Siddharta

soukrates

Utente
3 Aprile 2006
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...nel peccatore è già ora, oggi stesso, il futuro Buddha, il suo avvenire è già tutto presente, tu devi venerare in lui, in te, in ognuno il Buddha potenziale, il Buddha in divenire, il Buddha nascosto. Il mondo non è imperfetto, o impegnato in un lungo cammino verso la perfezione: è perfetto in ogni istante, ogni peccato porta con sè già la grazia, tutti i bambini portano con sè la vecchiaia, tutti i neonati la morte, tutti i morenti la vita eterna

Per questo a me pare buono tutto ciò che esiste, la vita come la morte, il peccato come la santità, l'intelligenza come la stoltezza, tutto deve essere così, tutto richiede solamente il mio accordo, la mia buona volontà, la mia amorosa comprensione e così per me tutto è bene, nulla mi può far male.

Così ho imparato ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato da me, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, com'è, ed amarlo e appartenergli con gioia.....
A me importa solo di poter considerare il mondo, e me e tuti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto....


H. Hesse Siddharta.

 

soukrates

Utente
3 Aprile 2006
420
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...nel peccatore è già ora, oggi stesso, il futuro Buddha, il suo avvenire è già tutto presente, tu devi venerare in lui, in te, in ognuno il Buddha potenziale, il Buddha in divenire, il Buddha nascosto. Il mondo non è imperfetto, o impegnato in un lungo cammino verso la perfezione: è perfetto in ogni istante, ogni peccato porta con sè già la grazia, tutti i bambini portano con sè la vecchiaia, tutti i neonati la morte, tutti i morenti la vita eterna

Per questo a me pare buono tutto ciò che esiste, la vita come la morte, il peccato come la santità, l'intelligenza come la stoltezza, tutto deve essere così, tutto richiede solamente il mio accordo, la mia buona volontà, la mia amorosa comprensione e così per me tutto è bene, nulla mi può far male.

Così ho imparato ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato da me, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, com'è, ed amarlo e appartenergli con gioia.....
A me importa solo di poter considerare il mondo, e me e tuti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto....


H. Hesse Siddharta.

 

soukrates

Utente
3 Aprile 2006
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...nel peccatore è già ora, oggi stesso, il futuro Buddha, il suo avvenire è già tutto presente, tu devi venerare in lui, in te, in ognuno il Buddha potenziale, il Buddha in divenire, il Buddha nascosto. Il mondo non è imperfetto, o impegnato in un lungo cammino verso la perfezione: è perfetto in ogni istante, ogni peccato porta con sè già la grazia, tutti i bambini portano con sè la vecchiaia, tutti i neonati la morte, tutti i morenti la vita eterna

Per questo a me pare buono tutto ciò che esiste, la vita come la morte, il peccato come la santità, l'intelligenza come la stoltezza, tutto deve essere così, tutto richiede solamente il mio accordo, la mia buona volontà, la mia amorosa comprensione e così per me tutto è bene, nulla mi può far male.

Così ho imparato ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato da me, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, com'è, ed amarlo e appartenergli con gioia.....
A me importa solo di poter considerare il mondo, e me e tuti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto....


H. Hesse Siddharta.

 

gordon

Utente
4 Marzo 2004
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queste sono le parole del Buddha. ne piu' ne meno!

La vita e' una, la realta' e' una. Che ci piaccia o no!
Pero' la nostra mente segue sempre delle idee, vorrebbe che le cose, che la realta', fossero sempre come dice lei, secondo il suo arbitrario ordine.

La mente vuole sempre cambiare, non e' mai soddisfatta. La mente e' sempre per il cambiamento, e anche nel caso in cui riesca effettivamente a cambiare qualcosa non sara' mai soddisfatta, qualcosa rimarra' sempre fuori, l'obbiettivo si spostera' e la lotta non trovera' mai fine.

E' un infinita guerra per il cambiamento, la lotta contro la realta'. E le menti sono miliardi, le lotte sono miliardi, ognuna lotta per il suo personale ordine.

Il Buddha dice:
Cosi' funziona la mente ed e' questo che riduce l'uomo alla miseria. L'uomo non dubita mai della propria mente. L'uomo e' capace di dubitare di tutto ma mai e poi mai dubiterebbe della propria mente, perche' l'uomo stesso si identifica con essa.
Ed il punto non e' scappare dalla propria mente, lei fa il suo lavoro giustamente... il punto e' CONOSCERLA! Nel momento in cui la comprendi appieno sarai libero da essa.
Ora la mente e' il tuo padrone... Conoscila!... Ed anche la mente stessa diventera' finalmente un tuo servo...

 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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2
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Gordon, mi ricordi un discorso fra psichiatri che ho visto questa settimana, dove si ripeteva il pensiero di Epiteto che il problema non è la realtà;ma,il modo come la capiamo. Ossia, il problema non sta fuori di noi;ma, dentro di noi, nel modo come interpretiamo le cose.
 

gordon

Utente
4 Marzo 2004
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Gia' Bat.
il bello e' che qualche millennio fa c'era gia chi se n'era accorto ed era andato anche oltre (e non parlo solo del Buddha!)
 

brianmay

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6 Giugno 2006
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Gordon,
allora in poche parole,
nessun cambiamento ci porterà pace e soddisfazione perchè per natura la mente sposterà subito, non contenta il suo obiettivo diventerà subito un altro.

Ovvero sarebbe annullare la ricerca, annullare la ricerca secondo me ,è morte.

Se ognuno E' la propria mente, rendendola schiava chi agisce in suo nome?
 

soukrates

Utente
3 Aprile 2006
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265
La mente agisce su piani temporali e spaziali molteplici: essa prevede e pianifica il futuro, stabilendo prima che accadano come potrebbero verificarsi eventi che ci riguardano, o come dovremmo comportarci.
Oppure essa giudica scelte ed episodi del passato.

Ma io, come corpo e anima, esisto su un solo piano di vita, temporale e spaziale: ciò che chiamo il Qui e l'Ora. La mente esula dalla realtà, dal Qui e dall'Ora. Ma se io so che cosa essa sta facendo sono consapevole di me: vivo il momento presente e posso imparare a controllare la mente, che vive e lavora per suo conto in ogni istante, e segue preconcetti e idee già stabilite a priori (pensiero automatico).
 

gordon

Utente
4 Marzo 2004
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esatto Soukrates.

Brian, la ricerca e la scienza sono tutte realta' positive. Conoscere la mente non significa rimanere immobili, singifica vivere pienamente senza gli incubi e le incertezze che la nostra mente crea quando costantemente ci proietta nel futuro. Il problema e' che noi ci identifichiamo totalmente con la mente, mentre la mente e' in verita' uno strumento ed il pensare e' la sua attivita', come le gambe sono uno strumento ed il camminare e' la loro attivita'.

La mente e' utile, ma deve rimanere uno strumento. Se la mente e' il tuo padrone ti porta a vivere una continua sofferenza perche' la mente calcola, pianifica, cerca di porre tutto sotto il suo controllo perche' questa e' la sua funzione naturale. Il problema e' che la realta' non e' sotto il nostro controllo, il futuro sopratutto non e' sotto il nostro controllo, non lo potrebbe mai essere, e questo ci porta sofferenza.

La mente e' utile nel senzo che se vai in campeggio in montagna dovrai sicuramente organizzare il tutto, tenda, sacco a pelo, torcia ecc... Il problema e' che quando sarai finalmente sotto le stelle, invece di goderti al 100% la serata, la tua mente divaghera' continuamente nel futuro portando dubbi ed incertezze, e cosi' in una catena infinita... la gente vive e muore pensando sempre al futuro...
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Purtroppo sono contrario a ciò che dici, anche se visto da un certo punto di vista il tutto potrebbe essere esatto.

Concordo con te sul fatto di cercare di vivere il presente, di cogliere l'attimo, ma è impossibile farlo senza la mente.

Ridurre la mente a semplice mezzo per compiere delle azioni necessarie è impossibile, se non sbagliato.
Utilizzare la mente non vuol dire annullare il godimento della realtà che stiamo vivendo, non puoi rendere la tua mente schiava, perchè tu sei la tua mente e nient'altro.

Credo che non serva essere padroni della propria mente, ne renderla schiava,anche perchè con cosa si renderebbe schiava la nostra mente?


Nel momento stesso che tu pensi di comandare la tua mente è lei che comanda te, perchè è lei che pensa di poter comandare una cosa che pensa estranea, ma che effettivamente e questo è oggettivo è la stessa cosa che ti sta facendo pensare.

Io credo che puoi goderti le stelle anche utlizzando la mente, e pensando al futuro.
Senza però commettere degli sbagli (e per questo bisogna essere bravi) non pensando al futuro o al passato con incertezza, agitazione paura, ma con la consapevolezza di aver agito e di agire per il nostro meglio.
Fantasticare con la mente e con gli occhi rivolti al cielo, ripensare a quello che siamo stati, quello che saremo e quello che siamo in quel momento, ma non facendo che questi spazi temporali siano delle barriere, ma uniti ed in continuo volgere.
Senza la mente, non godrai mai di un cielo stellato, perchè ti limiterai a vederlo come un evento naturale,piuttosto che riempirlo di tutte le tue sensazioni positive e negative.

Non puoi rendere schiava la mente, è uccidere la natura stessa dell'uomo.
La sensibilità e la ricerca sono figlie della mente,
l'arte, l'immaginazione, il cambiamento, sono figlie di queste ultime.

L'uomo è in divenire,in continuo cambiamento, uno srotolarsi di giorni, emozioni, paure ed incertezze.

La pace dei sensi è per esseri superiori, non per noi.
 

gordon

Utente
4 Marzo 2004
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tutto quello che dici e' vero Brian. Infatti il discorso e' molto sottile. E piu lo si analizza accuratamente e piu' diventa sottile.

Assottigliando ancora di piu' il discorso si giunge a dei punti ben precisi:
L'uomo ha paura. Ogni persona ha paura.

Tutti viviamo momenti di alti e bassi, felicita' e dolore, ma la paura e' costante. Ogni tanto la notiamo ogni tanto no, ma lei cammina sempre dietro a noi. Ci segue. Noi cerchiamo di guardare dritto e non calcolarla ma comunque ne sentiamo i passi dietro noi.

Ogni persona ha delle paure specifiche ma ci sono delle paure generali alle quali ognuno e' soggetto: Paura della solitudine, paura del fallimento, paura del dolore fisico e psicologico, paura della morte.

Queste paure impediscono all'uomo di volare, perche' queste paure vivono dentro di noi anche se cerchiamo sempre di non guardarle, di volgere lo sguardo da qualche altra parte. Ma loro sono li', sia che le guardi sia che no.

Queste paure sono create dalla mente, non che nulla di male stia accadendo in questo momento, ma la mente ha paura di cio' che in futuro non potrebbe controllare. La mente ha sempre paura che il futuro la faccia soffrire perche' il futuro non e' controllabile.


 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Se io ti dicessi che invece personalmente ho paura che sia tutto dannatamente controllabile?

Credo che l'intelligenza ci permetta di puntare sempre più in alto,senza la voglia di ricerca non ci punti sempre più in alto.

Se sei sotto una montagna altissima,e ti trovi soltanto a metà di questa, ti accontenti di stare li, e ti convinci che stai bene li,che ti basta quell'aria ancora densa, quella vegetazione,allora sai essere felice.

Un animo sensibile non è predisposto ad essere felice,ad accontentarsi, perchè votato alla ricerca,all'irrequietezza del proprio io,non si accontenterà mai di restare a metà, ma vorrà andare a respirare quell'aria rarefatta e guardare il mondo da un'altra prospettiva,vorrà immaginare il percorso verso la cima, le speranze, le paure, i pericoli.

Una volta arrivato non sarà soddisfatto di quella cima,e l'unico brivido di vita che gli correrà lungo la schiena sarà quello di un'altra vetta da scalare, un'altro percorso da immaginare.

Un animo sensibile eleva nel dubbio e nell'incertezza tutte le sue potenzialità.
Non può trovare la felicità a metà montagna, ma ne trova solo la sfumatura nell'illusione di un posto fermo e rassicurante che lo soddisfi.
Ma ciò non accadrà mai.

Allora credo che un'essere che vive intensamente la sua vita interiore difficilmente riuscirà a vivere il presente con spensieratezza e felicità, perchè sara sempre proiettato avanti, questa secondo me non è paura del futuro, è predisposizione naturale.

 

gordon

Utente
4 Marzo 2004
3,106
0
915
Brian nulla e' controllabile perche' di fatto potremmo morire in questo preciso momento. Le malattie non sono controllabili, il dolore non e' controllabile, il fallimento neanche. La tua futura partner non sara' controllabile, i tuoi figli neanche.


C'e' un vecchio detto che descrive la vita in questo modo:

Quando veniamo al mondo e' come se ci trovassimo davanti ad una grande scala, altissima. Non ne vediamo la fine. La scala e' piena di persone che tentano di salire, c'e' una confusione assurda, tutti si spingono, calci e pugni, tutti si azzuffano per tentare di salire uno scalino in piu' dell'altro.
Tutti vogliono arrivare in cima, ma dov'e' la fine della scala? la fine della scala non c'e'! e' una scala infinita. Ogni volta che ti sei sudato uno scalino desidererai salire anche su quello dopo e la lotta non finira' mai. Il giorno in cui muori ti accorgi che nella vita hai solo fatto la guerra.
Spesso alcuni si fermano ad un certo livello, si accontentano. Ma la loro non e' gioia, e' solamente Rinuncia. Rinuncia alla lotta. Ma anche loro vivono continuamente in relazione a quello che fanno gli altri. Si fermano su uno scalino e guardano tutta la gente che sta sotto di loro e questo gli da forza... pensano Beh, alla fine qua sto bene, guarda tutta la gente che sta ancora sotto di me. E cmq butteranno sempre un occhio a chi sta davanti a loro con un po' d'invidia..
Quando veniamo al mondo ci troviamo di fronte a questa scala e che facciamo? ci saltiamo sopra anche noi. Non sappiamo nulla della scala, ne dove sta la cima e ne cosa c'e' in cima... ma visto che tutti s'azzuffano assumiamo per certo che ci sia un tesoro da qualche parte...e cosi' anche noi ci infiliamo nel caos della scala...

L'uomo che riscopre se stesso e' colui che invece di salire sulla scala si siede per terra e si fa una grande risata nel guardare tutto quel casino.. [:D]

L'uomo che riscopre se stesso diventa finalmente un individuo nella sua totalita'. Egli vive in accordo alla sua individualita', alla sua natura ed alle sue attitudini, non in relazione a quello che fanno gli altri. Oggi viviamo ogni momento della nostra vita in relazione a cio' che fanno gli altri, guardiamo sempre gli altri, ogni movimento che fanno gli altri si ripercuote su noi stessi in mille modi diversi.

E se gia' riuscissimo ad ammettere queste cose sarebbe gia un bel passo avanti [:)]
 

jador

Utente
7 Agosto 2006
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Citazione:Messaggio inserito da soukrates
Bisognerebbe provare a sentire il proprio respiro. Penso che esso sia il momento di vita presente.




[8)][8)][8)]