in italia siamo davvero alla frutta. a trieste un medico costretto a fare il netturbino per vivere ma mi ha colpito ancor di più la storia del palermitano laureato in architettura che per vivere fa il parcheggiatore abusivo.
Da architetto a posteggiatore abusivo. La parabola di Antonino Scarpulla, 36 anni, illustra meglio di tante analisi gli effetti della crisi economica sulla vita quotidiana. Da quando lo scorso ottobre l´impresa di costruzioni per cui lavorava è stata costretta a chiudere, lui ha cominciato a mandare curriculum e domande di lavoro senza fortuna.
«Ho fatto molte richieste nel nord Italia, perché qui in Sicilia non c´è lavoro», racconta. Ma in nove mesi non ha ricevuto neppure una risposta positiva. Così, per sbarcare il lunario, ha deciso di diventare posteggiatore abusivo. «Sempre meglio che rubare», dice con una punta d´orgoglio. Ma l´amarezza della sua scelta viene fuori presto: «È l´illusione di un lavoro, sono costretto a farlo».
La sua storia è emersa due giorni fa, quando è stato coinvolto in un blitz delle forze dell´ordine in cui era stato denunciato e multato insieme ad altre 13 persone. «È una scelta temporanea ma obbligata - spiega - Per me passare dalla vita da architetto a quella di posteggiatore abusivo è stato molto traumatico». Dopo l´arrivo a Palermo da Caltanissetta e la laurea, conseguita nel ‘ 98, si immaginava di certo un altro futuro: «Ero specializzato in ristrutturazioni di interni - racconta - Per un po´ ho lavorato, ma soldi non ne arrivavano. Erano più gli assegni a vuoto che i guadagni».
Poi, l´impiego nell´azienda di costruzioni. Non era il suo sogno, ma non pensava di finire così: «Chiedere soldi alle persone per arrivare a fine giornata è umiliante». L´idea di fare il posteggiatore gli è venuta qualche tempo fa, dopo tanti rifiuti come cameriere e operaio. «Ne vedevo uno che riusciva a sbarcare il lunario e ho voluto provare», racconta. Così, quasi per caso, ha cominciato la sua nuova vita da posteggiatore.
La zona di Nino è piazza Croci, in pieno centro. Un posto ambitissimo nel risiko dei parcheggi di Palermo. Ogni mattina, alle 7,30, arriva lì per prendere in consegna le auto dei suoi clienti, per lo più commercianti e impiegati che lavorano nel quartiere. Il suo lavoro finisce intorno alle 17, quando loro tornano a casa. Di sera, Nino va da qualche amico: alla polizia che lo ha fermato ha dichiarato di non avere un domicilio fisso, negli ultimi tempi dorme dove capita, dove può.
Da architetto a posteggiatore abusivo. La parabola di Antonino Scarpulla, 36 anni, illustra meglio di tante analisi gli effetti della crisi economica sulla vita quotidiana. Da quando lo scorso ottobre l´impresa di costruzioni per cui lavorava è stata costretta a chiudere, lui ha cominciato a mandare curriculum e domande di lavoro senza fortuna.
«Ho fatto molte richieste nel nord Italia, perché qui in Sicilia non c´è lavoro», racconta. Ma in nove mesi non ha ricevuto neppure una risposta positiva. Così, per sbarcare il lunario, ha deciso di diventare posteggiatore abusivo. «Sempre meglio che rubare», dice con una punta d´orgoglio. Ma l´amarezza della sua scelta viene fuori presto: «È l´illusione di un lavoro, sono costretto a farlo».
La sua storia è emersa due giorni fa, quando è stato coinvolto in un blitz delle forze dell´ordine in cui era stato denunciato e multato insieme ad altre 13 persone. «È una scelta temporanea ma obbligata - spiega - Per me passare dalla vita da architetto a quella di posteggiatore abusivo è stato molto traumatico». Dopo l´arrivo a Palermo da Caltanissetta e la laurea, conseguita nel ‘ 98, si immaginava di certo un altro futuro: «Ero specializzato in ristrutturazioni di interni - racconta - Per un po´ ho lavorato, ma soldi non ne arrivavano. Erano più gli assegni a vuoto che i guadagni».
Poi, l´impiego nell´azienda di costruzioni. Non era il suo sogno, ma non pensava di finire così: «Chiedere soldi alle persone per arrivare a fine giornata è umiliante». L´idea di fare il posteggiatore gli è venuta qualche tempo fa, dopo tanti rifiuti come cameriere e operaio. «Ne vedevo uno che riusciva a sbarcare il lunario e ho voluto provare», racconta. Così, quasi per caso, ha cominciato la sua nuova vita da posteggiatore.
La zona di Nino è piazza Croci, in pieno centro. Un posto ambitissimo nel risiko dei parcheggi di Palermo. Ogni mattina, alle 7,30, arriva lì per prendere in consegna le auto dei suoi clienti, per lo più commercianti e impiegati che lavorano nel quartiere. Il suo lavoro finisce intorno alle 17, quando loro tornano a casa. Di sera, Nino va da qualche amico: alla polizia che lo ha fermato ha dichiarato di non avere un domicilio fisso, negli ultimi tempi dorme dove capita, dove può.