Spiaggia.

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
3,039
0
915
Avevo chiuso gli occhi, con la faccia immersa nella sabbia, stringendo le palpebre a far sì che le mie iridi sanguinassero.



Sopra, intorno, in mezzo, alle mie gambe, ai miei respiri,alle mie mani c’era la notte, che calava giù fin quasi a farmi sentire il suo odore.



Si intrufolava tra il sangue che stringeva le lacrime, e lasciava il segno sulla spiaggia.



Lacrime di notte, lacrime di sangue.



Le dita, affondavano nella sabbia, così fragile, da tenermi appena.



Instabile, disarmonica, aspettava il prossimo colpo del mare.



Le onde, l’acqua, sul suo ventre.



Così debole da tenere la spinta degli oceani, così generoso da tenere il peso del mio sangue.



Pioggia.



Non potevo vedere.



I granelli di terra, fra gli occhi pungevano ogni qualvolta tentavo di scorgere quel che accadeva.



Rimisi il volto, fra la sabbia.



La pioggia lavò la notte, e la fece scorrere sulla mia schiena infreddolita.



Goccia dopo goccia.



Si fece il sole, nel cielo, portò con se gli ultimi brandelli della notte ansimante sul mio corpo.



Asciugò la spiaggia.



Rese quieto il mare, concedendogli un breve sollievo,che portai con me.



Fra le dita sporche ancora, e gli occhi bui.
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Avevo chiuso gli occhi, con la faccia immersa nella sabbia, stringendo le palpebre a far sì che le mie iridi sanguinassero.



Sopra, intorno, in mezzo, alle mie gambe, ai miei respiri,alle mie mani c’era la notte, che calava giù fin quasi a farmi sentire il suo odore.



Si intrufolava tra il sangue che stringeva le lacrime, e lasciava il segno sulla spiaggia.



Lacrime di notte, lacrime di sangue.



Le dita, affondavano nella sabbia, così fragile, da tenermi appena.



Instabile, disarmonica, aspettava il prossimo colpo del mare.



Le onde, l’acqua, sul suo ventre.



Così debole da tenere la spinta degli oceani, così generoso da tenere il peso del mio sangue.



Pioggia.



Non potevo vedere.



I granelli di terra, fra gli occhi pungevano ogni qualvolta tentavo di scorgere quel che accadeva.



Rimisi il volto, fra la sabbia.



La pioggia lavò la notte, e la fece scorrere sulla mia schiena infreddolita.



Goccia dopo goccia.



Si fece il sole, nel cielo, portò con se gli ultimi brandelli della notte ansimante sul mio corpo.



Asciugò la spiaggia.



Rese quieto il mare, concedendogli un breve sollievo,che portai con me.



Fra le dita sporche ancora, e gli occhi bui.
 

brianmay

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Avevo chiuso gli occhi, con la faccia immersa nella sabbia, stringendo le palpebre a far sì che le mie iridi sanguinassero.



Sopra, intorno, in mezzo, alle mie gambe, ai miei respiri,alle mie mani c’era la notte, che calava giù fin quasi a farmi sentire il suo odore.



Si intrufolava tra il sangue che stringeva le lacrime, e lasciava il segno sulla spiaggia.



Lacrime di notte, lacrime di sangue.



Le dita, affondavano nella sabbia, così fragile, da tenermi appena.



Instabile, disarmonica, aspettava il prossimo colpo del mare.



Le onde, l’acqua, sul suo ventre.



Così debole da tenere la spinta degli oceani, così generoso da tenere il peso del mio sangue.



Pioggia.



Non potevo vedere.



I granelli di terra, fra gli occhi pungevano ogni qualvolta tentavo di scorgere quel che accadeva.



Rimisi il volto, fra la sabbia.



La pioggia lavò la notte, e la fece scorrere sulla mia schiena infreddolita.



Goccia dopo goccia.



Si fece il sole, nel cielo, portò con se gli ultimi brandelli della notte ansimante sul mio corpo.



Asciugò la spiaggia.



Rese quieto il mare, concedendogli un breve sollievo,che portai con me.



Fra le dita sporche ancora, e gli occhi bui.