La mia situazione generale - delirante...

12 Novembre 2010
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Scusate, se mi metto a scrivere queste cose...
Non sono mai stato ipocondriaco, ho dei problemi di salute all'occhio destro, ma questo non mi ha mai creato problemi sul serio.
Ma la situazione è cambiata...
Sono sempre stato ciccione, poi sono dimagrito, poi, colpa della mancanza di palestra per colpa di impegni universitari e un pò colpa di vari fattori, sono ingrassato di nuovo. In famiglia e nel mio cerchio di persone strette, continuamente c'è chi deve fare in modo di ricordarmi continuamente che io sto curandomi i capelli con un sacco di prodotti inutili, mi si continua a ripetere continuamente di lasciare perdere, mi si ripete compulsivamente di andargli a tagliare. Mi si fa ricordare ogni giorno, che il mio destino è ineluttabile su tutto. Mi si continua a fare notare i miei tanti chili in più, mi si continua a dire devi dimagrire, mi si continua a far sembrare sempre inferiore, come se il mio non dimagrire fosse quasi una mancanza di moralità: la mia dermatite, e il mio avere qualche chilo in più mi è sempre fatto notare.
è terribile: ogni giorno sento continuamente mal di testa, ogni giorno ho sempre quella tensione alla gola. E ormai sono confinato da tutto, parlo solo con i miei amici di qui, con la mia famiglia e tutti gli altri parlo solo per il necessario. Quando si parla di me, si parla solo di capelli (della mia ossessione, tanto li devo perdere, tanto è genetica, tanto sei finito ecc... e di pancia).
A me sembra tutto così anormale, sento pressione fino al mio corpo. Scusate se mi metto a scrivere queste cose, ma purtroppo l'ambiente circostante mi sta sfinendo, non riesco e non ho più voglia di discutere con nessuno qui. Cosa sono queste cose? Massmediocrazia?
Che cosa sta succedendo? Scusate se vi scrivo tutto questo, ma a e interessa sapere se è patologica la situazione che ho attorno, o se è vero che io soffro di depressione e megalomania perchè considero allucinanti queste cose che mi accadono attorno.
Insomma, il mio vivere normale, il mio essere normale non c'è più? E invece la situazione è NORMALE? Io non sono più normale?
Vi prego, non chiedo nessuna soluzione, ma siate i miei giudici, fate le vostre considerazioni, commentiamola questa situazione, io non sono più sicuro di nulla.

 

dexter80

Utente
17 Settembre 2008
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Ciao,
credo che sicuramente sei un pò sotto pressione, forse da sempre. Purtroppo non conoscendo la situazione non posso dirti se il fatto che gli altri creino antinomie sia effettivamente reale o se a volte un commento o un imperativo categorico (devi dimagrire) siano interpretate da te medesimo come distruttive. Forse tutte e due le cose...

Fatto sta che sicuramente stai concentrando l'attenzione sul corpo avendo la sensazione di non andare mai bene agli occhi degli altri. Questo è un fatto che ti è stato trasmesso probabilmente in buona fede.
Cmq, è normale avere questi pensieri ma cerca di guardarli per bene e monitorarli nel corso del tempo.
PEr il resto, non preoccuparti niente e stai tranquillo![:D]
Ciao
 

don vito78

Utente
26 Aprile 2010
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Sicuramente le modalità e i toni usati dai tuoi familiari sono arroganti e irrispettosi nei tuoi confronti...ma questo è anche un po' colpa tua, perchè nel tempo li hai abituati a calpestarti ed a non avere nessun rispetto. Imponiti e difendi le tue ragioni...se la situazione dovesse essere insostenibile puoi sempre trovarti un lavoro ed andartene da casa.
Comunque al di là dei modi arroganti, tante raccomandazioni dei tuoi familiari non le trovo così fuori da ogni logica: anch'io se avessi figli li spingerei ad accettarsi per come sono e gli sconsiglierei di assumere farmaci dannosi per la salute per un inestetismo...poi ognuno è libero di fare quel che vuole. Anche il fatto di tagliarli...un capello poco in salute andrebbe portato cortissimo anche secondo l'opinione di molti hair-stylist, poi certo nessuno ci potrà mai vietare di farci un crestone giallo da punk o la coda di cavallo anche da quasi pelati.
 
12 Novembre 2010
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MetalCarter: ma sai che l'ho già fatto? Ci mancherebbe! Pensa che una volta, ho dovuto nascondere la finasteride in un pacchetto dentro a un borsellino, così che passasse come roba da studio. E sai? è stata scoperta... mia madre mette mano dovunque, non mi lascia ossigeno.
Don Vito: qui c'è l'enorme paradosso. Come è possibile dire di accettarsi per come sono, se poi sento delle battute piuttosto brutte sui miei chili di troppo? Poi dico, che ca**o vuol dire tagliati quel barbone orrendo? Io mi faccio crescere un pochino di barba per sfinare un pò il volto. Io non mi sono fatto calpestare letteralmente, quando dicevano le loro stronzate non rispondevo male, (almeno le prime 3 volte), però non le facevo. Poi ho risposto con una certa decisione a certe stronzate: tuttavia, ho fatto il fesso per non andare in guerra, perchè già rispondendo con decisione la situazione è così tragica.
Io ho 23 anni, questa situazione è delirante, sto dando gli esami all'università, ma credetemi, sono bloccato e sono pentito di aver fatto l'università. E il giorno che la finirò, il giorno dopo credo, partirò per l'estero, Germania credo.
 

sšlavy

Utente
17 Gennaio 2011
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Non siamo noi ad essere malati... ma non si sfugge alle pressioni della macchina, dei meccanismi che ci vengono imposti. L' assuefazione è generale, anzi generica, degli umani... a volte bastano certi traumi, piccoli o grandi vengano considerati, a risvegliarci ed a rammentare quanto ci abbiano preso per il culo. Ma quella, quella semmai è la verità, non quell' aria ostentatamente (falsamente) pacifica ed ipocrita che respiriamo. Se solo questo servisse ad emanciparsi, a capire che davvero i limiti non esistono, è sempre e soltanto la vita reale ad imporli, e noi ad accettarli per comodità, per pigrizia, perché così ci viene insegnato.
Io ho sempre avvertito la necessità di rimuovermi, di dimenticarmi, dissolvermi in mondi lontani... fuori dalle nostre piccole piccole disgrazie... alla fine questo è l' amore, questo è l' arte, questa è la passione, o quello che vuoi, un Altrove. Se ciò venisse meno, cosa resterebbe? Aldilà dei paroloni (ma per me non sono tali), qualcosa sta sconvolgendo, in un modo o nell' altro, la tua vita. A te, ora, le tue risposte, la tua ricerca. Ti sento vicino per le parole che scrivi, ma non sarò tuo giudice, come chiedi. Un abbraccio