Di ca**ate se ne leggono tanate ma queste le battae tutte....
ISTIRZI, AVVENTURE DI UN PELATO
racconto di
Daniele Orlandini
1978: Era un sabato mattina estivo. Alla fabbrica c’era rimasta poca gente a lavorare perché era periodo di ferie. La gente normale infatti andava andare o al mare o comunque a fare le cose che gli piacevano. Il lavoro per i più era un male necessario da evitare quando era possibile.
Istirzi invece la pensava diversamente, lui amava il suo lavoro in officina ai torni, lo considerava
Un dono di Dio, un opportunità di essere utili alla società.
Quella mattina avrebbe avuto appuntamento al mare con una bionda mozzafiato, ma nonostante
Ciò non rinunciò ad andare al lavoro quando gli venne chiesto la sera prima.
Lavorava velocemente e bene, era amato sia dai colleghi, per la sua generosità e il suo altruismo, che dai datori di lavoro per il suo impegno e la sua capacità lavorativa.
La mattinata era quasi finita quando il suo datore di lavoro si avvicinò a lui. Poi si mise a gironzolare camminando avanti e indietro, e guardandolo, come se avesse da chiedergli qualcosa
Ma si peritasse.
Istirzi lo guardò dritto negli occhi come invitandolo a parlare senza problemi.
Faticosamente egli parlò: Senti Istirzi, ho avuto una telefonata… so che non ho nessun diritto
Di chiedertelo….
Domandare è lecito, rispondere è cortesia, parla pure.
No, vedi il fatto è questo: la maggior parte degli operai, praticamente tutti, sono in ferie. A
parte questo non mi fido di loro, infatti pensano a tutto fuorché a quello che fanno. No, solo
di te mi fido per questo lavoro di precisione. Nemmeno io sono in grado di eseguirlo come
te. La ditta stava per chiudere, non avevamo più ordinativi e ora grazie alla tua abilità siamo
sulla cresta dell’onda, però l’altra faccia della medaglia è che siamo sommersi di lavoro.
Infatti arrivano sempre alti ordinativi e ora mi è giunta la richiesta di altri 300 pezzi. Si tratta
Di un cliente che può darmi l’opportunità di ingrandire per cui sarebbe bene farglieli.
Dovresti venire al lavoro anche stasera e magari domattina.
Si! Finirò il lavoro stasera, anche a costo di fare tardi, ma domattina assolutamente no, devo
andare in chiesa, inoltre le sacre scritture proibiscono di lavorare perché è il giorno del Signore,
e se io devo a te la mia lealtà, soprattutto però c’è lui. Disse serenamente Istirzi.
Uscì per andare a pranzo. Per strada
ISTIRZI, AVVENTURE DI UN PELATO
racconto di
Daniele Orlandini
1978: Era un sabato mattina estivo. Alla fabbrica c’era rimasta poca gente a lavorare perché era periodo di ferie. La gente normale infatti andava andare o al mare o comunque a fare le cose che gli piacevano. Il lavoro per i più era un male necessario da evitare quando era possibile.
Istirzi invece la pensava diversamente, lui amava il suo lavoro in officina ai torni, lo considerava
Un dono di Dio, un opportunità di essere utili alla società.
Quella mattina avrebbe avuto appuntamento al mare con una bionda mozzafiato, ma nonostante
Ciò non rinunciò ad andare al lavoro quando gli venne chiesto la sera prima.
Lavorava velocemente e bene, era amato sia dai colleghi, per la sua generosità e il suo altruismo, che dai datori di lavoro per il suo impegno e la sua capacità lavorativa.
La mattinata era quasi finita quando il suo datore di lavoro si avvicinò a lui. Poi si mise a gironzolare camminando avanti e indietro, e guardandolo, come se avesse da chiedergli qualcosa
Ma si peritasse.
Istirzi lo guardò dritto negli occhi come invitandolo a parlare senza problemi.
Faticosamente egli parlò: Senti Istirzi, ho avuto una telefonata… so che non ho nessun diritto
Di chiedertelo….
Domandare è lecito, rispondere è cortesia, parla pure.
No, vedi il fatto è questo: la maggior parte degli operai, praticamente tutti, sono in ferie. A
parte questo non mi fido di loro, infatti pensano a tutto fuorché a quello che fanno. No, solo
di te mi fido per questo lavoro di precisione. Nemmeno io sono in grado di eseguirlo come
te. La ditta stava per chiudere, non avevamo più ordinativi e ora grazie alla tua abilità siamo
sulla cresta dell’onda, però l’altra faccia della medaglia è che siamo sommersi di lavoro.
Infatti arrivano sempre alti ordinativi e ora mi è giunta la richiesta di altri 300 pezzi. Si tratta
Di un cliente che può darmi l’opportunità di ingrandire per cui sarebbe bene farglieli.
Dovresti venire al lavoro anche stasera e magari domattina.
Si! Finirò il lavoro stasera, anche a costo di fare tardi, ma domattina assolutamente no, devo
andare in chiesa, inoltre le sacre scritture proibiscono di lavorare perché è il giorno del Signore,
e se io devo a te la mia lealtà, soprattutto però c’è lui. Disse serenamente Istirzi.
Uscì per andare a pranzo. Per strada