Vivo una bellissima storia d'amore da circa 1 anno e mezzo. Sto benissimo con la mia ragazza e non nulla da ridire su di lei.Il problema sono io da quando è cominciato questo dannato diradamento.
Il rapporto con la mia immagine è radicalemente cambiato. Togliendo l'autostima, il problema è il nervosismo.
Sono sempre stato calmo e tranquillo, ma questo problema ha risvegliato in me istinti che non avevo mai percepito. Delle volte quando fisso la mia immagine allo specchio accumulo una carica di risentimento insostenibile. Non arrivo ad atti violenti, ma rispondo male ai miei, sono sgarbato con gli amici e soprattutto perdo delle volte la delicatezza con la mia ragazza. Le rispondo delle volte come un cane e quando lei sbaglia qualcosa sono sempre odiosamente lì a riprenderla.
Delle volte a casa mi capita ( mentre studio e mi tocco i capelli ) di buttare il libro atterra, magari perdendo 1 ora e passa di tempo cercando di calmarmi e concentrarmi di nuovo al meglio. Studio giurisprudenza e dedico 7/8 ore del mio tempo ai libri. Perdendo tempo mi ritrovo a recuperare la sera tardi, aggiungendo altro stress e nervosismo.
In sintesi il conflittuale rapporto con me stesso, mi porta ad essere ( delle volte ) impossibile da avvicinare. Ultimamente sto anche limitando i rapporti con l'esterno, buttandomi solo sui libri, azzerando il mio tempo libero, dedicando tutto il resto alla mia ragazza.
Solo uno sfogo, vorrei avere qualche parere. Grazie
Il rapporto con la mia immagine è radicalemente cambiato. Togliendo l'autostima, il problema è il nervosismo.
Sono sempre stato calmo e tranquillo, ma questo problema ha risvegliato in me istinti che non avevo mai percepito. Delle volte quando fisso la mia immagine allo specchio accumulo una carica di risentimento insostenibile. Non arrivo ad atti violenti, ma rispondo male ai miei, sono sgarbato con gli amici e soprattutto perdo delle volte la delicatezza con la mia ragazza. Le rispondo delle volte come un cane e quando lei sbaglia qualcosa sono sempre odiosamente lì a riprenderla.
Delle volte a casa mi capita ( mentre studio e mi tocco i capelli ) di buttare il libro atterra, magari perdendo 1 ora e passa di tempo cercando di calmarmi e concentrarmi di nuovo al meglio. Studio giurisprudenza e dedico 7/8 ore del mio tempo ai libri. Perdendo tempo mi ritrovo a recuperare la sera tardi, aggiungendo altro stress e nervosismo.
In sintesi il conflittuale rapporto con me stesso, mi porta ad essere ( delle volte ) impossibile da avvicinare. Ultimamente sto anche limitando i rapporti con l'esterno, buttandomi solo sui libri, azzerando il mio tempo libero, dedicando tutto il resto alla mia ragazza.
Solo uno sfogo, vorrei avere qualche parere. Grazie