Papà mi manchi tanto

emily

Utente
8 Febbraio 2004
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Vivo di rabbia mi logoro da moltissimi anni perché mi sento solo e mi sentirò sempre solo.
Vorrei incontrarti per dirti che ti disprezzo mi ha lasciato con una triste eredità, la malinconia, quando ancora non potevo chiederti nulla, tranne una carezza.
Ti ho cercato nei momenti tristi e mi sei mancato anche nei momenti di felicità, il fatto che tu non possa conoscere il mio dolore o le mie gioie non posso perdonarti.
Vorrei dimenticarti per poter allontanare da me il dolore, non lo merito ho dovuto lottare anche quando non potevo e non dovevo, avevo bisogno di difese e nessuno poteva tranne te aiutarmi, sei riuscito a farmi odiare il mondo intero e Dio solo sà quanto ho lottato e ancora lotto perché non sia così.
Ho solo un piccolo ricordo di te , di una dolce e lontana serata di primavera nel verde del nostro giardino, quando con tanta pazienza cercavi di convincermi ad accarezzare un bellissimo cane dal folto manto bianco che mi faceva tanta paura, per la grandezza. Sembrava volesse divorarmi di dolcezza e io non capivo il perché.
Ho capito poco dopo quando te ne sei andato che sarebbe stato l'unico che poteva scaldarmi il cuore quando avevo freddo, insieme ad una carezza di mia madre e il suo tenero sorriso. Adesso, che anche lei non sà, non riesce non vuole più sorridere, ho tanta paura e le mie notti sono sempre più lunghe. Il buio mi fa' sempre più paura.
Non credere che io sia capace di dimenticare il pianto, voglio che tu conosca le mie paure è un mio diritto, pensi che sia stato giusto consumare con le lacrime l'unica fotografia che avevo di noi due, che diritto avevi delegare ad altri i tuoi affetti ?
Vorrei odiarti per tutta la vita ma non ci riesco, perché mi manchi.
Spero tu abbia potuto amare, provare amore per qualcuno, io purtroppo non son stato in grado, mi ha fatto sempre paura, ho dovuto solo lottare contro l'odio e mi sento molto stanco.
Spero di non provare mai per nessuno quello che ho provato per te.
La rabbia che sa di miele.
Malgrado tutto ti voglio bene, anche se non ti ricorderai più di me son sicuro che la tua anima non mi scorderai mai.
Ciao Papà
 

akiraaa

Utente
29 Settembre 2005
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Emily queste parole mi hanno davvero toccato il cuore, sei riuscito a farmi piangere!
Il tuo dolore è il mio anke se non conosco rabbia e odio ma provo soltanto tanta nostalgia disperazione e malinconia, insopportabili quando ci penso!
Ormai sono passati quasi 10 anni, ero solo un bimbo, non ho finito ankora di imparare l'inglese come lui sapeva e che lui sin dall'asilo mi stava insegnando...
Non ha fatto in tempo neanche a insegnarmi come farmi la barba, ovvio...ero troppo piccolo...e ancora ora non so farlo senza tagliarmi!
Ma ciò che più mi dispiace è che per tutti questi anni non ho avuto nessuno con cui giocare alla lotta, nessuno.
Forse per questo ora ho un carattere tanto rissoso?
La triste eredità di cui parli Emily non sarà la calvizie? Quasi mi sembra di fagli un torto curarmi proprio per non diventare come lui, a volte vorrei smettere di curarmi per far si che io un giorno mi guardi allo specchio e veda lui, i suoi occhi, il suo naso, il suo dolce e mite sorriso e si...la sua simpatica lunetta!
1 abbraccio Emily...
 

sc1978

Utente
11 Luglio 2005
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mi sono emozionato anch'io
solo leggendo queste frasi d'esperienze altrui ci si rende conto di quanto siamo fortunati!
 

cleopatra

Utente
10 Agosto 2004
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Cari Emily ed Akiraaa
so bene cosa voglia dire portarsi dentro il peso di un’assenza che nessuno potrà mai colmare, con la consapevolezza che nessuna strada ripercorsa a ritroso, nessun telefono alzato, nessuna lettera ci permetterà di ristabilire un contatto, se pur breve, con chi non c’è più! E’ facile abbandonarsi al rancore, alla disperazione, all’odio per chi se ne andato senza darci la possibilità di “vivere” ciò che per altri è banale quotidianità ma non è mai una libera scelta…la vita ci da e ci toglie senza chiedere il permesso, senza avvisarci che saranno le ultime ore per poter godere di ciò che non avremo più la possibilità di fare. Una carezza, una parola di conforto quando tutto sembra andare alla deriva, una mano tesa ad asciugare le lacrime o a scattare una foto in un giorno di festa…quanta “normalità” in questi gesti apparentemente senza senso…e quanta sofferenza e rabbia per gli stessi gesti non vissuti. E’ una mancanza che lacera lentamente, che distorce l’immagine di un mondo che, malgrado tutto, continua a girare. Ma a cosa serve il rancore? Dove porta l’odio per chi non c’è più? Porta solo altra sofferenza, altra solitudine, altro sconforto…accentuando il grigiore di un’esistenza segnata. Non serve ragazzi…non serve davvero! L’unica strada percorribile è quella del ricordo vissuto come attimo di vita, come perno attorno al quale costruirci la vita di oggi…fare tesoro degli istanti, se pur troppo pochi, vissuti insieme crescendo dentro..maturando come uomini e come sentimenti. La vita è piena di abbandoni…c’è chi ha la possibilità di scegliere se tornare o meno e chi non ha questo privilegio..ma gli addii, di qualsiasi natura essi siano lasciano inevitabilmente un segno che la nostra anima porterà per sempre…ma la vita è una continua lotta alla ricerca della strada giusta..una conquista che si ottiene da soli, con o senza l’appoggio di chi amiamo. Lo so detto così può far male ma probabilmente è peggio continuare a girare attorno a questa mancanza addossandole tutta la colpa di ciò che non siamo oggi. Non sai quanto ho impiegato come tempo e come sofferenza per capire che se pur profonde e costantemente doloranti le cicatrici non sono l’unica cosa attorno a cui ruota la mia vita…ho visto andarsene per sempre alcuni dei punti di riferimento che ingenuamente credevo mi avrebbero accompagnato per sempre e sono dovuta crescere per non sopperire al peso dell’assenza! Mi sono fatta domande su domande…ho gridato forte i miei “perché?” pur sapendo che non avrei ottenuto risposta…forse è ora di scrollarsi di dosso la speranza di riceve quelle risposte che non riusciremo ad avere. Caro Emily dici di non aver mai amato, ma le tue parole dimostrano il contrario..quello per tuo padre, mascherato da rancore, non è forse amore profondo? Non è con l’odio o con le medicine che imparerai ad uscire dal buio…sei solo tu e non chi è andato via a poter decidere della tua vita. Com’era “dovere” di tuo padre conoscerti così è un diritto per te “vivere”. Anche tua madre è stanca, proprio come te…ed allora non credi che sia giunto il momento di “archiviare” il passato a favore di un futuro che guardi avanti, al domani, alla costruzione di un “io” più forte e determinato…un “io” capace di guardare il buio senza tremare. Abbandonarsi alla “rabbia che sa di miele” è come un dolce scivolare in un stato di “apatia” da cui sarà sempre più difficile venirne fuori…meglio scindere le due cose! Nulla potrà mai ridarci chi non abbiamo più, ma possiamo sempre cominciare a “prenderci” un pezzettino di quella serenità che ci spetta.
L’eredità più bella che tuo padre ti abbia lasciato non è tristezza e solitudine, ma la capacità di diventare grande e camminare sulle tue gambe!

Caro Akiraa , se i capelli per te sono importanti, curali, non è “senza di loro” che assomiglierai a tuo padre… guardandoti allo specchio sarà nei tuoi occhi che ritroverai i suoi.

Vi abbraccio forte ragazzi augurandovi un 2006 migliore in cui la fiaccola della vostra esistenza riesca finalmente a rischiarare la vostra strada!

Stefania
 

akiraaa

Utente
29 Settembre 2005
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Vabbè Stefania, la finiamo? Mi hai fatto di nuovo piangere,per la seconda volta oggi!
sembro una ragazzina...
Sarà l'aria delle feste che mi fa diventare così...non aggiungo niente perchè in poche righe hai detto tutto ciò che c'era da dire a Emily...sei davvero una donna stupenda Cleo!