Nel caso di mancanze di zone glabre, ma di una leggera riduzione di densità, bisogna verificare appunto quanto questa densità sia bassa/alta e se questa permette di procedere per un'operazione in modo abbastanza sicuro.
Se la densità fosse sì diminuita ma fosse comunque ancora cosmeticamente accettabile o comunque non così grave, intervenendo tramite autotrapianto si potrebbe andare incontro al rischio di shockloss. Rischio che è minimizzato invece se si opera in zone glabre o quasi. Per questo è importante che il chirurgo valuti se ci sono gli estremi medici per intervenire oppure no.
Lo shockloss consiste in un effluvio, ossia una caduta diffusa dei capelli pre-esistenti al trapianto, generalmente reversibile, che a volte si manifesta in seguito allo shock per la cute che il trapianto comporta.
Le possibilità di sperimentare shockloss, dopo l’operazione, aumentano più si va ad intervenire in zone con capelli pre-esistenti e diminuiscono più si va ad intervenire in zone pressoché glabre.
L'esito di un trapianto e quindi dello shock al cuoio capelluto è però impossibile da prevedere a priori con certezza. Ma si può comunque affermare che in linea di massima lo shockloss, SE si verifica, è reversibile per i capelli sani e forti, mentre può diventare irreversibile per quelli più deboli e miniaturizzati. Anche se non c'è nessuna regola matematica.
Compito del chirurgo è quello quindi di individuare, attraverso un'esamina della densità e della qualità dei capelli, in quali zone è ritenuto sicuro operare, ossia in quali zone vi sono gli estremi affinché il beneficio dell'operazione sarebbe di gran lunga superiore al rischio. Distinguendo poi le diverse aree, i capelli miniaturizzati da quelli sani, e andando anche a sostituire quei miniaturizzati con nuove unità follicolari (collocandole immediatamente vicine), nel caso si decida di intervenire in quelle specifiche aree.
Praticamente lo shockloss si verifica quando il capello, miniaturizzato o sano, senza essere toccato dallo strumento del chirurgo, cade (temporaneamente o permanentemente) perché non è abbastanza resistente allo shock dell'intervento chirurgico.
Se il capello che cade per shockloss è sano, esso lo si recupera generalmente dopo 2-3 mesi
Se il capello che cade per shockloss è debole invece, esso potrebbe anche morire definitivamente oppure potrebbe anch'esso tornare dopo alcuni mesi e ricrescere normalmente (ma sempre da miniaturizzato).
Ma anche in questi due scenari, sempre a patto che si verifichi lo shockloss, è impossibile dire con certezza che i miniaturizzati moriranno tutti (magari invece sopravvivono) o che i sani non moriranno (magari non sono abbastanza sani da resistere allo shock del trapianto e viceversa)
Se vi è un dubbio di questo tipo durante la consultazione online- allora un CONSULTO DI PERSONA è sempre la soluzione più indicata per valutare meglio la situazione.