Non sono un poeta, sia chiaro.
Ho un po d'amore nelle tasche da raccontare, quel poco che basta per farlo risuonare metallico di fianco a qualke centesimo.
Quei centesimi scoloriti che cercano invano di riempire le mie tasche.
Finchè hai qualcosa da raccontare sei vivo....allora m'autoproclamo menestrello dell'assurdo, troverò qualke rima per spiegare questo o quell'evento.
I poeti fotografano
gli scrittori ricamano ed ironizzano.
Ho la macchinetta rotta e il contatore dell ironia scarico, sarà che dovrò riuscire a smettere di scrivere?
Parole e nicotina....
Vai pure via anche te, io resterò con un sorriso vegetale su questa panchina,
ad ammirare il mare,
le stelle sul mare la sera
la sera piena di stelle sul mare
I passanti che vagano qua e la
gli innamorati da questa panchina su questo balcone,
il faro mi illuminerà ritmicamente il volto ed il sorriso,
scordandosi di avvertire i naviganti e ridera quasi divertito di me e del mio cappello...
Passeranno i giorni e pioverà ed i miei vestiti zuppi e fradici coleranno e si priveranno di quel pizzico di colore, e diventeranno grigi come l inverno,
e poi un mattino un timido sole proverà ad asciugarmi i panni
i pensieri e cercherà di smuovermi quello sguardo fisso che proprio nessuno si spiega cosa stia guardando.
Il nulla signori, mi chiederete cosa posso trovare nel nulla?
ma il nulla è pieno di niente è vuoto....ed allora perchè non immergermi e buttarmi in caduta libera, non cadrò mai tanto, non troverò la realtà nel nulla e magari sara un bel passo avanti...
un passo avanti tra il bianco ed il nero ma pur sempre un passo avanti, un passo avanti relativo ma non facciamo i pignoli e prendiamolo per quello che metaforicamente può rappresentare.
E passeranno gli anni, passeranno i gabbiani e le notti,
passeranno le mode le donne e i funerali.
Nella mia immorale stabilità resterò, su quella panchina marcia di mattoni.
Ho un po d'amore nelle tasche da raccontare, quel poco che basta per farlo risuonare metallico di fianco a qualke centesimo.
Quei centesimi scoloriti che cercano invano di riempire le mie tasche.
Finchè hai qualcosa da raccontare sei vivo....allora m'autoproclamo menestrello dell'assurdo, troverò qualke rima per spiegare questo o quell'evento.
I poeti fotografano
gli scrittori ricamano ed ironizzano.
Ho la macchinetta rotta e il contatore dell ironia scarico, sarà che dovrò riuscire a smettere di scrivere?
Parole e nicotina....
Vai pure via anche te, io resterò con un sorriso vegetale su questa panchina,
ad ammirare il mare,
le stelle sul mare la sera
la sera piena di stelle sul mare
I passanti che vagano qua e la
gli innamorati da questa panchina su questo balcone,
il faro mi illuminerà ritmicamente il volto ed il sorriso,
scordandosi di avvertire i naviganti e ridera quasi divertito di me e del mio cappello...
Passeranno i giorni e pioverà ed i miei vestiti zuppi e fradici coleranno e si priveranno di quel pizzico di colore, e diventeranno grigi come l inverno,
e poi un mattino un timido sole proverà ad asciugarmi i panni
i pensieri e cercherà di smuovermi quello sguardo fisso che proprio nessuno si spiega cosa stia guardando.
Il nulla signori, mi chiederete cosa posso trovare nel nulla?
ma il nulla è pieno di niente è vuoto....ed allora perchè non immergermi e buttarmi in caduta libera, non cadrò mai tanto, non troverò la realtà nel nulla e magari sara un bel passo avanti...
un passo avanti tra il bianco ed il nero ma pur sempre un passo avanti, un passo avanti relativo ma non facciamo i pignoli e prendiamolo per quello che metaforicamente può rappresentare.
E passeranno gli anni, passeranno i gabbiani e le notti,
passeranno le mode le donne e i funerali.
Nella mia immorale stabilità resterò, su quella panchina marcia di mattoni.