Terra piatta e poi rotonda

beralios

Utente
24 Febbraio 2010
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Per tanti secoli hanno insegnato che la Terra era piatta; così si diveva, così era evidente, questa era la normalità. Poi hanno scoperto che era rotonda... e la verità è stata ribaltata.

Ma siamo sicuri che la calvizia sia un disturbo/malattia? cioè voglio dire, non può essere che la normalità consista nell'essere pelati, e invece i capelloni sono malati?

Sono sicuro che la mia riflessione vi farà ridere, così come ridevano le persone quando qualcuno in passato diceva che la Terra era rotonda. Tanto per curiosità, c'è un bambino (ma forse più di uno) che ha una malattia che gli fa crescere i peli(capelli?) sulla faccia, su ogni punto del viso, compreso le palpebre e la fronte. Perché questa situazione è considerata una malattia? Perché avere una pelliccia sulla faccia è considerata una malattia, mentre averla sulla cute no?

 
6 Marzo 2003
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Certamente la calvizie maschile non è una malattia ma una situazione fisiologica.
Fra i Primati, ad esempio i gorilla di montagna, non si può mettere su famiglia né essere considerati adulti né essere un capo finché non si è calvi.

 

pillirinu

Utente
19 Dicembre 2009
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Penso cha alla tua riflessione si può dare una risposta abbastanza semplice.
Prima però più che malattia, definirei la calvizia come anomalia...almeno fino all'età dei 30anni.
Anomalia viene definita come ciò che non è normale. Ma cos'è normale? Senza cadere in teoria relativistiche, possiamo defenire normale un fenomeno presente sul 50%+1 di una certa popolazione presa in oggetto.

Quando si è anziani l'incidenza della calvizia è sicuramente più rilente e supera il 50% della popolazione(a occhio e croce).
Tuttavia, anche se credo che la percentuale di calvizia stia aumentando con il passare degli anni, essa rappresenta comuqnue un mutumanto di una nostra caratteristica fisica e per questo, è vista come non normale.

Diciamo, che noi siamo degli anormali perchè ne soffriamo(almeno io) in un età in cui solo una bassa percentuale ne soffre. Diventeremo normali (chi ci arriva[:D]) quando ad una certa età avere problemi di capelli sarà una caratteristica del 50%+1 della popolazione. Chi non ne soffrirà sarà anormale(ma anormale non vuol dire che la caratteristica che contradistingue un soggetto è negativa).
 

beralios

Utente
24 Febbraio 2010
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giusto! è più corretto parlare di anomalia

possiamo defenire normale un fenomeno presente sul 50%+1 di una certa popolazione presa in oggetto.
questa definizione non mi convince; le persone (sicuramente una minoranza) che hanno gli occhi azzurri sono anomali e soffrono?



 

pillirinu

Utente
19 Dicembre 2009
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se leggi l'ultimo rigo: anormale non vuol dire che la caratteristica che contradistingue un soggetto è negativa[:D].
 

dexter80

Utente
17 Settembre 2008
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Quoto pillirinu, intervento bellissimo soprattutto quando dici gli anormali siamo noi che ne soffriamo.

Questo è certo, ed io attribuisco le cause a due fattori:
- Il condizionamento sociale e l'uso del medicalese. Cfr questo interessante articolo, che ho già postato numerose volte http://psicocafe.blogosfere.it/2008/12/se-la-calvizie-diventa-alopecia-androgenetica.html . I medici che si interessano di tricologia , pur essendo in buona fede e mettendo molta passione in questo campo, senza accorgersene favoriscono il passaggio della calvizie maschile ad alopecia androgenetica. Quindi da condizione para-fisiologica (appunto, anomala come dicevi tu) a gravissima malattia da curare con i farmaci.
- I fattori interni e personali. La calvizie (precoce o meno) determina un vistoso cambiamento corporeo. Passiamo da un'immagine giovanile, quasi infantile ad una più adulta e per certi versi invecchiata.
Sai, in psicoanalisi esiste un concetto molto interessante che viene considerato anche nei colloqui clinici: il cosidetto ideale dell'Io.
Si tratta di una immagine inconscia che ognuno di noi costruisce verso i 5/6 anni di età, cioè subito dopo la risoluzione edipica (quel processo che ci crea coscienziosi di essere nel mondo).
E' l'immagine del bambino bello, buono e desiderabile, amato dalla madre e dal padre. Un'immagine che ha a che fare con dei capelli bellissimi, forti, robusti ed a caschetto che incorniciano un viso infantile, carino, desiderabile.
Quando veniamo incontro a calvizie (che sia a 18 anni o a 30) l'immagine ideale entra in conflitto con quella reale.
Chi possiede una forte struttura di personalità supera brillantemente il problema, spesso non se ne accorge neanche. Persone più fragili (tipo noi) si preoccupano e cercano di porvi rimedio. Persone distrutte sviluppano numerose patologie come dismorfismo corporeo e fobia sociale.
Questa è una delle tante interpretazioni, che però mi ha sempre colpito soprattutto in relazione all'universale difficoltà dell'essere umano nel concepire, in questa società, qualsiasi cambiamento corporeo ed al conseguente sviluppo di patologie psichiche(penso all'adolescenza, alle anoressiche o bulimiche, ai vip che ricorrono alla chirurgia estetica, ed al mito greco dell'eterna gioventù).
Se ti interessa qui è spiegato tutto Laufer - adolescenza e breakdown evolutivo- bollati borignhieri.
Ciao


 

maicol2010

Utente
7 Febbraio 2010
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Secondo me nn si tratta ne di anormalità ne di normalità ne per l'essere pelati ne x l'essere capelloni.Si tratta semplicemente di questioni di costume e di società in cui viviamo.Nella società moderna si sn stilizzati certi prototipi di bellezza secondo i quali avere i capelli è una cosa positiva..stempiare o ancor peggio diventare pelati è una cosa negativa x quanto riguarda la bellezza.Ma ciò non vale solo x i capelli ma x tante altre cose..come ad es:si preferisce l'uomo muscoloso all'uomo magrolino..l'uomo magro all'uomo grosso..l'uomo senza occhiali a quello con gli occhiali..la donna con le forme piuttosto alla donna piatta..etc!Insomma a mio parere non è anormale ne perderli ne averli..è la società che fa diventare anormali certe cose in base ai prototipi di bellezza che si vengono a creare.
 

beralios

Utente
24 Febbraio 2010
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maicol2010, la penso come te! [8)]
una volta avere il petto peloso negli uomini era simbolo di virilità; ora c'è la moda di depilarlo perché tutti i modelli e gli attori non hanno neanche un pelo...
Però aggiungo un'altra cosa; io non mi curo i capelli per essere più bello (cosa che comunque non mi dispiace) ma per un senso di dovere: i capelli sono parte del mio corpo; anche se non svolgono alcuna funzione se non quella estetica, mi sento in dovere di non lasciarli morire... cioé mi dispiace che un pezzo del mio corpo vada via.
 

maicol2010

Utente
7 Febbraio 2010
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si beralios ma incide anche il voler esser + belli..xkè stai certo che se il prototipo di bellezza fosse l'uomo calvo non te li cureresti x niente ;-)
 

beralios

Utente
24 Febbraio 2010
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beh, sai.. gli esseri umani possono resistere a tutto tranne che alle tentazioni; e il voler essere più belli è una tentazione [8)]
 

effe

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13 Febbraio 2010
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almeno per me, per adesso è solo una questione estetica indotta anche da un certo senso comune, ma...in fondo, a cosa servono i capelli?? probabilmente una prossima evoluzione del genere umano li eliminerà completamente!
 

superman84

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11 Dicembre 2005
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Credo che voler essere più belli è una tentazione perchè noi ci siamo lasciati condizionare dalla società che ci ha detto questo.
Siamo suoi schiavi, la società ci dice che dobbiamo essere alti, che dobbiamo avere un bel fisico, che dobbiamo esser pieni di capelli perchè sennò non piacciamo agli altri.
E noi siamo tutti pecoroni che ci crediamo, mentre i calvi che non sono schiavi come noi, trombano come ricci e sono pieni di soldi.
 

jacob

Utente
22 Dicembre 2009
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La schiavitù è dappertutto se la metti così..
E se quei calvi che trombano come ricci pieni di soldi fossero schiavi proprio dei soldi?
Magari mi dirai che li hanno fatti con un lavoro che portano avanti con passione.
Allora son schiavi della loro passione che li ha conquistati e li costringe a coltivarla...
In fondo tutti gli esseri umani son schiavi e nessuno è padrone!Solo le cose che non hanno un fine, loro sono i padroni perchè non cercano niente e non hanno bisogno di essere schiavi di niente per arrivare al loro fine...perchè il fine non ce l'hanno!

Anche la società è schiava perchè senza il nostro consumismo non potrebbe essere tale, e noi siamo schiavi suoi perchè se non consumiamo non ci sentiamo importanti od integrati.

Semplicemente vale la pena fermarsi un attimo e decidere quale padrone scegliere per il resto della propria vita. L'importante è essere consapevoli del fatto che ogni rapporto è tra padroni e schiavi, sia esso un rapporto tra persone od un rapporto tra persone e cose od altro ancora, e l'uno ha assoluto bisogno dell'altro per esistere!

Ciao!
 

superman84

Utente
11 Dicembre 2005
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Questo è vero, ma è anche vero che essere schiavi della siocetà non è stata una nostra scelta.
Basta vedere gli uomini che vogliono molte donne ma che credono di non meritarle perchè sono affetti da alopecia.
La considero schiavitù nel senso che ci limita facendoci credere che senza determinate cose non siamo padroni di andarci a prendere quello che ci aspetta.

Apparte che credo sia molto importante distaccarci un attimo da tutto, cercare di pensare il meno possibile, di identificarci non con la mente ma con il nostro essere.
Le seghe mentali nascono dalla mente, invece di star lì a pensare cosa fare e cosa non fare, è meglio non pensare e agire, AGIRE senza pensare.
Eppoi perchè vogliamo essere più belli? Ovviamente perchè la società ci ha convinti che in questo modo troviamo donne, e abbiamo più successo nella seduzione in generale (non solo quella che riguarda le donne).
Anche le donne ovviamente si convincono che l'uomo perfetto o che piace deve avere i capelli,essere alto e con un bel fisico. Sempre per la società che le ha portate a questo.
Ma poi quando incontrano un vero uomo, che non si fà seghe mentali, che vive la vita, che si diverte, che si mette in gioco e osa,genuino, sincero, si sente inconsapevolmente attratta.
Perchè le donne ci guardano, anche se inconsciamente, con l'occhio della sopravvivenza e lo stesso gli altri ragazzi.
Quanto più siamo abili genuini e con la faccia tosta (intesa come lottare anche se sembra che le cose vadano male), soprattutto socialmente, più faremo strada, questa è la realtà secondo il mio punto di vista.