Egregio Dott. Gigli, oggi leggendo il corriere della sera online mi è scappato l'occhio su questo articolo:
Uno studio: solo 18 articoli su 7.500 sono sicuri. E l'Fda interviene
Avvisi sui cosmetici Usa: «Non sono sicuri»
Il 99% dei prodotti potrebbe riportare l'avvertenza: «Sicurezza non ancora determinata. Possibili effetti nocivi sulla salute» STRUMENTI
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NEW YORK – Immaginate di andare a comprare una bottiglia di shampoo o una saponetta e di trovare un marchio, sulla confezione, che recita: «Avvertimento: la sicurezza di questo prodotto non è ancora stata determinata. Possibili effetti nocivi sulla salute». È proprio ciò che potrebbe succedere in America, se la Food and Drug Administration (Fda-l'ente federale che regola cibi, medicine e cosmetici) deciderà di implementare una legge, peraltro esistente già da 67 anni, che obbliga i prodotti la cui sicurezza non sia stata verificata, a essere impacchettati con un’avvertenza, proprio come le sigarette.
Finora l’Fda ha lasciato che fosse l’industria cosmetica, indipendentemente, a verificare la sicurezza dei propri prodotti. Ma dopo il recente studio pubblicato dall’autorevole Environmental Working Group di Washington secondo cui solo 18 dei 7.500 articoli oggi in commercio sono completamente sicuri, l’Fda ha deciso di intervenire. Tra i pochi prodotti che hanno passato il test dell’ Environmental Working Group c’è un dopobarba Burberry, il fondotinta Paula Dorf e il latte detergente Cetathil. «Se la legge verrà imposta, il 99% di prodotti cosmetici oggi sul mercato conterrebbero un’avvertenza», sostiene Lauren Sucher, portavoce dell’Environmental Working Group. «L’Fda sta mettendo in guardia l’industria dei cosmetici, - incalza – questa volta fa maledettamente sul serio».
La decisione avrebbe un impatto devastante per un’industria con un giro d’affari annuo di oltre 35 miliardi di dollari, soltanto in Usa. «Molti consumatori sarebbero automaticamente scoraggiati dall’acquistare prodotti potenzialmente nocivi, - spiega Sucher, - e troverebbero rifugio nei settori biologico e organico, già in espansione». Dal mascara ai dopobarba e dagli shampoo alle creme per il corpo, quasi nulla si salva dalla cosiddetta «lista nera». Il 28% dei 711 prodotti esaminati contenevano, infatti, ingredienti legati alla formazione di tumori, allergie, intossicazioni, problemi riproduttivi, intossicazioni e malattie respiratorie. Lo studio completo del g
Uno studio: solo 18 articoli su 7.500 sono sicuri. E l'Fda interviene
Avvisi sui cosmetici Usa: «Non sono sicuri»
Il 99% dei prodotti potrebbe riportare l'avvertenza: «Sicurezza non ancora determinata. Possibili effetti nocivi sulla salute» STRUMENTI
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NEW YORK – Immaginate di andare a comprare una bottiglia di shampoo o una saponetta e di trovare un marchio, sulla confezione, che recita: «Avvertimento: la sicurezza di questo prodotto non è ancora stata determinata. Possibili effetti nocivi sulla salute». È proprio ciò che potrebbe succedere in America, se la Food and Drug Administration (Fda-l'ente federale che regola cibi, medicine e cosmetici) deciderà di implementare una legge, peraltro esistente già da 67 anni, che obbliga i prodotti la cui sicurezza non sia stata verificata, a essere impacchettati con un’avvertenza, proprio come le sigarette.
Finora l’Fda ha lasciato che fosse l’industria cosmetica, indipendentemente, a verificare la sicurezza dei propri prodotti. Ma dopo il recente studio pubblicato dall’autorevole Environmental Working Group di Washington secondo cui solo 18 dei 7.500 articoli oggi in commercio sono completamente sicuri, l’Fda ha deciso di intervenire. Tra i pochi prodotti che hanno passato il test dell’ Environmental Working Group c’è un dopobarba Burberry, il fondotinta Paula Dorf e il latte detergente Cetathil. «Se la legge verrà imposta, il 99% di prodotti cosmetici oggi sul mercato conterrebbero un’avvertenza», sostiene Lauren Sucher, portavoce dell’Environmental Working Group. «L’Fda sta mettendo in guardia l’industria dei cosmetici, - incalza – questa volta fa maledettamente sul serio».
La decisione avrebbe un impatto devastante per un’industria con un giro d’affari annuo di oltre 35 miliardi di dollari, soltanto in Usa. «Molti consumatori sarebbero automaticamente scoraggiati dall’acquistare prodotti potenzialmente nocivi, - spiega Sucher, - e troverebbero rifugio nei settori biologico e organico, già in espansione». Dal mascara ai dopobarba e dagli shampoo alle creme per il corpo, quasi nulla si salva dalla cosiddetta «lista nera». Il 28% dei 711 prodotti esaminati contenevano, infatti, ingredienti legati alla formazione di tumori, allergie, intossicazioni, problemi riproduttivi, intossicazioni e malattie respiratorie. Lo studio completo del g