ho copiato ed incollato
Il minoxidil in ambito tricologico non è uscito ieri ma nel 1985, con preparazioni galeniche. Qualche anno dopo i primi prodotti commerciali.
Sono quindi 25 anni che viene usato ed è stato il primo farmaco ad avere una validazione scientifica in materia, dopo tanti secoli di assoluta stregoneria.
Da 25 anni si indica nella applicazione bigiornaliera (mattina e sera) il modo corretto di impiegare il farmaco allo scopo di ottimizzarne l'effetto sui follicoli e diminuirne gli effetti indesiderati, causati dall'assorbimento cutaneo del principio attivo e conseguente suo ingresso nel circolo sistemico.
Non solo. La stessa casa farmaceutica che lo brevettò per tale uso precisa che l'applicazione giornaliera è meno efficace ma si riferisce, ovviamente, alla stessa concentrazione.
Utilizzare un'unica applicazione serale a maggiore concentrazione ha i suoi vantaggi pratici (nessun imbrattamento dei capelli prima di uscire di casa) ma non può che andare contro i due principi sopra enunciati. Più la concentrazione sale, maggiore è l'assorbimento sistemico.
Il minoxidil ha un'emivita cutanea di circa 22 ore (ciò significa che ogni 22 ore la sua concentrazione nel cuoio capelluto si dimezza), per cui l'applicazione ogni 24 ore di una soluzione al 3% comporta variazioni della concentrazione tissutale marcatamente a dente di sega. Più alta la concentrazione iniziale, più bassa quella al momento dell'applicazione successiva.
Per contro l'applicazione ogni 12 ore di una soluzione al 2% provoca variazioni di concentrazione con un andamento più dolce, ad onda.
Lo schema in basso estremizza il concetto ma serve a chiarire il fenomeno.
Ripeto: la cosa ha i suoi vantaggi, visto che molti non possono applicare la lozione al mattino, ma, potendo scegliere, credo sia opportuno e prudente seguire l'indirizzo della maggioranza dei medici mondiali che prescrive l'applicazione bigiornaliera.