la niponivea è ricca di acidi grassi polinsaturi quindi dovrebbe aiutare grazie agli acidi a regolarizzare la serotonina che è quella sostanza molto utile nella depressione ma anche nell'ansia guarda questo studio:
Pesce contro
la depressione
di Patrizia Tamarozzi
Foto di E. Erwitt/Magnum/Contrasto - Taxi/Marka
Joseph Hibbeln, psichiatra e biochimico del National Institute of Health di Washington ha studiato a fondo gli acidi grassi polinsaturi Omega3, contenuti nel pesce, ma anche nelle noci e nell'olio di oliva, e si è reso conto che le popolazioni con più alto consumo di pesce hanno una minor percentuale di omicidi, disturbi bipolari e suicidi. In Nuova Zelanda, ad esempio, dove la gente mangia in media 18 chili a testa di pesce all'anno, il 6% della popolazione soffre di depressione, mentre in Giappone, dove i consumi individuali di pesce arrivano a 64 chili, meno di una persona su cento accusa disturbi depressivi. Lo psichiatra americano ha anche notato che le neo-mamme con un basso livello di Omega3 nel proprio latte sono più portate alla depressione post-partum. In effetti, elevate concentrazioni di grassi polinsaturi e in particolare di DHA, che è l'acido grasso contenuto nel pesce, favoriscono livelli più alti di serotonina e di dopamina, due neurotrasmettitori che sono coinvolti nei meccanismi della depressione quando scendono sotto valori troppo bassi - spiega Claudio Mencacci, primario del reparto di Psichiatria all'ospedale Fatebenefratelli di Milano. E gli omega3 sono attualmente oggetto di studio anche come terapia per il disturbo bipolare. Ma accanto agli acidi grassi Omega3, esistono altri alimenti utili nella terapia contro i disturbi depressivi? La dieta da sola non basta per curare davvero la depressione - continua Mencacci. Ma sì è visto che le vitamine C ed E, potenti antiossidanti, aiutano a prevenire i disturbi cognitivi, spesso associati alla depressione. Oggetto di studio è anche il colesterolo, perché, secondo recenti ricerche, potrebbe esistere una relazione tra bassi livelli di questa sostanza e comportamenti autolesivi o violenti. P. Tamarozzi