Beh...perdonami De Rossi ma stavolta abbiamo scoperto l'acqua calda.
L'Italia è sempre stato il paese dei campanili, dei guelfi e dei ghibellini.
Basta andarsi a leggre la nostra storia per capirlo : il territorio italico, prima che i Savoia lo incollassero assieme con lo sputo, è sempre stato polverizzato in una infinità di comuni, signorie, ducati, principati.
Gli abitanti della penisola a forma di stivale hanno dato il meglio di sè ai tempi dell'antica Roma, poi abbiamo smesso di recitare la parte dei guerrieri conquistatori e siamo stati continuamente conquistati dagli altri (evidentemente ce l'hanno fatta pagare con gli interessi).
Non credo che in Italia allo stato attuale ci sia il rischio di una guerra civile, tantomeno di una scissione tra Nord e Sud. Nonostante tutto restiamo uniti e andiamo avanti...anche se non è ben chiaro in quale direzione.
Tieni presente inoltre che l'atavica diffidenza e la repulsione che i settentrionali nutrono nei confronti dei meridionali negli ultimi anni è andta scemando di parecchio ed i motivi ritengo siano due :
sono arrivati gli extracomunitari, l'intolleranza razzista ha cambiato bersaglio correggendo il tiro verso di loro,
La stessa Lega Nord ormai non sbraita più contro i terun ma se la prende con nordafricani, albanesi, rumeni etc.
i meridionali delle prime generazioni arrivati al Nord con la valigia di cartone ormai si sono integrati nel tessuto sociale che li aveva accolti. I loro figli sono nati e cresciuti qui, hanno studiato qui e non parlano più con l'accento dialettale dei nonni o dei genitori.
Tempo fà chiesi ad un mio conoscente di origini calabresi che ha sempre abitato dalle parti di Via Paolo Sarpi (la China Town milanese) se non si sentiva a disagio in quel contesto. Lui mi rispose No, anzi tutt'altro, quando negli anni '60 arrivai a Milano mi chiamavano t e r r o n e , da quando ci sono loro (i cinesi) sono diventato italiano anch'io.