Scuole e droga: ormai è il CAOS

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Ormai non passa giorno che non emergano notizie di arresti e segnalazioni di utilizzo di droga negli istituti scolastici italiani. C'è da chiedersi il Ministro cosa faccia e se questi siano ancora dei luoghi PEDAGOGICI o se invero raccolgano il peggio della nostra società; con insegnanti che non sanno più fare il loro mestiere, un lassismo totale che fa incancrenire la situazione. Povera scuola italiana!
[:(][:(][:(]
SPINELLI IN CLASSE, ARRESTATI STUDENTI
ROSSANO (COSENZA) - Spinelli confezionati e fumati dagli studenti in classe in presenza di ignari professori. E' quanto sarebbe accaduto nell'istituto tecnico per geometri 'Falcone e Borsellino' di Rossano secondo un'indagine della Guardia di finanza che ha portato all'arresto di dieci persone, tra cui tre studenti. Un ennesimo fatto di cronaca che coinvolge la scuola, questa volta legato al consumo di droga: un problema che esiste nelle aule, come esiste nella società, spiega il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado. In ogni caso, fenomeno difficile da monitorare, spiega il preside, ma che è sentito dagli insegnanti, tanto che è affrontato nei consigli di istituto per trovare soluzioni per la prevenzione. Ma, avvisa la Rete degli Studenti, è sbagliato parlare di emergenza droga nella scuola. Piuttosto ci sono casi limite, come l'aumento dell'uso della cocaina. Le più preoccupate sono le famiglie: gli insegnanti stanno gettando la spugna e ci chiedono aiuto, spiega il Coordinamento genitori democratici. I fatti di Rossano risalgono allo scorso anno scolastico. Uno studente, Cosimo Vulcano, di 20 anni, che è tra gli arrestati, ha filmato col proprio videofonino il confezionamento ed il consumo degli spinelli in classe. La ripresa, sequestrata dai finanzieri insieme al videofonino, rappresenta adesso una prova inoppugnabile di quanto accadeva in classe all' insaputa dei docenti e del preside, Michele Grande. Vulcano in passato ha giocato nella squadra di calcio della Rossanese e, secondo quanto hanno riferito gli investigatori, avrebbe fatto uso dell' hascisc anche durante un ritiro con la squadra.


L'indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica di Rossano, Dario Granieri, e dal sostituto Maria Vallefuoco, è partita dalla scoperta di una vasta rete di spacciatori a Rossano che faceva capo ad elementi legati alla criminalità. La droga veniva dal nord Italia, in particolare nella zona di Bologna, e portata da corrieri a Rossano. Erano soprattutto studenti c
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
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Ormai non passa giorno che non emergano notizie di arresti e segnalazioni di utilizzo di droga negli istituti scolastici italiani. C'è da chiedersi il Ministro cosa faccia e se questi siano ancora dei luoghi PEDAGOGICI o se invero raccolgano il peggio della nostra società; con insegnanti che non sanno più fare il loro mestiere, un lassismo totale che fa incancrenire la situazione. Povera scuola italiana!
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SPINELLI IN CLASSE, ARRESTATI STUDENTI
ROSSANO (COSENZA) - Spinelli confezionati e fumati dagli studenti in classe in presenza di ignari professori. E' quanto sarebbe accaduto nell'istituto tecnico per geometri 'Falcone e Borsellino' di Rossano secondo un'indagine della Guardia di finanza che ha portato all'arresto di dieci persone, tra cui tre studenti. Un ennesimo fatto di cronaca che coinvolge la scuola, questa volta legato al consumo di droga: un problema che esiste nelle aule, come esiste nella società, spiega il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado. In ogni caso, fenomeno difficile da monitorare, spiega il preside, ma che è sentito dagli insegnanti, tanto che è affrontato nei consigli di istituto per trovare soluzioni per la prevenzione. Ma, avvisa la Rete degli Studenti, è sbagliato parlare di emergenza droga nella scuola. Piuttosto ci sono casi limite, come l'aumento dell'uso della cocaina. Le più preoccupate sono le famiglie: gli insegnanti stanno gettando la spugna e ci chiedono aiuto, spiega il Coordinamento genitori democratici. I fatti di Rossano risalgono allo scorso anno scolastico. Uno studente, Cosimo Vulcano, di 20 anni, che è tra gli arrestati, ha filmato col proprio videofonino il confezionamento ed il consumo degli spinelli in classe. La ripresa, sequestrata dai finanzieri insieme al videofonino, rappresenta adesso una prova inoppugnabile di quanto accadeva in classe all' insaputa dei docenti e del preside, Michele Grande. Vulcano in passato ha giocato nella squadra di calcio della Rossanese e, secondo quanto hanno riferito gli investigatori, avrebbe fatto uso dell' hascisc anche durante un ritiro con la squadra.


L'indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica di Rossano, Dario Granieri, e dal sostituto Maria Vallefuoco, è partita dalla scoperta di una vasta rete di spacciatori a Rossano che faceva capo ad elementi legati alla criminalità. La droga veniva dal nord Italia, in particolare nella zona di Bologna, e portata da corrieri a Rossano. Erano soprattutto studenti c
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Ormai non passa giorno che non emergano notizie di arresti e segnalazioni di utilizzo di droga negli istituti scolastici italiani. C'è da chiedersi il Ministro cosa faccia e se questi siano ancora dei luoghi PEDAGOGICI o se invero raccolgano il peggio della nostra società; con insegnanti che non sanno più fare il loro mestiere, un lassismo totale che fa incancrenire la situazione. Povera scuola italiana!
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SPINELLI IN CLASSE, ARRESTATI STUDENTI
ROSSANO (COSENZA) - Spinelli confezionati e fumati dagli studenti in classe in presenza di ignari professori. E' quanto sarebbe accaduto nell'istituto tecnico per geometri 'Falcone e Borsellino' di Rossano secondo un'indagine della Guardia di finanza che ha portato all'arresto di dieci persone, tra cui tre studenti. Un ennesimo fatto di cronaca che coinvolge la scuola, questa volta legato al consumo di droga: un problema che esiste nelle aule, come esiste nella società, spiega il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado. In ogni caso, fenomeno difficile da monitorare, spiega il preside, ma che è sentito dagli insegnanti, tanto che è affrontato nei consigli di istituto per trovare soluzioni per la prevenzione. Ma, avvisa la Rete degli Studenti, è sbagliato parlare di emergenza droga nella scuola. Piuttosto ci sono casi limite, come l'aumento dell'uso della cocaina. Le più preoccupate sono le famiglie: gli insegnanti stanno gettando la spugna e ci chiedono aiuto, spiega il Coordinamento genitori democratici. I fatti di Rossano risalgono allo scorso anno scolastico. Uno studente, Cosimo Vulcano, di 20 anni, che è tra gli arrestati, ha filmato col proprio videofonino il confezionamento ed il consumo degli spinelli in classe. La ripresa, sequestrata dai finanzieri insieme al videofonino, rappresenta adesso una prova inoppugnabile di quanto accadeva in classe all' insaputa dei docenti e del preside, Michele Grande. Vulcano in passato ha giocato nella squadra di calcio della Rossanese e, secondo quanto hanno riferito gli investigatori, avrebbe fatto uso dell' hascisc anche durante un ritiro con la squadra.


L'indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica di Rossano, Dario Granieri, e dal sostituto Maria Vallefuoco, è partita dalla scoperta di una vasta rete di spacciatori a Rossano che faceva capo ad elementi legati alla criminalità. La droga veniva dal nord Italia, in particolare nella zona di Bologna, e portata da corrieri a Rossano. Erano soprattutto studenti c
 

miki

Utente
19 Ottobre 2005
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oddio ivo, tutti questi professionisti vorrei sapere dove stanno!!

La prof. di inglese di mio fratello e' barese (nulla contro i baresi, ci mancherebbe!!!), con un accento molto marcato, e sta facendo odiare la lingua a tutti gli studenti!
Per non parlare di tutti quelli che ho avuto io, che facevano politica, ognuno la sua, anziche' lezione.
O quelli che si sentono tanto psicolgi, e poi non sanno interagire con gli alunni.

Vabbe' ma questo non c'entra niente con la droga a scuola.








 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Appunto.... se la qualità didattica - come giustamente dici te - è MEDIOCRE; aggiungiamoci la droga a scuola e stiamo fritti. La classe dirigente del domani è già bella è cotta.
 

danu

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28 Ottobre 2004
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Secondo me tutto ciò è un tipico parossimo telegiornalistico all'italiana.
 

akiraaa

Utente
29 Settembre 2005
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Miki la prof poteva essere pure venessiana ed avere un accento molto marcato:p purtroppo l'intonation inglese doc non ce l'hanno tutti=)
Per quanto riguarda per colpa di uno studente deviato,
mi spiace per il tipo che ha fatto quella povera dichiarazione ma la colpa non è dello studente, solo in parte, se uno studente si fuma uno spinello in classe vuol dire che il professore è cieco e ha gravi problemi di olfatto, ma visto che la probabilità che esista un professore che sia cieco e che abbia anche problemi all'olfatto è 1 su 1 milione direi che il professore adotta la politica del: lascia fare agli studenti tutto ciò che gli pare tanto io mi faccio i miei 55 minuti di lezione(magari leggendo il giornale) poi non sono più affari miei ma di quello che viene dopo di me direi che metà della colpa è sua, dato che sarebbe lui il docente, poi il resto della colpa va al provveditorato che ha l'abitudine di adottare una politica molto intelligente: i professori senza palle li mandiamo tutti nelle scuole peggiori.
anzichè spingerli a migliorare le loro capacità professionali e strategie, perchè i corsi di aggiornamento costano, per non parlare di quelli di formazione, così risparmiamo poche centinaia di euro, non importa se poi un ragazzo arriva a 18 anni e ha imparato il 10% di ciò che avrebbe dovuto imparare.
 

miki

Utente
19 Ottobre 2005
1,773
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Miki la prof poteva essere pure venessiana ed avere un accento molto marcato: purtroppo l'intonation inglese doc non ce l'hanno tutti

Certo, allora potrebbero insegnare geografia, sarebbe meglio no?

Cmq, una parte di responsabilita' in tutto quello che succede nelle scuole ce l'hanno i genitori: guai a chi li tocca i loro figli.
Da qui gli insegnanti, gia' carenti di motivazione e preparazione, non aspettano altro che passino i 55 minuti, tanto chi glielo fa fare...
I presidi che non sono altro che dei burocrati.
Ma insomma, sti ragazzi perche'dovrebbero fare i bravi ragazzi?







 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Io, da circa 13 anni, faccio iniziative di prevenzione primaria nelle scuole superiori (per conto della mia AzUSL) e noto macroscopicamente un peggioramento che tocco con mano. Sia nella disciplina che nell'organizzazione degli Istituti, non ci si capisce più niente. Poi è molto molto difficile lavorare coi ragazzi oggi. Non c'è più polso, sono molto preoccupato e - francamente - non so dove andremo a finire.
Anche la preparazione è molto scarsa, lo capisci anche con domandine minime, non hanno dei riferimenti culturali. Sanno tutto di MTV, Emule e della playstation2 e dei gruppi musicali, punto e basta.
[:(]
 

ardecore

Utente
22 Maggio 2006
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QUESTO è VERO IVO

MIA MADRE FA L'INSEGNANTE ELEMENTARE E QUEST'ANNO UN BAMBINO PER OFFENDERE UN SUO COMPAGNO DI 6-7 ANNI DI COLORE GLI HA DETTO

NEGRO HANDICAPPATO

MIA MADRE INSEGNA DA 25 ANNI E HA DETTO KE RAGAZZINI COS' MALEDUCATI E ARROGANTI NON LI AVEVA MAI VISTI

[X]
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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MORTO IN CLASSE: TRACCE DI COCAINA NEI POLMONI
MILANO - Tracce di cocaina, sebbene in lieve quantità, sono state trovate nei polmoni di Dario Evola, il 15enne di Cusano Milanino che il 16 maggio scorso è morto in classe per un malore dopo aver fumato uno spinello con alcuni compagni di scuola. Sono questi i primi risultati degli esami tossicologici disposti subito dalla magistratura per capire, questo era il sospetto, se il ragazzo avesse fumato insieme alla cannabis qualche sostanza nociva.

Da quanto si è saputo gli esiti di questi accertamenti, sebbene ci vogliano una ventina di giorni per avere un quadro completo, non avrebbero evidenziato nel corpo del giovane residui di hascisc. Ed è proprio in base a ciò che ora gli inquirenti ipotizzano che il giovane abbia fumato o inalato - pare due o tre tiri - 'cocaina crackata', i cui effetti sono di gran lunga superiori rispetto al normale. Inoltre la procura di Monza, titolare dell'inchiesta per morte come seguito di altro reato, ancora a carico di ignoti, hanno disposto ulteriori e più approfonditi accertamenti per scoprire se Dario, al quale era già stato riscontrato il cuore leggermente ingrossato, non avesse altre anomalie o malformazioni congenite.
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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BOLOGNA DROGA IN ISTITUTO SCOLASTICO!!!


AGENTI in missione nelle scuole coi cani anti-droga: il mondo della politica e dell´istruzione si dividono sulla proposta del ministro Livia Turco di spedire i carabinieri dei Nas a caccia di sostanze negli istituti scolastici, ma Bologna non aspetta: sotto le Due Torri i controlli anti-droga vengono fatti da un pezzo. Un anno almeno. All´ingresso, e in questo caso si tratta di quelli d´iniziativa, organizzati direttamente da Polizia e Carabinieri, ma in diversi casi anche fin dentro gli istituti, col placet dell´ufficio scolastico provinciale. L´ultima verifica, su richiesta del preside, è andata a segno lunedì mattina alle Aldini, l´istituto tecnico di via Bassanelli. E nei bagni, con tutte le garanzie del caso, perché gli agenti non vanno a caccia di baby spacciatori, ma solo di sostanze, sul muro che divide due bagni il cane ha fiutato mezzo grammo di erba e altrettanto di hascisc. Piccolissime quantità, insomma, lasciate lì in appoggio, in un luogo giudicato sicuro. E, dicono i poliziotti, «raggiungibile soltanto servendosi di una scala».


Non è la prima volta. Dal gennaio di quest´anno alla fine del mese in corso, i controlli d´iniziativa sono stati una quarantina agli ingressi e 21 quelli concordati con le autorità scolastiche. Tre i ritrovamenti, sempre nei bagni, di piccolissime quantità di hascisc, segno insomma che a scuola, se non c´è certezza sul fatto che si fuma, sicuramente le sostanze circolano: i cani antidroga ne hanno trovata traccia nei bagni del Righi, del Pacinotti e alle Aldrovandi. Dallo scorso settembre, quando l´ufficio scolastico provinciale e la Questura hanno avviato il monitoraggio condiviso, i controlli nelle scuole medie e alle superiori sono stati un centinaio. «Alle Aldini i nostri agenti - dice il capo di gabinetto della Questura Sergio Bracco - sono andati durante l´intervallo, quando nei bagni al piano terra non c´era nessuno, su espressa richiesta del preside, dopo il controllo nel cortile e all´esterno della scuola. Si tratta di controlli frequenti, concordati all´inizio dell´anno scolastico tra polizia e l´ex provveditorato, con un rapporto costante». I servizi vengono effettuati regolarmente con una cadenza di uno o due monitoraggi a settimana, servizi di una giornata intera che possono interessare anche due scuole.


Insomma, le polemiche sui Nas a scuola, almeno a Bologna, non esistono. Del resto il dirigente dell´ufficio scolastico provinciale, Paolo Marcheselli, due giorni fa aveva detto che in città le verifiche di questo tipo vengono fatte da molto tempo. Con delicatezza. «Ma si tratta di azioni utili, un buon deterrente - dice Sergio Bracco - per far capire agli studenti che le scuole sono controllate». Nessuna forzatura, nessuna irruzione poliziesca, insomma. «Ed è stato lo stesso Marcheselli - ricorda ancora Maria Luce Bongiovanni, dell´ufficio scolastico provinciale - a pregarmi di sottolineare come le azioni delle forze dell´ordine avvengano in perfetta sinergia con noi: ogni scuola è autonoma e dipende strettamente dal singolo dirigente, ma in un quadro più generale di collaborazione tra l´ente scolastico e la polizia». Nessuna irruzione e nessuna polemica, anche. Come a dire: la presenza degli agenti e dei carabinieri coi cani antidroga fuori dai cancelli e anche dentro le scuole non viene percepita come una intrusione.


«I controlli avvengono da sempre in assoluto accordo con l´ex provveditorato», dice Sergio Bracco. L´importante è cercare di giocare d´anticipo. Prevenire. «A Bologna l´attenzione al problema droga esiste da sempre - sostiene Maria Luce Bongiovanni - non nasce oggi e non coglie impreparati né noi né le forze dell´ordine. Al nostro ufficio non è mai arrivata nessuna segnalazione in senso negativo. Tra le famiglie e l´istituzione scolastica esiste un rapporto diretto».

 

ardecore

Utente
22 Maggio 2006
2,167
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IVO

HAI VISTO CHE A QUEL RAGAZZO MORTO IN CLASSE

HANNO TROVATO TRACCE DI COCA E NON DI CANNABIS?
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Arde ti do ragione e ti sposo appieno; ma non è che pure la Cannabis negli istituti scolastici sia un bell'andazzo... e lo devi ammettere dai. A scuola si va per imparare e diventare cittadini responsabili. Poi che la cannabis non sia letale quello è noto.