sura 2 (190-193): «Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono [...]. Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. [...] Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti. Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah».
sura 4 (76): «Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana».
sura 5 (33), ove alla «giustizia umana» si affianca la «giustizia divina»: «La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al suo messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso».
sura 9 (5-23): «Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. [...] Combatteteli finché Allah li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di loro, guarisca i petti dei credenti [...]. Oh voi che credete, non prendete per alleati i vostri padri e i vostri fratelli se preferiscono la miscredenza alla fede».
versetto 29: «Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il suo messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità»;
sura 47, versetto 35): «Non siate dunque deboli e non proponete l'armistizio mentre siete preponderanti».
Alcuni, veramente pochissimi per questione di spazio, esempi lampanti di come la religione islamica sia una dottrina fondatta sulla vendetta e non, come il cristianesimo-il buddismo-l'induismo e altre che non conosco, sul perdono come atto estremo di amore verso il prossimo ed il proprio dio (lo affermo nonostante sia ateo).