Lo sguardo della mia ombra

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
3,039
0
915
Ha cominciato a seguirmi quando non avevo piu niente da dire,
si è seduta ed ha cominciato a lacrimare.

Mi coprivo il viso dalla paura,
fuggivo,
ed insistente con il suo viso,
pece,
nero,
nulla,
mi seguiva ed inseguiva
e non aveva coraggio di proferire parola.

Non tentava di sfiorarmi le membra
non aveva il bisogno di chiedermi perchè.

Era la mia ombra
venuta di giorno,
commossa piangeva lacrime dai suoi occhi,
ed occhi non aveva,
ma il suo sguardo definito
nel buio alterava la visione di ogni cosa.

Era la mia ombra che cercava nel deserto
un modo per far capire al mondo
che seppur senza sguardo
lei sapeva vedere ed ammirare
la semplicità delle cose,
ogni singola onda del mare.

Era la mia ombra chiusa dentro di me
invisibile ad ogni persona,
ma aperta oltremodo nell infinito
e disegnata con mille colori nell universo
ben visibile da esseri di altre dimensioni,
dove tutte le parole si privano del loro significato,
abbandonandosi al suono del loro nome
in silenzio pronunciato.

Nel punto in cui
la differenza degli estremi si allontana,
dove il bianco è sporco di nero,
la mia ombra è fuggita,
voltandomi le spalle
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Ha cominciato a seguirmi quando non avevo piu niente da dire,
si è seduta ed ha cominciato a lacrimare.

Mi coprivo il viso dalla paura,
fuggivo,
ed insistente con il suo viso,
pece,
nero,
nulla,
mi seguiva ed inseguiva
e non aveva coraggio di proferire parola.

Non tentava di sfiorarmi le membra
non aveva il bisogno di chiedermi perchè.

Era la mia ombra
venuta di giorno,
commossa piangeva lacrime dai suoi occhi,
ed occhi non aveva,
ma il suo sguardo definito
nel buio alterava la visione di ogni cosa.

Era la mia ombra che cercava nel deserto
un modo per far capire al mondo
che seppur senza sguardo
lei sapeva vedere ed ammirare
la semplicità delle cose,
ogni singola onda del mare.

Era la mia ombra chiusa dentro di me
invisibile ad ogni persona,
ma aperta oltremodo nell infinito
e disegnata con mille colori nell universo
ben visibile da esseri di altre dimensioni,
dove tutte le parole si privano del loro significato,
abbandonandosi al suono del loro nome
in silenzio pronunciato.

Nel punto in cui
la differenza degli estremi si allontana,
dove il bianco è sporco di nero,
la mia ombra è fuggita,
voltandomi le spalle
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Ha cominciato a seguirmi quando non avevo piu niente da dire,
si è seduta ed ha cominciato a lacrimare.

Mi coprivo il viso dalla paura,
fuggivo,
ed insistente con il suo viso,
pece,
nero,
nulla,
mi seguiva ed inseguiva
e non aveva coraggio di proferire parola.

Non tentava di sfiorarmi le membra
non aveva il bisogno di chiedermi perchè.

Era la mia ombra
venuta di giorno,
commossa piangeva lacrime dai suoi occhi,
ed occhi non aveva,
ma il suo sguardo definito
nel buio alterava la visione di ogni cosa.

Era la mia ombra che cercava nel deserto
un modo per far capire al mondo
che seppur senza sguardo
lei sapeva vedere ed ammirare
la semplicità delle cose,
ogni singola onda del mare.

Era la mia ombra chiusa dentro di me
invisibile ad ogni persona,
ma aperta oltremodo nell infinito
e disegnata con mille colori nell universo
ben visibile da esseri di altre dimensioni,
dove tutte le parole si privano del loro significato,
abbandonandosi al suono del loro nome
in silenzio pronunciato.

Nel punto in cui
la differenza degli estremi si allontana,
dove il bianco è sporco di nero,
la mia ombra è fuggita,
voltandomi le spalle
 

soukrates

Utente
3 Aprile 2006
420
0
265
Autismo

Incomprensione.
Indistinta rabbia, precoce idiosincrasia mi muove
In solchi aridi e spezzati dall'incompatibilità.

Incomunicabilità.
Insopportabile, acuta. Incapacità di comprendere.
Irridente, folle nella sua incertezza di

Interagire.
Impossibile, alterata la percezione, dare vita a parole,
Inutili comunque nella loro ottusità che nasce
In radici profonde affondate nel terreno sterile della superficialità

Irrefrenabile.
Incostanza continua nel ritmo incalzante e spezzato dei pensieri,
Irriducibili distanze mai confessate ad alcuno per vergognosa pauradi
Irrisione.

Io.
Idiota e comune caso statistico di questa società
Isterica di uomini isterici
Incomprensibili
Incapaci
Irrazionali
Immersi
In istanti
istant...
istan...
ista...
ist...
 

soukrates

Utente
3 Aprile 2006
420
0
265
Accadde di maggio

figlio castrato di un momento sconvolto

da piogge torrenziali e influenze inattese.



Senza potersi togliere di dosso l'impermeabile.




-Impotente-
La strada rotta di pozze
Le scarpe umide
Lo sguardo perso
nelle carte bagnate.


Gocce rumorose di sonno sul tetto,
il mio corpo
assurdamente avvolto in coperte multicolori
durante il riposo.







E rigurgiti di rabbia nel cuore.







Per non riuscire a staccarsi da quell'apatia
immorale suadente frenetica
fuori stagione.

Paralizzato dalle voci
La diarrea lo scarso
sentimento
-un mare di idee inconcludenti e bizzarre-
mi dimenticavo di scrivere il mio nome su fogli importanti.
Raskolnikov
ancor più depresso
e fanfarone
leggevo il grigio in volto ai vicini
e riflesso in loro il mio vuoto.

L'inferno dolore ferirsi
tutto meglio che morire
di sè stessi in quell'acqua melmosa e stagnante.

Fuori ed in me l'assurdo e il non-senso che parla
rivolto a chi altro se non a lei?
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015
Siamo proprio nel Parnaso...Che bello!!!
Cmq, come stile di poesia mi piace più lo stile romantico di Brian.
Saluti, poeti!!!