Non dicevo che fosse nostalgica la canzone in quanto tale, ma mi riferivo al testo!
Conosco gli Ardecore, ho entrambi gli album, davvero belli!!! Preferisco l'idea che è alla base del secondo, però. E poi il titolo, Chimera, riferito al tema di tutto l'album, la felicità, è troppo bello!
Mercoledì scorso sono stato al concerto di Carmen Consoli all'Auditorium (spettacolo stupendo, intimo e poetico) che ha eseguito una versione di Come te posso amà, tanto per rimanere anche in tema Ardecore. Ha detto una cosa triste e vera, sul dialetto (cito a memoria): Nel dialetto ci sono denari che non si possono più spendere, ci sono gioielli che non si possono più indossare...
Il caso del romano è uno dei più tristi. La prossimità con l'italiano e la continua contaminazione linguistica di altri italiani a Roma lo hanno reso sempre più piatto e grigio togliendogli la sua tipicità. Non è questo l'aspetto triste, ma il naturale corso degli eventi di una capitale che è stupido non accettare. Triste è invece constatare che proprio i pugliesi, i lucani, i calabresi e i campani che ho conosciuto, che vivono qui, delegittimano il poco che resta e che piano piano scompare. Spesso mi sento dire che ...il romanaccio non è nemmeno un dialetto, è un'orrida inflessione..., ci rimango malissimo e sto zitto. [:I]
Triste è che in tutta Italia (e nella stessa Roma) il romano sia considerato il linguaggio non del popolo, ma del cafone.
E la forma attuale parlata dai ragazzi e fatta di espressioni dure, ma di nuovo colorate e davvero tipiche, è slang, non il romano come tutti pensano. Tant'è che gli anziani che li sentono parlare non capiscono un tubo.
Vedi? Mi hai fatto diventare nostalgico! Ahahahah!!!