11/10 destro
14/10 sinistro
Premesso che nutro un certo scetticismo rispetto questa stima (manuale) fatta ieri dal chirurgo.. con la classica tabellina retroilluminata parto con la spiegazione dell’intervento.
L’iter non è stato particolarmente complicato, partito da una visita di circa mezz’ora per testare la mia idoneità a riguardo e la presunta stabilizzazione della miopia.
L’intervento è stato spostato circa un paio di volte (mea culpa) quindi lasciando un buon mesetto d’attesa dove ho potuto godere fino alla fine della vista miope corretta dall’occhiale.
Il fatidico mercoledi si è consumato un paio di giorni fa: senza sigarette,per dimenticanza, già all’arrivo mi sentivo piuttosto irrequieto, salgo in clinica e m’accoglie un’equipe d’assistenti (donne) sufficiente per innescare la solita reazione a catena del provolone, credo che sia scritta nel mio DNA.
Mi vengono richiesti i documenti, dati personali e nel frattempo che mangio la caramella al caffè, scroccata spudoratamente dal cestello contenitore.. rispondo ai quesiti.
L’attesa è stata di circa 1 H e mezza, le tempistiche rispettate m’hanno lasciato particolarmente contento nel preoperatorio(preciso che sono arrivato circa alle 17:30 e l’operazione è stata eseguita alle 19:00, in perfetta tabella di marcia) ; ammetto che da buon studente di marketing ho iniziato a parlare con pazienti piuttosto preoccupati , come se fossero della mia famiglia, il solito invasivismo (invasismo? Bah..) iniziale si è trasformato in una bolla di tranquillità per tutta la sala d’attesa (modestia a parte).
Mi chiamano successivamente ai reduci precedenti:”Stefano..” chiede l’assistente bionda, la più carina…e ritirando il consenso informato m’accompagna in uno stanzino dove un’altra bella ragazza mi tranquillizza mettendomi dell’anestetico negli occhi (presumo atropina)
:”10 minuti e s’inizia”, sento.
Entro nella sala operatoria, visivamente la sensazione dettata dall’atropina era identica a quella di 3 Negroni (la bevanda..per Dio) alle 6 di pomeriggio, non chiedetemi disposizioni di macchinari perché purtroppo..non ricordo.
Vengo fatto sdraiare sul lettino (motorizzato), incrocio le mani al petto suscitando il terrore del chirurgo che m’ammonisce dicendomi :” non ti stiamo ancora chiudendo”, prendo una posizione più consona e s’inizia.
I passaggi sono fondamentalmente 2.
1)La prima macchina, dopo avermi bloccato l’occhio con un oggetto cilindrico che ricorda la lente del microscopio dove s’appogg
14/10 sinistro
Premesso che nutro un certo scetticismo rispetto questa stima (manuale) fatta ieri dal chirurgo.. con la classica tabellina retroilluminata parto con la spiegazione dell’intervento.
L’iter non è stato particolarmente complicato, partito da una visita di circa mezz’ora per testare la mia idoneità a riguardo e la presunta stabilizzazione della miopia.
L’intervento è stato spostato circa un paio di volte (mea culpa) quindi lasciando un buon mesetto d’attesa dove ho potuto godere fino alla fine della vista miope corretta dall’occhiale.
Il fatidico mercoledi si è consumato un paio di giorni fa: senza sigarette,per dimenticanza, già all’arrivo mi sentivo piuttosto irrequieto, salgo in clinica e m’accoglie un’equipe d’assistenti (donne) sufficiente per innescare la solita reazione a catena del provolone, credo che sia scritta nel mio DNA.
Mi vengono richiesti i documenti, dati personali e nel frattempo che mangio la caramella al caffè, scroccata spudoratamente dal cestello contenitore.. rispondo ai quesiti.
L’attesa è stata di circa 1 H e mezza, le tempistiche rispettate m’hanno lasciato particolarmente contento nel preoperatorio(preciso che sono arrivato circa alle 17:30 e l’operazione è stata eseguita alle 19:00, in perfetta tabella di marcia) ; ammetto che da buon studente di marketing ho iniziato a parlare con pazienti piuttosto preoccupati , come se fossero della mia famiglia, il solito invasivismo (invasismo? Bah..) iniziale si è trasformato in una bolla di tranquillità per tutta la sala d’attesa (modestia a parte).
Mi chiamano successivamente ai reduci precedenti:”Stefano..” chiede l’assistente bionda, la più carina…e ritirando il consenso informato m’accompagna in uno stanzino dove un’altra bella ragazza mi tranquillizza mettendomi dell’anestetico negli occhi (presumo atropina)
:”10 minuti e s’inizia”, sento.
Entro nella sala operatoria, visivamente la sensazione dettata dall’atropina era identica a quella di 3 Negroni (la bevanda..per Dio) alle 6 di pomeriggio, non chiedetemi disposizioni di macchinari perché purtroppo..non ricordo.
Vengo fatto sdraiare sul lettino (motorizzato), incrocio le mani al petto suscitando il terrore del chirurgo che m’ammonisce dicendomi :” non ti stiamo ancora chiudendo”, prendo una posizione più consona e s’inizia.
I passaggi sono fondamentalmente 2.
1)La prima macchina, dopo avermi bloccato l’occhio con un oggetto cilindrico che ricorda la lente del microscopio dove s’appogg