Non so’ il motivo che mi spinge oggi qui. Forse una strana esigenza che costituisce una importante divergenza rispetto a tanti mesi in cui “le mie memorie” non sono andate in onda su queste frequenze.
Cercare oggi le parole giuste per dire ciò che vorrei sembra difficile, forse ho metabolizzato troppe cose dentro e sembra che queste siano chiuse, impacchettate e sepolte che ogni volta che cerchi la “vita che fu” sembra un pezzo di te che non è mai esistito.
A me va tutto bene anche se l’inferno della mia famiglia è sempre li’ a farmi compagnia, ho solo scelto di non prendere in considerazione tante cose e a rivalutare gli aspetti che contano rispetto a quelli che non contano e che fanno solo da comparsa alla mia vita che per prima non li accetta.
Se un giorno dovessi raccontare la mia vita parlerei di un bambino, un ragazzo cresciuto solo, se dovessi parlare di mio padre parlerei di un uomo mai esistito e se mi chiedessero di mia madre inizierei a mostrare le cicatrici che ho dentro e che nessuno vede.
Oggi sono un ragazzo brillante, la mia vita è (o forse lo è stata sempre) uno stupendo e lungo evento pieno di emozioni al quale la mia famiglia non ha mai partecipato, ma non posso condannare persone “poco istruite” al dialogo, ai valori , all’essere uomini e poi genitori.
Vivrò la mia vita cercando sempre fuori quello che non ho mai avuto, credendo che il mio mondo di sport/studio/ragazze e amici sia la mia vita e imparerò come sempre ho fatto a vedere il mondo con gli occhi diversi dove la famiglia (la mia ) non esiste.
Non biasimo mio padre , persona poco presente in modo consapevole, poco uomo e per nulla padre. Dispiace avergli insegnato qualcosa a lui , quando tutti sanno che la vita andrebbe in modo diverso. Non ricorderò sicuramente mio padre come mentore, come complice..ma come rivale, e forse oggi lo ringrazio perché non sarei cio’ che sono.
Mia madre non farà testo, anni fa ho promesso che la avrei ignorata e da allora è stata sempre cosi. Il suo figlio l’ha perso e il suo dolore lo tenga per se. Spero che non cerchi di invadere ancora le nostre vite (la mia, e di mio padre stesso) con la sua forza distruttiva, le chiedo solo di rendersi anonima e una innocua convivente.
Fa male prima a me parlare in questo modo , ma regalerei per dimostrazione ad ognuno di voi il dolore un minuto del mio dolore e di certi giorni che porterò sempre dentro.
I miei genitori continuino a vantarsi di me con gli altri (perché il loro livello è basso) parlando
Cercare oggi le parole giuste per dire ciò che vorrei sembra difficile, forse ho metabolizzato troppe cose dentro e sembra che queste siano chiuse, impacchettate e sepolte che ogni volta che cerchi la “vita che fu” sembra un pezzo di te che non è mai esistito.
A me va tutto bene anche se l’inferno della mia famiglia è sempre li’ a farmi compagnia, ho solo scelto di non prendere in considerazione tante cose e a rivalutare gli aspetti che contano rispetto a quelli che non contano e che fanno solo da comparsa alla mia vita che per prima non li accetta.
Se un giorno dovessi raccontare la mia vita parlerei di un bambino, un ragazzo cresciuto solo, se dovessi parlare di mio padre parlerei di un uomo mai esistito e se mi chiedessero di mia madre inizierei a mostrare le cicatrici che ho dentro e che nessuno vede.
Oggi sono un ragazzo brillante, la mia vita è (o forse lo è stata sempre) uno stupendo e lungo evento pieno di emozioni al quale la mia famiglia non ha mai partecipato, ma non posso condannare persone “poco istruite” al dialogo, ai valori , all’essere uomini e poi genitori.
Vivrò la mia vita cercando sempre fuori quello che non ho mai avuto, credendo che il mio mondo di sport/studio/ragazze e amici sia la mia vita e imparerò come sempre ho fatto a vedere il mondo con gli occhi diversi dove la famiglia (la mia ) non esiste.
Non biasimo mio padre , persona poco presente in modo consapevole, poco uomo e per nulla padre. Dispiace avergli insegnato qualcosa a lui , quando tutti sanno che la vita andrebbe in modo diverso. Non ricorderò sicuramente mio padre come mentore, come complice..ma come rivale, e forse oggi lo ringrazio perché non sarei cio’ che sono.
Mia madre non farà testo, anni fa ho promesso che la avrei ignorata e da allora è stata sempre cosi. Il suo figlio l’ha perso e il suo dolore lo tenga per se. Spero che non cerchi di invadere ancora le nostre vite (la mia, e di mio padre stesso) con la sua forza distruttiva, le chiedo solo di rendersi anonima e una innocua convivente.
Fa male prima a me parlare in questo modo , ma regalerei per dimostrazione ad ognuno di voi il dolore un minuto del mio dolore e di certi giorni che porterò sempre dentro.
I miei genitori continuino a vantarsi di me con gli altri (perché il loro livello è basso) parlando