ripristino del dht ematico

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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Buonasera a tutti, sono Luciopaolo, sono un chimico farmaceutico e sono nuovissimo del forum,iscritto appena stamattina. Avrei un quesito da esporre,nello specifico per l'ottimo e preparatissimo dott.Gigli, ovvero: Per contrastare gli effetti collaterali della finasteride, sarebbe ipotizzabile,durante la sua assunzione,reintegrare il diidrotestosterone che vien meno? So che può sembrare folle ed assurdo, ma l'assunto è questo: L'alopecia androgenetica ha una genesi esclusivamente e squisitamente periferica, è il dht prodotto in loco a fare danni, non quello sistemico che circola nel sangue;un soggetto calvo ha più alti livelli di dht,nonchè del suo metabolita,l'androstenediolo glicuronide,rispetto ad uno non calvo,soltanto al cuoio capelluto,non nel siero.La finasteride, purtroppo, decrementa, per inibizione enzimatica, il dht in tutto il corpo, diminuendone drasticamente la concentrazione nello scalpo ed anche nel sangue,attraverso l'inibizione della 5a reduttasi 2 in tutto l'organismo e non solo nei follicoli dei capelli, provocando, nei soggetti predisposti,che fortunatamente son la minoranza, una situazione di deprivazione androgenica, la quale è auspicabilissima e desideratissima a livello dei capelli, ma meno per altri tessuti e distretti corporei. Ecco allora che, dovendo essere inoffensivo per quel che riguarda la calvizie, il diidrotestosterone ematico, quello non prodotto,per quel che riguarda i capelli,in loco,chiedo agli esperti medici se ripristinare,in concomitanza con l'assunzione di finasteride, il dht sierico( con somministrazione percutanea,essendo questa l'unica disponibile per il dht, almeno a livello domiciliare.....in ambito di ricerca invece è disponibile anche somministrazione sistemica)sia un'ipotesi non assurda e nociva, per evitare di perdere l'azione androgenica in quei tessuti per i quali,al contrario dei follicoli dello scalpo,non è auspicabile perderla, nello specifico tessuto ghiandolare mammario, tessuto adiposo sottocutaneo, tessuti dell'asta peniena.
 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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Messaggio di luciopaolo
Buonasera a tutti, sono Luciopaolo, sono un chimico farmaceutico e sono nuovissimo del forum,iscritto appena stamattina. Avrei un quesito da esporre,nello specifico per l'ottimo e preparatissimo dott.Gigli, ovvero: Per contrastare gli effetti collaterali della finasteride, sarebbe ipotizzabile,durante la sua assunzione,reintegrare il diidrotestosterone che vien meno? So che può sembrare folle ed assurdo, ma l'assunto è questo: L'alopecia androgenetica ha una genesi esclusivamente e squisitamente periferica, è il dht prodotto in loco a fare danni, non quello sistemico che circola nel sangue;un soggetto calvo ha più alti livelli di dht,nonchè del suo metabolita,l'androstenediolo glicuronide,rispetto ad uno non calvo,soltanto al cuoio capelluto,non nel siero.La finasteride, purtroppo, decrementa, per inibizione enzimatica, il dht in tutto il corpo, diminuendone drasticamente la concentrazione nello scalpo ed anche nel sangue,attraverso l'inibizione della 5a reduttasi 2 in tutto l'organismo e non solo nei follicoli dei capelli, provocando, nei soggetti predisposti,che fortunatamente son la minoranza, una situazione di deprivazione androgenica, la quale è auspicabilissima e desideratissima a livello dei capelli, ma meno per altri tessuti e distretti corporei. Ecco allora che, dovendo essere inoffensivo per quel che riguarda la calvizie, il diidrotestosterone ematico, quello non prodotto,per quel che riguarda i capelli,in loco,chiedo agli esperti medici se ripristinare,in concomitanza con l'assunzione di finasteride, il dht sierico( con somministrazione percutanea,essendo questa l'unica disponibile per il dht, almeno a livello domiciliare.....in ambito di ricerca invece è disponibile anche somministrazione sistemica)sia un'ipotesi non assurda e nociva, per evitare di perdere l'azione androgenica in quei tessuti per i quali,al contrario dei follicoli dello scalpo,non è auspicabile perderla, nello specifico tessuto ghiandolare mammario, tessuto adiposo sottocutaneo, tessuti dell'asta peniena.


Spero proprio che il dottor Gigli risponda. Il tema centrale che hai proposto è interessante pero' lo è ancora di più la parte introduttiva:

So che può sembrare folle ed assurdo, ma l'assunto è questo: L'alopecia androgenetica ha una genesi esclusivamente e
squisitamente periferica, è il dht prodotto in loco a fare
danni, non quello sistemico che circola nel sangue;
un soggetto calvo ha più alti livelli di dht,nonchè del suo metabolita,l'androstenediolo glicuronide,rispetto ad uno non calvo,soltanto al cuoio capelluto,non nel siero.

Hai messo il dito nella piaga. L'azione della Finasteride è ovvia, i suoi principi attivi modificano il DHT in tutto il corpo, non può agire solo nei follicoli periferici capricciosi. Se si raccoglie un bastone da un capo, solleveremo inevitabilmente anche l'altro.
Chissà perché questa logica non si applica nella fase di attacco ai
follicoli, dove il DHT si scatena solo in determinate zone del cuoio capelluto mentre preserva il resto dei follicoli. Sarebbe come dire che se provassimo ad inquinare abbondantemente un ruscello con degli agenti chimici questi risultassero dannosi solo in una sponda mentre nell'altra l'acqua rimarrebbe pura. Non ha senso.
Cosi come risulta assurdo che un follicolo subisca una azione debilitante mentre un'altro follicolo, a due millimetri di distanza, con le stesse trasformazioni enzimatiche, gli stessi ormoni, la stessa fisiologia, si mantenga sano e attivo nel tempo.
E non ritorniamo alla storiella della predisposizione.
E ovvio che esiste una causa differente che associa zone specifiche e involuzione follicolare.
Preferirei che il dottor Gigli spiegasse questa piccola controversia oltre a dare una risposta sul riequilibrio del DHT, grazie.

 

sas

Utente
27 Maggio 2012
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Temo proprio che un innalzamento sistemico del dht determinerebbe inevitabilmente un suo accumulo anche a livello follicolare...Prova a farti prescrivere il proviron e poi conta i capelli che ti cadono...
 

sas

Utente
27 Maggio 2012
547
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265
Messaggio di luciopaolo
tessuti dell'asta peniena.


Sta cosa è davvero inquietante...Sotto con gli esercizi di kegel, mi raccomando!! [:eek:)]
 

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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sas ha scritto:
Temo proprio che un innalzamento sistemico del dht determinerebbe inevitabilmente un suo accumulo anche a livello follicolare...Prova a farti prescrivere il proviron e poi conta i capelli che ti cadono...
 

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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Teoricamente, ma solo teoricamente, non dovrebbe esservi un innalzamento, in quanto si apporterebbe dht in un organismo che ne viene parzialmente privato farmacologicamente,ma potrei benissimo sbagliarmi.
 

sas

Utente
27 Maggio 2012
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Cioè, inibisci quello endogeno e contemporaneamente lo introduci dall'esterno? [:252]
 

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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Si, ma con delle precisazioni. Inibire la produzione di quello endogeno, per poterne bloccare la produzione a livello dello scalpo,per arrestare la calvizie e reintrodurre dall'esterno(visto che la finasteride ne blocca la produzione ovunque vi sia la 5a reduttasi 2, non solo nei capelli)una quantità di dht( con eventuale dosaggio, qualora sia questa cosa fattibile e non mera speculazione, o pia illusione, da stabilire da valutazione medica)per mantenere l'azione androgenica laddove non è il caso che venga meno o diminuisca.Il dht esogeno, che andrebbe in circolo sistemico, così come quello endogeno che circola nel sangue,non ha effetto sull'evoluzione dell'alopecia androgenetica.
 

ilkraken

Utente
19 Settembre 2010
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Secondo me privarsi del DHT sierico con fina e inmetterlo successivamente con altre sostanze non serve a nulla. Il problema degli effetti collaterali della finasteride è che inibendo il 5alfa reduttasi impedisce al testosterone di legarsi e diventare DHT.Quini all'inizio il testosterone aumenta. Il problema è che dopo un iniziale aumento(i primi mesi i pazienti in cura con finasteride riferiscono di avere un aumento della libido) il testosterone in eccesso si lega all'enzima aromatasi diventando estradiolo (un estrogeno) che porta ai noti sides sessuali. Secondo me una terapia corretta antisides potrebbe essere quella di accompagnare fina con qualche sostanza che blocca l'aromatasi (ne esistono diverse http://en.wikipedia.org/wiki/Aromatase_inhibitor)
 

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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ilkraken ha scritto:
Secondo me privarsi del DHT sierico con fina e inmetterlo successivamente con altre sostanze non serve a nulla. Il problema degli effetti collaterali della finasteride è che inibendo il 5alfa reduttasi impedisce al testosterone di legarsi e diventare DHT.Quini all'inizio il testosterone aumenta. Il problema è che dopo un iniziale aumento(i primi mesi i pazienti in cura con finasteride riferiscono di avere un aumento della libido) il testosterone in eccesso si lega all'enzima aromatasi diventando estradiolo (un estrogeno) che porta ai noti sides sessuali. Secondo me una terapia corretta antisides potrebbe essere quella di accompagnare fina con qualche sostanza che blocca l'aromatasi (ne esistono diverse http://en.wikipedia.org/wiki/Aromatase_inhibitor)

 

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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Conosco i farmaci antiaromatasi ed in effetti sarebbe, se seguita ed approvata da un medico endocrinologo, un'alternativa valida, ma forse con effetti collaterali maggiori rispetto al dht esogeno.
 

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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Dht esogeno, che, va detto, se somministrato in soggetti che non assumono alcun inibitore delle 5a reduttasi, nello specifico finasteride e dutasteride, non è scevro da effetti secondari, ovvero marcatissimo aumento oltre i limiti fisiologici del dht, con conseguente decremento drastico della produzione di gonadotropine, testosterone, testosterone libero ed estradiolo. C'è però da precisare che tale azione di feedback negativo della somministrazione esogena di diidrotestosterone è strettamente dose-dipendente e la si è verificata in soggetti senza alcuna deprivazione farmacologica del dht, con normali livelli sierici di tale ormone.
 

sas

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27 Maggio 2012
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265
Sono teorie che sulla carta funzionano, ma in pratica no, e si rischia solo di fare casino col sistema endocrino. Meno cacate si assumono, meglio è, anche perchè non è così facile fregare il ns organismo che, come sai bene, è regolato da un complesso sistema di feedback e contro feedback.

ilkraken: Secondo me, invece, il vero problema della fina è proprio la riduzione del dht che, oltre a farci cadere i capelli e farci ingrossare la prostata, svolge una serie di funzioni comunque indispensabili all'uomo (a livello di libido, forza, benessere e lucidità mentale). Ripeto, non a caso i bodybuilders dopati che utilizzato il proviron sperimentano un grande senso di benessere.
Da quando utilizzo la fina, ho notato un drastico calo di forza, un forte appannamento muscolare (non ho più quella durezza e compattezza muscolare che avevo prima, è come se si fosse tutto ammosciato) e una minore capacità di concentrazione. E questi sono fatti, mica mie fantasie. Eppure ho i livelli di estrogeni nella norma...
 

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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sas ha scritto:
Sono teorie che sulla carta funzionano, ma in pratica no, e si rischia solo di fare casino col sistema endocrino. Meno cacate si assumono, meglio è, anche perchè non è così facile fregare il ns organismo che, come sai bene, è regolato da un complesso sistema di feedback e contro feedback.

ilkraken: Secondo me, invece, il vero problema della fina è proprio la riduzione del dht che, oltre a farci cadere i capelli e farci ingrossare la prostata, svolge una serie di funzioni comunque indispensabili all'uomo (a livello di libido, forza, benessere e lucidità mentale). Ripeto, non a caso i bodybuilders dopati che utilizzato il proviron sperimentano un grande senso di benessere.
Da quando utilizzo la fina, ho notato un drastico calo di forza, un forte appannamento muscolare (non ho più quella durezza e compattezza muscolare che avevo prima, è come se si fosse tutto ammosciato) e una minore capacità di concentrazione. E questi sono fatti, mica mie fantasie. Eppure ho i livelli di estrogeni nella norma...

 

luciopaolo

Utente
23 Gennaio 2013
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Estrogeni nella norma, scusami se mi permetto, è un dire un pò generico. Molti laboratori di analisi cliniche riportano come valore di riferimento massimo maschile per l'estradiolo quantità che varia dai quarantadue pg/ml ai cinquattaquattro pgml, eppure per un giovane maschio adulto l'estradiolo, per averne un livello ottimale, non dovrebbe superare i trenta pg/ml. Questo ovviamente non lo sostengo io, ma vari professori che c'erano,e credo ci siano ancora, quando ero ancora studente universitario, nonchè una rinomata endocrinologa,la responsabile della Clinica Endocrinologica della Seconda Università di Napoli, la prof.ssa De Bellis, che ho avuto modo di conoscere. Comunque confrontarsi è sempre piacevole.