Quando serve... Scelli c'è. E dietro di lui?
di Giovanni Pecora
da www.inmovimento.it
Scena prima. Interno. Studio televisivo dove va in onda la trasmissione Ballarò.
Il conduttore Giovanni Floris stenta a far decollare l'audience, nonostante la presenza di due ospiti zannuti come Ignazio La Russa e Fausto Bertinotti.
Ad un certo punto, con nonchalance, butta lì una frase a mezza bocca, a ridosso della pubblicità: «...D'altra parte il commissario della Croce Rossa Scelli ha dichiarato che i guerriglieri di Moqtad Al Sadr proteggono l'ospedale della Croce Rossa a Baghdad...sì sì, proprio i guerriglieri di Al Sadr, quelli che a Fallujia hanno sparato sui nostri soldati uccidendone uno...».
«Ma che dici... non dire sciocchezze...» ruggisce La Russa, che intuisce subito la gravità della cosa, un colossale spu***namento specialmente per il suo partito, erede della retorica patriottarda sui nostri militi e sull'eroismo dei soldati italiani. Pensate che botta: l'ospedale italiano protetto dai miliziani di Al Sadr con il consapevole silenzio-assenso del Governo italiano!
Ma come? Non erano feroci terroristi questi miliziani? Non erano banditi che infestavano le strade di Baghdad come i predoni del deserto nelle figurine della Mira Lanza?
(Ahi Ahi Ahi, camerata Ignazio! Qui si mette veramente male... avrà pensato il roco La Russa, mentre Bertinotti sotto un ghigno beffardo arrotava per bene le erre prima di sferrare l'assalto all'arma bianca).
«Ma cosa dici! Ma che dici!» urla scaracchiando un po' La Russa.
«E va bé - chiosa serafico Floris - ora recuperiamo il lancio di agenzia e lo leggiamo insieme».
La regia è veloce nel recuperare la dichiarazione di Scelli, e Floris la legge in diretta:«Ecco, on. La Russa, le leggo il testo dell'agenzia: Il commissario straordinario della Croce Rosse italiana in Iraq, Maurizio Scelli, ha reso noto che truppe di fedeli al leader radicale sciita Moqtada Al Sadr stanno proteggendo l'ospedale Medical city di Baghdad, gestito dalla Cri...».
«Dammi qua! Dammi quel foglio...». La Russa è letteralmente fuori dai gangheri, subdorando chissà quale trappolone ordito ai suoi danni dal 'comunista' Floris (a cui continua a rivolgersi dandogli del 'tu' e chiamandolo persino ragazzo, come se non fosse quel fior di giornalista professionista che è, oltre che padre di famiglia... Ma bisogna ristabilire le distanze ed i ruoli, perbacco...).
Insomma, per non farla lunga, di fronte alla debacle mediatica che si stava p
di Giovanni Pecora
da www.inmovimento.it
Scena prima. Interno. Studio televisivo dove va in onda la trasmissione Ballarò.
Il conduttore Giovanni Floris stenta a far decollare l'audience, nonostante la presenza di due ospiti zannuti come Ignazio La Russa e Fausto Bertinotti.
Ad un certo punto, con nonchalance, butta lì una frase a mezza bocca, a ridosso della pubblicità: «...D'altra parte il commissario della Croce Rossa Scelli ha dichiarato che i guerriglieri di Moqtad Al Sadr proteggono l'ospedale della Croce Rossa a Baghdad...sì sì, proprio i guerriglieri di Al Sadr, quelli che a Fallujia hanno sparato sui nostri soldati uccidendone uno...».
«Ma che dici... non dire sciocchezze...» ruggisce La Russa, che intuisce subito la gravità della cosa, un colossale spu***namento specialmente per il suo partito, erede della retorica patriottarda sui nostri militi e sull'eroismo dei soldati italiani. Pensate che botta: l'ospedale italiano protetto dai miliziani di Al Sadr con il consapevole silenzio-assenso del Governo italiano!
Ma come? Non erano feroci terroristi questi miliziani? Non erano banditi che infestavano le strade di Baghdad come i predoni del deserto nelle figurine della Mira Lanza?
(Ahi Ahi Ahi, camerata Ignazio! Qui si mette veramente male... avrà pensato il roco La Russa, mentre Bertinotti sotto un ghigno beffardo arrotava per bene le erre prima di sferrare l'assalto all'arma bianca).
«Ma cosa dici! Ma che dici!» urla scaracchiando un po' La Russa.
«E va bé - chiosa serafico Floris - ora recuperiamo il lancio di agenzia e lo leggiamo insieme».
La regia è veloce nel recuperare la dichiarazione di Scelli, e Floris la legge in diretta:«Ecco, on. La Russa, le leggo il testo dell'agenzia: Il commissario straordinario della Croce Rosse italiana in Iraq, Maurizio Scelli, ha reso noto che truppe di fedeli al leader radicale sciita Moqtada Al Sadr stanno proteggendo l'ospedale Medical city di Baghdad, gestito dalla Cri...».
«Dammi qua! Dammi quel foglio...». La Russa è letteralmente fuori dai gangheri, subdorando chissà quale trappolone ordito ai suoi danni dal 'comunista' Floris (a cui continua a rivolgersi dandogli del 'tu' e chiamandolo persino ragazzo, come se non fosse quel fior di giornalista professionista che è, oltre che padre di famiglia... Ma bisogna ristabilire le distanze ed i ruoli, perbacco...).
Insomma, per non farla lunga, di fronte alla debacle mediatica che si stava p