cara munema,
nella donna il trapianto non è indicato se non in pochissimi rari casi e per aree molto circoscritte.
Il problema dell'alopecia femminile è che non è mai come quella maschile, ma tende a interessare tutto il capo, anche se magari ci sono zone più diradate di altre.
L'autotrapianto maschile funziona perché vengono prelevati i follicoli dalla zona posteriore della testa, chiamata zona donatrice (o donor area) che di solito è salva dall'azione del DHT che poi è quello che causa l'alopecia androgenetica, e trapiantati nelle zone in cui invece si ha il diradamento.
I capelli trapiantati continueranno ad avere il codice genetico che avevano prima, e quindi ad essere salvi dal DHT. Quindi poi ricresceranno sani.
Nella donna il discorso diventa molto più complesso. Prima di tutto perché la vera androgenetica nella donna è molto rara e spesso viene scambiata per effluvio cronico o alopecia carenziale, secondariamente perché colpisce un po' tutto il capo e non solo alcune zone particolari. Quindi non c'è la sicurezza che i capelli prelevati dalla donor area siano effettivamente sani e quindi che possano ricrescere nelle zone trapiantate.
Inoltre, il numero di uf (unità follicolari) necessario a rendere una capigliatura femminile accettabile, è molto diverso e più alto di quello di un uomo...
In terza istanza, nella donna si assiste di solito ad una shock-loss molto più elevata, ossia i follicoli vicini a quelli trapiantati tendono a cadere per effetto del trapianto stesso, e che si recuperano solo dopo molti mesi dal trapianto, rendendo quindi difficilmetne accettabile la situazione per una donna nel frattempo.
Personalmente quindi sconsiglio il trapianto nella donna, anche se certo poi deve essere il chirurgo ad informare la paziente sui possibili rischi e effettivi risultati.
Quindi come vedi non puó essere certo una soluzione. Non a caso i casi di trapianto nella donna documentati sono pochissimi.