Ragazzi, permettetemi questa parentesi espositiva.
Sono oramai 7 anni che mi occupo di informazione sulla calvizie in internet (dal maggio 1998, da quando fra l'altro ho cominciato la mia terapia).
Ne ho viste veramente tante, di cotte e di crude, e se devo fare un bilancio, credetemi sono seriamente in difficoltà, anche se rintengo che tenda più al positivo che al negativo...
Partiamo dagli aspetti positivi.
1) Personalmente, è ovvio massima soddisfazione, in quanto su di me la terapia ha avuto effetti positivissimi, a fasi alterne, alti e bassi, ma spalmata su questi 7 anni i miglioramenti ci sono stati eccome!
2) Il ruolo della community, sempre più importante e sempre più di aiuto per chi cerca soluzioni; Anche in questo caso di successi personali dei nostri membri ne abbiamo visti tanti, e chissà dove sarebbero adesso tutte queste persone se non avessero incontrato per strada la nostra community, che ne sarebbe dei loro capelli
3) Il ruolo della community sulla ricerca/sperimentazione di nuove terapie; questo è un aspetto delicato che va preso con le pinze (non intendiamo con questo l'istigazione all'auto-terapia e auto-sperimentazione, anzi, abbiamo sempre dissuaso e allertato in tal senso).
Per ruolo della community sulla ricerca/sperimentazione intendo tutto quello scambio di informazioni ed internazionalizzazione delle notizie che secondo me ha inciso anche sulle scelte di molti dermatologi e magari anche qui produttori che ne finanziano la ricerca.
Faccio alcuni esempi banali: la sempre più frequente prescrizione di saw palmetto quale alternativa o supporto alla terapia con finasteride, la riscoperta di altri estratti naturali, il fatto che case importanti abbiano puntato per il mercato italiano su principi attivi a noi già ampiamente conosciuti (vedi Acido linoleico del Revivogen), ed in ultimo l'interesse crescente anche dei professionisti nei confronti di nipononivea.
Passando alle note dolenti, ciò che invece mi ha deluso veramente, è stato che di progressi evidenti non se ne sono visti proprio:
Finasteride e Minoxidil erano nel 1998 i pezzi da 90 e lo sono ancora oggi;
Dutasteride si è rivelata un mezzo flop (pareri molto discordanti, effetti collaterali ancora da chiarire)
I prodotti a supporto cosmetico/cosmeceutico sempre gli stessi (Tricomin, Revivogen, Folligen..).
Ciò mi spinge, in proiezione, ad essere più ottimista nei confronti della soluzione chirurgica piuttosto che di quella farmacologica.
Detto
Sono oramai 7 anni che mi occupo di informazione sulla calvizie in internet (dal maggio 1998, da quando fra l'altro ho cominciato la mia terapia).
Ne ho viste veramente tante, di cotte e di crude, e se devo fare un bilancio, credetemi sono seriamente in difficoltà, anche se rintengo che tenda più al positivo che al negativo...
Partiamo dagli aspetti positivi.
1) Personalmente, è ovvio massima soddisfazione, in quanto su di me la terapia ha avuto effetti positivissimi, a fasi alterne, alti e bassi, ma spalmata su questi 7 anni i miglioramenti ci sono stati eccome!
2) Il ruolo della community, sempre più importante e sempre più di aiuto per chi cerca soluzioni; Anche in questo caso di successi personali dei nostri membri ne abbiamo visti tanti, e chissà dove sarebbero adesso tutte queste persone se non avessero incontrato per strada la nostra community, che ne sarebbe dei loro capelli
3) Il ruolo della community sulla ricerca/sperimentazione di nuove terapie; questo è un aspetto delicato che va preso con le pinze (non intendiamo con questo l'istigazione all'auto-terapia e auto-sperimentazione, anzi, abbiamo sempre dissuaso e allertato in tal senso).
Per ruolo della community sulla ricerca/sperimentazione intendo tutto quello scambio di informazioni ed internazionalizzazione delle notizie che secondo me ha inciso anche sulle scelte di molti dermatologi e magari anche qui produttori che ne finanziano la ricerca.
Faccio alcuni esempi banali: la sempre più frequente prescrizione di saw palmetto quale alternativa o supporto alla terapia con finasteride, la riscoperta di altri estratti naturali, il fatto che case importanti abbiano puntato per il mercato italiano su principi attivi a noi già ampiamente conosciuti (vedi Acido linoleico del Revivogen), ed in ultimo l'interesse crescente anche dei professionisti nei confronti di nipononivea.
Passando alle note dolenti, ciò che invece mi ha deluso veramente, è stato che di progressi evidenti non se ne sono visti proprio:
Finasteride e Minoxidil erano nel 1998 i pezzi da 90 e lo sono ancora oggi;
Dutasteride si è rivelata un mezzo flop (pareri molto discordanti, effetti collaterali ancora da chiarire)
I prodotti a supporto cosmetico/cosmeceutico sempre gli stessi (Tricomin, Revivogen, Folligen..).
Ciò mi spinge, in proiezione, ad essere più ottimista nei confronti della soluzione chirurgica piuttosto che di quella farmacologica.
Detto