la cina ci sta facendo le scarpe...e non solo

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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la cina ha il treno più veloce del mondo, la mia bici da corsa prima fatta in usa ora è fatta in cina, le scarpe dei migliori calzaturifici che continuiamo a pagare un occhio son fatte in cina...pure il carrettino siciliano che mia sorella ha portato da siracusa porta la scritta made in china.

e basta! e che palle! io non cel'ho coi cinesi (anzi le cinesi mi piacciono pure) ma cel'ho coi governi (italiani) che consentono queste speculazioni assurde che alla fine noi utenti finali paghiamo lo stesso, gli imprenditori guadagnano il triplo ma alla fine le aziende chiudono e aumenta la disoccupazione e lo prendiamo tutti...a quel servizio.

poi non so come la pensate voi ma mi piacerebbe saperlo.
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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la cina ha il treno più veloce del mondo, la mia bici da corsa prima fatta in usa ora è fatta in cina, le scarpe dei migliori calzaturifici che continuiamo a pagare un occhio son fatte in cina...pure il carrettino siciliano che mia sorella ha portato da siracusa porta la scritta made in china.

e basta! e che palle! io non cel'ho coi cinesi (anzi le cinesi mi piacciono pure) ma cel'ho coi governi (italiani) che consentono queste speculazioni assurde che alla fine noi utenti finali paghiamo lo stesso, gli imprenditori guadagnano il triplo ma alla fine le aziende chiudono e aumenta la disoccupazione e lo prendiamo tutti...a quel servizio.

poi non so come la pensate voi ma mi piacerebbe saperlo.
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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la cina ha il treno più veloce del mondo, la mia bici da corsa prima fatta in usa ora è fatta in cina, le scarpe dei migliori calzaturifici che continuiamo a pagare un occhio son fatte in cina...pure il carrettino siciliano che mia sorella ha portato da siracusa porta la scritta made in china.

e basta! e che palle! io non cel'ho coi cinesi (anzi le cinesi mi piacciono pure) ma cel'ho coi governi (italiani) che consentono queste speculazioni assurde che alla fine noi utenti finali paghiamo lo stesso, gli imprenditori guadagnano il triplo ma alla fine le aziende chiudono e aumenta la disoccupazione e lo prendiamo tutti...a quel servizio.

poi non so come la pensate voi ma mi piacerebbe saperlo.
 

ilnico

Utente
4 Gennaio 2008
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La situazione è un pelino più complessa: la produzione di massa è stata trasferita in Cina (da almeno una decina d'anni) a causa di costo del lavoro inferiore e minor vincoli di tutela ambientale e della sicurezza. I governi non centrano niente. Si chiama globalizzazione. Il processo produttivo, dall'ideazione del prodotto alla sua vendita, viene spezzettato in fasi ed ogni fase viene allocata nell'area geografica in cui è ottimale che venga svolta. Le gucci son progettate in italia, realizzate da cinesi con pelle di mucca argentina e distribuite in giro per il mondo.
 

exterior

Utente
4 Aprile 2006
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Io credo che sia sufficiente dire che i prodotti vengono realizzati non semplicemente nell'area geografica più adatta, ma, in accordo con quanto scritto da de rossi (daltronde si sa che è così), dove si hanno minori costi, in senso lato. Quasi tutto è prodotto in Cina, se non in Cina in luoghi che garantiscono condizioni di produzione simili.
C'è da dire che purtroppo siamo finiti in un circolo vizioso. La crisi ha peggiorato le cose, e si sa, ma anche prima una famiglia media italiana era costretta a tirare la cinta per arrivare a fine mese. La produzione in Cina garantisce prezzi di vendita più bassi rispetto alla produzione in zona, e solo così le varie aziende mondiali hanno la possibilità di vendere. Purtroppo possiamo permetterci di comprare solo prodotti made in Cina, diversamente l'economia (mondiale) sarebbe quasi del tutto in una situazione di stallo.
 

andromeda

Utente
9 Settembre 2008
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.... ci si stupisce dei cinesi perche in italia siamo abituati a mantenere le lobby... banche, assicurazioni e notai su tutte. tornando al discorso produzioni made in cina, l'aspetto positivo è che consentono un prezzo piu libero della merce....

a me da fastidio pagar 15 euro un paio di mutande di cotone! al mercato i cinesi le vendono a 2 euro... si puo scegliere.
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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a me da fastidio pagar 15 euro un paio di mutande di cotone! al mercato i cinesi le vendono a 2 euro... si puo scegliere.

son d'accordo con te andromeda e anche con altri pareri però vorrei sottolineare la pericolosità che ciò comporta: se prima non c'erano i prodotti cinesi è vero che spendevamo di più dalle mutande a ciò che ci pare però quante aziende hanno chiuso e altre stanno chiudendo per trasferire le linee di produzione all'estero o per prendere direttamente da aziende straniere per poi rivendere in italia? tantissimi, direi troppi.

ora per ogni azienda che trasferisce la produzione o compra all'estero (cina e oriente in generale) quì da noi ci sono licenziamenti.

licenziamenti= povertà.

al contrario la cina in testa poi l'india stanno diventando dei colossi e tra poco finirà che saranno loro le nuove potenze mondiali.

inoltre c'è il discorso cibi: ho comperato al supermercato dell'aglio, torno a casa e mia madre mi fa: ma è cinese!!!! ora dico l'italia era famosa anche per i prodotti tipici se prendiamo anche frutta e verdura all'estero, il vestiario ecc. a noi cosa rimane? una popolazione di pochi riccastri professionisti (avvocati, notai, medici, imprenditori che producono all'estero e una marea di disoccupati che non hanno dove lavorare).
 

andromeda

Utente
9 Settembre 2008
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verissimo.. ho semplificato banalmente con l'esempio delle mutande x dire che qualche aspetto positivo lo han pure introdotto... e da questa situazione, forse, di crisi e difficolta' finanziaria delle famiglie, impareremo che il troppo divario tra guadagno e costo d'impresa è molto pericoloso.

 

atlasuforobot

Utente
22 Ottobre 2007
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d'accordissimo con De Rossi...aggiungo che adesso si incominciano a vedere gli effetti di lungo periodo della globalizzazione ...i lavoratori italiani ed europei sprattutto nella manifattura destinati a ridursi drasticamente e disoccupazione alle stelle...ciò significa assenza di reddito e quindi di consumi, che a sua volta causerà contrazione degli investimenti e ulteriori spostamenti di capitali in cina...cina che grazie all'enorme serbatoio di forza lavoro le permetterà di mantenere basso il costo del lavoro per decenni e crescita esponenziale del pil e bassa inflazione...
i settori che si salvano sono solo quelli protetti e dei servizi che in un paese come l'italia che ha una forte componente manufatturiera non saranno in grado di assorbire i disoccupati del settore industriale destinati ad aumentare...
....purtroppo i governi sono stati miopi....dovevano prima pretendere dalla cina il rispetto delle basilari norme sui diritti dei lavoratori della sicurezza dei prodotti e uniformarle a quelle dei paesi sviluppati (che devono rispettare un sacco di regole )dopo e solo dopo ...una competizione sul mercato modiale...così è una lotta impari...ma ormai è tardi
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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aggiungo che oltre al discorso crisi cen'è anche uno salutare: ho preso al supermercato nell'ordine: aglio cinese, fagiolini kenioti e carne polacca!

ora mi domando che garanzie ci sono sulla qualità di questi prodotti ovvero che ne so io in polonia o in cina se i terreni sono inquinati e se i mangimi sono a norme?

nb figuriamoci quando andiamo a mangiar fuori cosa ci danno!
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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maurizione non afferro questa tua mezza provocazione, questa crisi e questo sistema di commissionare/prendere tutto all'estero è una faccenda assai seria che sta avendo ripercussioni molto gravi sulla nostra economia.

posso comprendere che in te regna ancora lo spirito goliardico di natale ma credimi un padre di famiglia licenziato a 50 anni perchè il proprio titolare ha trasferito la produzione in cina è una persona senza un futuro perchè difficilmente qualcuno lo riassumerà alla sua età.

mi spiace che la si prenda sullo scherzo, ricordo delle interviste a report di persone distrutte da queste situazioni, persone che oltre al lavoro hanno perso dignità e speranze e che sicuramente non passeranno un natale allegro.