per il dottor marliani.

fragolina

Utente
5 Aprile 2008
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buona sera dottore.
avrei bisogno di un suo parere..sono stata da un dermatologo,il quale visitandomi mi ha riscontrato un effluvio che purtroppo porto da quasi 20 mesi.la cura che mi ha dato è x 3 mesi è si basa con fiale adefluvina profase ,integratori kera bio clin ,ed una lozione preparata in farmacia composta da acido salicilico 2g-resoruna 0.5 g,alcol a 90 gradi 100 g.
adesso le chiedo secondo lei se puo essere una cura valida.
grazie per la sua attenzione.
 
6 Marzo 2003
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APPROCCIO AMBULATORIALE
AL TELOGEN EFFLUVIO
Riassunto della Riunione di Studio S.I.Tri. del 7 e 8 dicembre 1997
(a cura della Redazione)


DEFINIZIONE:

Il termine “Effluvio” indica una caduta anormale di capelli per quantità e per qualità.
La caduta dei capelli è quantitativamente molto elevata, qualitativamente omogenea (ad esempio tutti i capelli cadono in telogen maturo o in anagen distrofico etc) e sostanzialmente diffusa su tutto il cuoio capelluto.





In presenza di una diffusa caduta di capelli il medico deve poter eseguire una corretta diagnosi basata su una dettagliata indagine anamnestica, su un accurato esame clinico, seguito da eventuali osservazioni microscopiche (se occorre anche mediante biopsia ed istologia) e da esami di laboratorio.




ESAME OBIETTIVO
Il nostro approccio, come spesso avviene in dermatologia ed a differenza di quanto si fa in medicina generale, potrà cominciare con l’esame obiettivo.
Per prima cosa, ovviamente, verificheremo se i capelli sono “normali” per quantità e qualità anche in relazione ad età e sesso del soggetto che stiamo esaminando.
Facilmente potremo verificare se si è in presenza di un diradamento diffuso o localizzato dei capelli (ipotrichia) e se tale diradamento è stato o meno preceduto da assottigliamento evidente dei capelli.
Dopo un parto, ad esempio, si verifica un effluvio diffuso senza che i capelli si assottiglino (telogen effluvio post parto). Durante una dieta dimagrante squilibrata, con carenze proteiche, si può assistere invece ad un assottigliamento dei capelli seguito poi da caduta di capelli in telogen con bulbi che appaiono al microscopio spesso strozzati, come a clessidra.

Il Test della carezza è un primo esame clinico che consisterà nel far scorrere la mano sopra il cuoio capelluto, come per accarezzare i capelli. Saranno piccole alterazioni, di per sé diagnostiche e subito evidenti, a darci un primo immediato orientamento.
Potremo renderci conto “a vista” di quanti sono i capelli corti e sottili “miniaturizzati”, se i capelli sono particolarmente sottili, se sono sottili in toto o solo in zone particolari, se vi sono elementi fratturati etc.
Si potrà subito, grossolanamente, determinare il rapporto fra capelli corti e sottili (miniaturizzati o displasici) e capelli normali. Un eccesso di capelli miniaturizzati indica inequivocabilmente un aumento dei telogen per riduzione del tempo di anagen (defluvio in telogen).
Una irregolarità di distribuzione dei capelli, ad esempio più radi sulla zona del vertice che sulla nuca ci farà inequivocabilmente porre diagnosi di ipotrichia o alopecia androgenetica.
La rarefazione della zona fronto-parietale, la così detta “stempiatura”, sarà diagnostica per una alopecia fronto-parietale maschile.
Una alopecia areata, così come una alopecia cicatriziale, saranno il più delle volte subito evidenti.
Una rarefazione dei capelli sulla nuca e sulle tempie con risparmio del vertice orienteranno verso un effluvio.
I capelli fratturati, simili a barba ispida, faranno subito pensare a danni provocati da trattamenti cosmetici, a malformazioni del fusto, ad una tricotillomania, ad una tigna. Saranno cioè diagnostici di una pseudo alopecia.
Capelli assottigliati, ma non geneticamente e da sempre sottili, potranno far pensare ad uno stato carenziale.
L’esperienza del medico sarà in tricologia, come in tutta la dermatologia (branca “visiva” della medicina), spesso decisiva per una diagnosi immediata.

L’osservazione del cuoio capelluto potrà poi evidenziare la presenza di comuni disturbi dermatologici come la pitiriasi, la dermatite seborroica, la psoriasi ed anche cicatrici, atrofie, ustioni, infezioni, tumori etc.

Il pull test verrà eseguito subito dopo. Questo è un semplice esame semeiologico, solo apparentemente grossolano, che si compie facendo scorrere le dita fra i capelli e tirandone dolcemente una grossa ciocca.



I capelli potranno staccarsi dal follicolo in numero estremamente variabile: 1 - 15 - 20 - 100 ed oltre. Ne deriveranno immediatamente alcune fondamentali considerazioni:
1) Se con la modesta trazione si ottengono fra le dita 20 - 50 - 100 capelli, con i loro bulbi conservati, siamo quasi certamente in presenza di un effluvio.
Se la caduta dei capelli costituisce per il paziente l’unico sintomo di calvizie incipiente, paradossalmente, tanto più questa è vistosa tanto meno corrisponde, nella maggior parte dei casi, ad un reale pericolo di calvizie.



L’effluvio è, come ben sappiamo, impressionante e comunissimo e la sua benignità rende ragione della apparente efficacia di tante “cure” irrazionali.
Osservando ora i bulbi sarà facile distinguere, anche ad occhio nudo, un effluvio in telogen da un effluvio in anagen.
a) Nell’effluvio in telogen, che può essere caratterizzato dalla caduta in telogen di centinaia ed anche migliaia di capelli al giorno, si potrà osservare che i capelli caduti sono esclusivamente elementi telogen senza segni di involuzione (capelli terminali che cadono alla fine di un ciclo).



L’anamnesi facilmente ci farà distinguere un effluvio in telogen acuto da un effluvio in telogen cronico. L’effluvio in telogen acuto è un’onda di muta dovuta ad un evento “stressante” (generico) che colpisce anche tutti gli anagen 6°.
L’effluvio in telogen cronico (di durata superiore ai 3 mesi) è invece dovuto ad un evento “perturbante” ad andamento lungo o cronico, anche misconosciuto, che altera il normale ciclo del capello.
b) Se i capelli si staccano con bulbi piccoli anageni, visivamente distrofici siamo certamente di fronte ad un effluvio in anagen: quasi sempre sinonimo di alopecia areata, talvolta esito immediato di una terapia citostatica, un’intossicazione acuta etc; ma l’anamnesi sarà in questi casi facilmente dirimente.
2) Se i capelli che si staccano alla trazione con i loro bulbi conservati sono in numero modesto, ma il paziente presenta una chiara ipotrichia o una alopecia, siamo quasi certamente in presenza di un defluvio: si tratterà cioè di una caduta di capelli per lo più modesta ma prognosticamente assai più grave per la progressiva ed irreversibile involuzione dell’annesso cutaneo verso il pelo vellus o della cute stessa verso uno stato cicatriziale.
a) Se ora osserveremo, fra i capelli staccati, la presenza di telogen miniaturizzati (ovvero displasici: Orfanos C.E.; ovvero animalizzati: Rebora A.; ovvero prematuri: Marliani A.) potremo porre diagnosi di defluvio in telogen di tipo maschile, sinonimo di defluvio androgenetico.
b) Se i capelli che si staccano sono anagen che portano con sé la guaina epiteliale interna, indice inequivocabile di un danno a livello del clivaggio fra le guaine, porremo diagnosi di defluvio in anagen; cioè saremo di fronte ad una alopecia cicatriziale propriamente “dermatologica”: LED, lichen, pseudo area, follicolite decalvante etc.
3) Se i capelli si staccano senza bulbi sono chiaramente capelli che si fratturano per malformazioni o parassitosi o per maltrattamenti fisici e/o chimici.


ANAMNESI
L’anamnesi richiede un’attenta valutazione della storia familiare, degli stati fisiologici e/o parafisiologici, delle abitudini alimentari, delle malattie pregresse o in corso, dell’uso di farmaci o cosmetici (tinture, colorazioni, lavaggi etc.).

--> Se con l’esame obiettivo abbiamo posto diagnosi di effluvio in telogen (caduta di capelli numericamente molto alta ed iniziata da meno di 3 mesi) l’anamnesi facilmente ci farà distinguere un effluvio in telogen acuto da un effluvio in telogen cronico.
L’effluvio in telogen acuto è un’onda di muta dovuta ad un “evento” breve e violento che colpisce anche tutti gli anagen 6°.


L’effluvio in telogen cronico (di durata superiore ai 3 mesi) sarà invece dovuto ad una causa “perturbante”, ad andamento lungo o cronico, che altera il normale ciclo del capello.

Cause Comuni di “Telogen Effluvio”

1) post gravidico
2) luetico
3) malattie infettive in gen