattici) o derivare dalla membrana cellulare al momento dell'induzione dello stimolo (PAF, leucotrieni, trombossani, prostaglandine). Il cromoglicato di sodio, operando un'azione stabilizzatrice di membrana, riduce quindi la permeabilita' vasale e la flogosi nelle manifestazioni allergiche IgE-mediate. Il sodio cromoglicato non possiede comunque attivita' vasocostrittrice, antistaminica o antiinfiammatoria diretta.
Attualmente sono sostanze utilizzate in colliri per allergie e infiammazioni. Chissà se potrebbero tornare utili ai nostri scopi...