caro Crubo,
nell'articolo che avevi letto infatti si parlava del ricondizionamento della struttura cheratinica del capello.
In particolare è interessante:
Citazione:A questo proposito dobbiamo fare le seguenti considerazioni:
abbiamo valutato con il test di resistenza alla trazione le seguenti sostanze di uso comune in cosmesi tricologica, applicate su capelli normali non danneggiati, con i risultati che riportiamo:
1) lanolina liquida: ha aumentato la resistenza del 2,4 %
2) olio di oliva: ha aumentato la resistenza del 9 %
3) olio di ricino: ha aumentato la resistenza del 9,2 %
4) olio minerale: non ha cambiato la resistenza.
5) alcol: ha diminuito la resistenza del 9,1 %
6) acqua: ha diminuito la resistenza del 7,7 %
e poi
Citazione:Questo ci ha fatto meditare su come forse sia sempre necessario l'uso di un reintegratore di cheratina anche dopo un semplice shampoo.
Nel trattamento cosmetico dei capelli, finalizzato alla reintegrazione delle proteine perdute, possono essere impiegate solo proteine non oli, lanolina, ceramidi od altre sostanze che vengono proposte al pubblico per incapacità o per moda. Oli, lanolina, ceramidi, creme idratanti, balsami, steroli (quali lo squalene ed il colesterolo) non possono certo sostituire le proteine perse da una struttura cheratinica e restituire al capello una condizione prossima a quella ideale. Anzi l'impiego di oli e di balsami è spesso causa di ulteriori danni per disidratazione.
Se un prodotto ricondizionante non contiene polipeptidi, il processo di ricondizionamento non è possibile perché (grossolanamente parlando) i capelli sono formati per 80 % da proteine e per il resto quasi solo da acqua legata.
Per cercare di ottenere lo scopo che ci proponiamo si è scelta la proteina più fisiologica per il capello: la cheratina idrolizzata.
Quando il parrucchiere o anche il comune utente del cosmetico, applica sui capelli un ricondizionatore proteico è essenziale che la cheratina in esso contenuta, possa essere incorporata nella loro struttura e perché ciò possa avvenire occorre che questa sia idrolizzata (scomposta, chimicamente o enzimaticamente) in unità di dimensioni minori. Inoltre se le proteine, ottenute con l'idrolisi e applicate topicamente, non possiedono il peso molecolare e quindi la dimensione adatta e fisiologica, non verranno incorporate nella cheratina dei capelli ed i benefici saranno assai limitati. Occorre cioè che la cheratina usata in cosmesi sia idrolizzata in subunità del giusto peso molecolare ed in una corretta gamma di dimensioni proteiche compatibili con la struttura del capello normale e questo è possibile solo con un'idrolisi enzimatica.
Tutto l'articolo lo trovi qui:
http://www.sitri.it/ricondizionamento/ricondiz.html
Comunque si vede che anche qui tutto è soggettivo, pensa che a me la cheratina idrolizzata invece li lascia troppo molli, quindi metto cheratina e poi spuma volumizzante![
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baci