Tanti anni fà vivevo il mio presente quasi come fosse un miraggio, credevo di non poter mai più rivevere quell'embrezza di essere realmente se stessi. Credevo nella fine delle cose come adesso, ma pensavo che mai come per me quel termine fosse segnato. Invece ho dimostrato ancora una volta di avere un prezzo più alto delle cose che mi hanno circondato e che ancora oggi lo fanno soltanto che non meritano più i miei occhi. Ho sconfitto invidie, maligni, falsi amici...ho attraversato prima di risorgere molti mesi vissuti nella mediocrità voluta da me. Ora un vestito firmato, un palmare da cui scrivere un post, una ragazza stupenda, amici nuovi ...non valgono questi la mia vittoria ma semplicemente sono soltanto il riconoscimento della mia forza di risollevarmi e di risposare me stesso. Nonostante le vittorie alternate anche da qualche sconfitta che fa bene, oggi mi ritrovo ancora una cosa per cui lottare...la mia famiglia.
Non ho mai vissuto in un clima sereno pagando cio' più di quanto io credessi le mura domestiche avessero importanza.
Un anno fà di questi tempi 18 enne partii militare, volevo dedicare un anno della mia vita ad un mio sogno. Incosciente, motivato passai i difficili primi giorni che mi scivolavano addosso in una maniera troppo facile, in fondo da lottatore non poteva impaurirmi il nulla.
Ho cercato nel corso della ben lunga ferma militare i motivi che mi avevano spinto a diventarlo e se cio' avesse avuto più importanza di tutto quello che mi ero guadagnato nelle amicizie, tra le ragazze...nella mia vita.
I mesi si susseguirono veloce non senza qualche difficoltà ero sensibilmente insoddisfatto avevo realizzato una cosa ma rinunciato a tutto il resto. Trovai nello studio, nel vivermi la vita nel giusto modo, nella cultura, nel cercare di misurare la forza che mettevo nel combattere con la cosa che avrei guadagnato vincendo.
Fu immediata la scelta. Non che non credessi ad un giuramento davanti ad una bandiera nazionale (oggi non so' che prezzo abbia), non che non credessi che lasciare a 3 mesi dal congedo (anche se per salute) non mi avrebbe poi percosso dentro in quella umiltà e quell' onore a cui tanto credo e credevo. Decisi che fare il soldato semplice già a 19 anni era uno spreco. Avevo capacità che mi avrebbero portato oltre , che non mi facevano sfigurare dinanzi a ufficiali in caserma (molti divenuti amici) , che non mi avrebbero reso meno brillante di altri nelle aule universitarie. Dovevo andare oltre.
Mi iscrissi queesto
Non ho mai vissuto in un clima sereno pagando cio' più di quanto io credessi le mura domestiche avessero importanza.
Un anno fà di questi tempi 18 enne partii militare, volevo dedicare un anno della mia vita ad un mio sogno. Incosciente, motivato passai i difficili primi giorni che mi scivolavano addosso in una maniera troppo facile, in fondo da lottatore non poteva impaurirmi il nulla.
Ho cercato nel corso della ben lunga ferma militare i motivi che mi avevano spinto a diventarlo e se cio' avesse avuto più importanza di tutto quello che mi ero guadagnato nelle amicizie, tra le ragazze...nella mia vita.
I mesi si susseguirono veloce non senza qualche difficoltà ero sensibilmente insoddisfatto avevo realizzato una cosa ma rinunciato a tutto il resto. Trovai nello studio, nel vivermi la vita nel giusto modo, nella cultura, nel cercare di misurare la forza che mettevo nel combattere con la cosa che avrei guadagnato vincendo.
Fu immediata la scelta. Non che non credessi ad un giuramento davanti ad una bandiera nazionale (oggi non so' che prezzo abbia), non che non credessi che lasciare a 3 mesi dal congedo (anche se per salute) non mi avrebbe poi percosso dentro in quella umiltà e quell' onore a cui tanto credo e credevo. Decisi che fare il soldato semplice già a 19 anni era uno spreco. Avevo capacità che mi avrebbero portato oltre , che non mi facevano sfigurare dinanzi a ufficiali in caserma (molti divenuti amici) , che non mi avrebbero reso meno brillante di altri nelle aule universitarie. Dovevo andare oltre.
Mi iscrissi queesto